Julianes Sturz in den Dschungel - Wings of Hope (Werner Herzog, 2000)

Werner Herzog è uno dei registi più visionari viventi, per me basta e avanza Fitzcarraldo, ma potremmo parlare per ore della sua Opus. Per vari motivi (budget, creatività), negli ultimi anni si è spesso dedicato ai documentari, con risultati il più delle volte eccezionali. Cave of Forgotten Dreams e Grizzly Man sono solo due dei moltissimi documentari che ha realizzato. In questo ci racconta dell’odissea di Juliane Koepcke & il LANSA 508, una ragazza di 17 anni che è sopravvissuta al disastro aereo di quel volo precipitando per più di 3 km nell’aria, attaccata al suo sedile. Per Herzog questa vicenda ha un sapore particolare, doveva essere su quel volo, era in zona per girare Aguirre, ma all’ultimo momento non venne imbarcato. Quella che presumibilmente ritenne una grandissima sfiga al momento fu la sua salvezza. Il documentario è da brividi, ovviamente girato da dio. Questa è la parte finale, con l’abbinamento magico tra Das Rheingold di Wagner e la foresta:

//youtu.be/szH3vaPzUXQ

Buffo che questa sequenza sia stata copiata paro paro 5 anni dopo dall’acclamato Malick per The New World (tralasciando quello che ha copiato da Aguirre). Non so quanto sia vera, ma sul forum di Imdb c’è questa storia che pare verosimile, con Herzog che ammette di aver ricevuto una telefonata di scuse da Malick:

I asked Werner Herzog himself about this.

It was after he discussed “Lessons of Darkness” at the Aero Theatre in Santa Monica on March 25, 2007. I went up to him outside the theatre and walked with him to his car, quickly babbling about the finale of Wings of Hope and Herzog’s overall use of Das Rheingold.

“Well, I use Wagner because it’s so good.”

We keep walking.

“Right,” I said walking with him across the street, “but Terrence Malick used Das Rheingold in the New World in the same way and in the same style as the end of Wings of Hope – completely ripping it off!”

I stopped. He gave me a long glance. I knew I triggered something. After a pause, he smiled and crossed his arms.

“Well, you know Malick called me and apologized,” Werner Herzog said.