La calda bestia di Spilberg (P.Rhomm, 1977)

Uscita prevista per il 14 settembre a cura di Mosaico Media

In un Paese immaginario, ove è in atto una spietata dittatura militare, una delle collaboratrici del presidente, Elsa, nel corso di una riunione ad alto livello ha il coraggio di contrapporsi all’uomo del momento, il gen. Steiner. La donna, accompagnata dal suo amante Ugo Lombardi, viene mandata a dirigere un carcere, detto Spilberg, ove le detenute sono o delle ribelli o delle congiunte a presunti tali. Quando alla prigione viene portata la bella Elisabetta, figlia di Vogel che è il capo della resistenza, Elsa…

//youtu.be/ckxEJRyqOJU

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Ecco il dvd Mosaico Media:

Audio ITA
Sottotitoli -
Video 1.77:1 16/9
Durata 1h32m50s
Extra -

Non sembra male…

in pratica un minestrone di varie Ilsa (gia’ dal nome della protagonista…) e i women in prison terzomondisti con Pam Grier

Oddio, bisogna sapersi accontentare. Il film è squinternato forte. Per dire, nella scena iniziale del Gran Consiglio, tutti i ministri militari hanno divise diverse, alcune rimandano alla Germania nazista, altre agli Stati Uniti, quella del Dittatorissimo Steiner all’America latina. Lui stesso pare una specie di Pinochet, anche se il cognome è filo-deutsch. Pure i vari nomi dei personaggi pescano dall’ispanico all’italiano, al tedesco, e tra i soldati c’è una mulatta. Un bel potpourri insomma, magari voluto, proprio per dare un taglio universalistico alla storia…o magari fatto alla “come viene viene” :slight_smile:

La musica iniziale è assurda, una marcetta a ritmo di samba (??!), e più in generale le musiche durante tutto il film sono poco adatte, forse per un Paolo Roberto Cotechinho
La Longo fa quel che può, ma pare proprio schiacciata da un ruolo troppo “estremo”; nelle scene in cui amoreggia o si masturba le sue forzate espressioni facciali sono un po’ ridicole.

Pure il “soggiorno” delle donne allo Spilberg (che poi in originale era Stilberg con la T) è tutto un programma; se da una parte le prigioniere subiscono violenze ed umiliazioni continue (perlopiù a sfondo sessuale), e sono costrette ai lavori forzati (che però svolgono con tacchi a spillo e stivaloni di pelle al ginocchio, tipo gran zoccolona anni '70), dall’altra trascorrono serate liete nella camerata (un fredda stanza con le pareti di pietra), completamente nude, ascoltando musica e ciaccolando come comarine, chi fa la maglia, chi si carezza i seni, mancano tè e pasticcini.

Finale incomprensibile: irrompono le forze ribelli, uccidono la Longo e il dittatore (che muore per mano di una specie di hippie freakkettone) ma si disinteressano totalmente degli altri, tant’è che i militari si vedono passeggiare tranquillamente per i giardini del castello, e Gomez, l’amante della Longo, può appostarsi, tirare fuori indistrubato la sua pistola e puntarla contro una ex detenuta…e perché mai poi i titoli di coda arrivano ad interrompere questa incredibile scena pregna di pathos??)
Telefonatissimo il rimando alla Ilsa di Dyanne Thorne, ma qui manca totalmente quella perversa ironia che invece caratterizzava i film della serie. Per altro la Longo si chiama Helga, ma viene italianizzata in Elsa, così come l’attrice ha raccontato che “Spilberg” venne proprio scelto per l’assonanza col regista de Lo Squalo…quale beneficio ciò avrebbe dovuto portare alla pellicola rimane un mistero!

e’ questo il bello… un fumettone. E poi, perche’ un film deve avere per forza una logica per essere godibile? :smiley:

hai perfettamente ragione, tuttavia volevo solo sottolineare che bisogna aspettarsi delle incongruenze se si guarda questo film. Dopodiché, mi sono abbastanza divertito pure io a vederlo.

Altro dvd estero, audio inglese e francese, ma almeno ci sono i subs. Master suppongo superiore all’edizione Mosaico, vedi www.dvdbeaver.com/film6/dvd_reviews_66/helga_the_she_wolf_of_stilberg.htm

Anzitutto il regista di questo film è Alain Payet, non Patrice Rhomme. Payet come regista era uno scalzacane, mentre Rhomme era più colto e più elegante (anche come persona…). Della “pentalogia nazi” Eurociné solo FRAULEIN KITTY è stato diretto da Rhomme (pseudonimo “Mark Stern”), mentre i tre film firmati “Alain Garnier” o “James Gartner” sono di Payet.

