Anno: 1980
Regia: Florestano Vancini
Con: Giuliano Gemma, Edy Angelillo, Wanda Aschel Bacciella, Marisa Bonati, Andrea Roncato, Enrico Grazioli.
Domani alle 7.25 su Raimovie
Anno: 1980
Regia: Florestano Vancini
Con: Giuliano Gemma, Edy Angelillo, Wanda Aschel Bacciella, Marisa Bonati, Andrea Roncato, Enrico Grazioli.
Domani alle 7.25 su Raimovie
Durata è qualità del master?
Durata non saprei, qualità ad occhio mediocre.
E’ la stessa copia di cui circola anche una vecchia registrazione da Rai 2
Domani alle 17:40 su Cine34.
Chi può, registri.
Visto e piaciuto.
Ovviamente a me l’aspetto che più affascina è la descrizione di quel mondo delle sei giorni… Il ciclismo come intrattenimento popolare di massa, cosa che non è più, un universo che appassionava anziani, ragazzi, le più varie categorie sociali… Credo che ormai le sei giorni in Italia siano morte e defunte, che io sappia l’unica ancora esistente è la Sei giorni delle rose a Fiorenzuola… Credo che il pubblico sia limitato a quattro gatti, chissà quanto resisterà ancora.
Insomma, apprezzo questo film in primis come testimonianza di un microcosmo che ormai, in Italia, non esiste più.
Per il resto, filmetto gradevole che scorre calmo fino alla conclusione con la sua narrazione lineare e morbida, niente scossoni, niente colpi di scena clamorosi… Un racconto semplice, un film descrittivo.
Fa specie vedere ora come all’epoca fosse, per quanto comunque non usuale, del tutto socialmente accettabile che un medico rinomato professionista avesse avuto una scappatella estiva con una minorenne durante le vacanze al mare. Né la gente intorno a lui si scandalizza, né lui fa più di tanto per nasconderlo. Il segno dei tempi.
Al 99% sarà disponibile su Mediasetplay. Perlomeno lo fu l’ultima volta che lo trasmisero in tv.
Stavolta nisba
Invece si, è disponibile, controlla meglio!
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/labaraondapassionipopolari/la-baraonda-passioni-popolari_F002546201000101
Bellissimo film.
Più che la storia principale tra Gemma e la Angelillo (a proposito, ma che zinne aveva?), restano impressi certi tocchi di colore: il padre del ragazzo handicappato, la ragazza che si prostituisce per pagare una dose al suo ragazzo e così via. Ottimo anche il finale, molto poetico.
Viene da incazzarsi non poco pensando a quale meraviglia fosse il palazzetto dello sport, durato meno di 10 anni. Forse era già OBSOLETO.
Purtroppo ha solo avuto una serie di sfighe concatenate.