Il Salvatores pre Oscar. Questo film fa un effetto amarcord, vista l’infornata completa di comici del Derby, poi transitati da Mediaset, compresi gli autori Gino e Michele, qui firme dei dialoghi. Il soggetto proviene dalla piece teatrale di Griffiths Comedians, e Salvatores la trasla nella sua Milano contemporanea (di allora), quella da bere, capace di produrre vittime, sconfitti e rifiuti umani a vario titolo.
Non si ride moltissimo, vuoi perché il registro più che smaccatamente comico è surreale, vuoi perché si respira molta malinconia e amarezza nei fotogrammi. Complice anche un’ambientazione quasi in tempo reale di una caldissima notte milanese. Nel complesso è più un patchwork di situazioni che uno scorrere fluido ed omogeneo, comunque lo si riguarda con piacere. Raul Cremona giovane irriconoscibile.
Visto un paio di volte in tv. Salvatores registicamente alquanto incerto, ma il cast aiuta abbastanza nel rendere la visione scorrevole, e qua e là lo spirito surreale fa ancora ridere.
P.S. Impressionante, nel variopinto cast, come: Orlando fosse brutto anche da giovane (è un uomo…coerente nel tempo, diciamo), e Claudio Bisio con due peli in testa (vero “squattrinato sfigato alternativo/comunista/centrosocialino”) apparisse più vecchio del Bisio versione conduttore “Zelig” (cranio ben lustro, Michelle Hunziker sottomano, e un bel conto in banca: della serie “i soldi non danno la felicità, ma cazzo migliorano la tua immagine”).
Ma la presenza più interessante del cast è il grande Nanni Svampa, scomparso di recente, qui alla sua ultima interpretazione per il grande schermo (che purtroppo non l’ha utilizzato come meritava).