In secondo luogo, nel link messo da Zardoz, si legge che “there was never a hardcore version of the film”, e ci si meraviglia che il cast era pieno di attori porno. In realtà la versione porno è stata girata (è molto rara ma la possiedo, in francese), anche se più che di versione porno bisognerebbe parare di versione porno alternativa, perché alcune scene del film (anche con la Longo, che all’epoca pare si sia molto incazzata) sono inframmezzate alle scene porno senza conservare la struttura completa del film originale. Anche il bravo attore Jacques Marbeuf, che interpreta l’ufficiale nazista (o pseudo tale), ha una scena hard in prima persona nel fienile (sviluppo di una scena soft del film originale).

In terzo e ultimo luogo, sul vecchio forum di Nocturno io e C.F. avevamo fatto un confronto tra il dvd Mosaico e la vecchia vhs Video A, e ne avevamo concluso che la vhs rimane la versione italiana migliore in circolazione. Comunque della “pentalogia nazi” Eurociné 4 film su 5 sono reperibili in italiano (sia pure, talora, nelle versioni tagliate dell’epoca). Bisognerebbe fare 4 bei mux con i dvd Artus o con questo nuovo dvd della Maison Rouge.

Da notare, infine, che tra i partigiani si nota anche Franco Lo Cascio (il futuro regista hard Luca Damiano), che coproduceva questo film, fornendo anche la presenza della sua fidanzata (all’epoca) Patrizia Gori.

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Rammento un’intervista nocturna a Diego Spataro, che se non ricordo male aveva co-prodotto il film e dichiarava che non c’era nulla di porno, tant’è vero che il pubblico in sala s’era abbastanza incazzato. Si era guardato bene dal menzionare una versione zozza per l’estero… comunque, faceva ridere perché Spataro ricordò che un distributore incavolatissimo era sbottato con “ma che porno e porno, qui c’è Lo cascio che fa il partigiano!”
A proposito di Rhomm, Andrea: mi confermi che c’era lui, dietro lo pseudo Brismeè del regista del gotico La terrificante notte del demonio? In giro per la rete ho trovato quest’identificazione…


Comunque, ammetto che l’errore nell’identificare Rhomm come regista de La calda bestia… l’abbiamo fatto in molti, me incluso nel libro Tutte dentro. Mea/nostra culpa.

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Sì, Spataro e Lo Cascio erano appunto i due soci della PATRIZIA FILM che ha coprodotto il film (la società si chiamava così in onore della Gori).

In realtà, come si legge su una rivista francese dell’epoca, pare che Payet abbia girato le scene porno per conto suo e di nascosto dalla stessa Eurociné, occultando poi nella versione hard ogni riferimento all’Eurociné e allo stesso film originale (ma conservando appunto varie scene del film, anche alcune con la Longo e la Gori). E’ possibile quindi, anzi probabile, che Spataro e Lo Cascio ignorassero all’epoca l’esistenza di questo ripoff hard. Nota per gli schedatori: questa “versione hard” risulterebbe uscita anche in Italia con il titolo DOLCE PECCATO, ma chissà se a questo titolo-censura corrispondeva davvero il film di Payet…

No, Jean Brismée era una persona realmente esistente, un regista belga di documentari. Erika Blanc ha confermato che La terrificante notte è stato diretto proprio da questo Brismée. Il prologo con Jean Servais pare sia stato diretto da André Hunebelle, mentre Patrice Rhomm ha solo scritto la sceneggiatura.

Una cosa che non molti sanno, e che a te, Corradino, che sei appassionato di letteratura fantastica forse interesserà sapere. Patrice Rhomm (o Rhomme, a seconda delle fonti), che in realtà si chiamava Patrice Rondard, con lo pseudonimo “Hervé Calixte” aveva scritto vari romanzi di fantascienza apparsi su Fiction e in altre sedi. Il suo secondo film, DRAGUSE, è un horror-porno (girato in due versioni, ma più horror che porno) che dovresti cercare di recuperare (c’è anche Claudine Beccarie).

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Grazie dell’info, Andrea. In effetti, potrebbe valere un recupero… il fantastico francese vintage ha quel certo non so che.

meraviglia. lo cerco subito.

sempre meglio. venduto.

secondo questo grado, il film non andrebbe dislocato in sezione hard?

ottimo, direi. uscì da noi?

…e llllllà!!:

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la prima estiva:

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Accadde all’Ambasciatori di Roma che cominciò la programmazione a a luci rosse nel 1978 proprio con questo film. Ne parlarono anche i giornali nella cronaca cittadina. Non era mai successo che il pubblico tornasse alla cassa inferocito chiedendo i soldi indietro. La Koala, nonostante il dolce simbolo, era specializzata in film non proprio per famiglie.

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deliziosa sì. la fanfara aveva che tu sappia un accompagnamento sonoro? nella presentazione di questo super obbrobrio di film è muta, come anche lo sono i titoli di testa.