Juventud drogada (José Truchado, 1977)

Era da parecchio che non mi capitava di aprire un topic su un “droga movie”, sottogenere dell’exploitation più ruspante che però ha avuto anche illustri rappresentanti a cavallo tra il cinema autoriale e quello sperimentale.

In effetti ogni droga movie è una vicenda a sé stante, a seconda che si vogliano valorizzare gli aspetti più sensazionalistici del fenomeno tossicodipendenza o che si voglia dare risalto alle connotazioni sociologiche, fino alle derive più psichedeliche degli autori appartenenti al movimento della controcultura e che giravano film inerenti all’uso delle sostanze da un punto di vista genuinamente interno.

Qui ci troviamo dalle parti del becero sfruttamento commerciale del fenomeno, gli autori miravano ad attrarre il pubblico sull’onda dei titoli cubitali delle cronache dell’epoca inerenti a gioventù corrotta, criminalità e degrado morale.

Ne consegue una certa confusione di fondo. Assistiamo a delle gesta barbare compiute da giovanotti che aspirano ad arricchirsi facendo rapine e dandosi allo spaccio ed al traffico di stupefacenti; al tempo però questi criminali senza scrupoli conducono uno stile di vita da comune hippie improntata sulla filosofia “peace and love” dell’amore libero. Insomma, a livello concettuale c’è qualcosa che non torna.
Al tempo stesso il film traspira da ogni poro una genuina atmosfera anni '70, ha un buon ritmo e diverte, in fondo nonostante tutto si lascia guardare volentieri.

Sebbene sia debole a livello concettuale e si regga su una struttura narrativa esile e senza pretese, ci sono alcune scene di impatto e degne di essere ricordate, tra cui la sequenza in cui la giovane figlia dei fiori va a trovare la madre tossicodipendente per portarle la dose (nella quale emerge con potente dirompenza l’effetto della dipendenza, che rende insensibili ed anaffettivi) e quella in cui il pugile si sta allenando, nella quale l’attore prende sul serio un sacco di cartoni in faccia e termina la scena recitando col volto emaciato e gonfio di botte, come un vero puglile alla fine del match.

Il racconto della tossicodipendenza che si insinua nel contesto sociale della gioventù altoborghese mi ha portato alla mente certe inquadrature di Perché si uccidono, mentre lo strano melange tra action/crime e crude sequenze di sofferenza dei tossici mi hanno ricordato Tunnel di Pirri.

Il film è visibile in una magnifica copia HD sul primevideo spagnolo. Ovviamente solo lingua castigliana, ma la trama è molto semplice e si riesce a capite tutto con facilità.

Infine, una domanda per gli appassionati di automobili. Uno dei veicoli guidati dalla gang dei tossici è questa magnifica auto stile dune buggy:

Me ne sono innamorato! Qualcuno saprebbe indicare marca e modello?

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Dovrebbe essere questa:

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Bellissima, grazie!