La città delle donne (Federico Fellini, 1980)

Concordo con zardoz. Per me qualsiasi critica al maestro (scusate, mi inchino un attimo) suona come una bestemmia! Avercene di città delle donne… Sì, è uno dei suoi film meno riusciti ma… cazzo, è sempre un fellini! Meglio questo che tanta altra merda, per quanto mi riguarda! Tutto questo sempre rispettando i gusti e le opinioni altrui, sia chiaro…

Fellini un borghese reazionario? Fellini?

sgulp!

Con tutta la simpatia, tony, questo è esattamente l’atteggiamento che avevano i critici italiani del periodo. I tromboni come Rondi, Kezich, Cosulich e Morandini.

Qualsiasi cagata era comunque un kapolavoro, purché fosse uscita dal culo di Scola o Fellini. Perdona la volgarità del post.

Capisco che vuoi dire, ma il mio atteggiamento non è assolutamente lo stesso, credimi. Non sono così estremista, fidati. I critici che “pendevano” da una parte lodavano qualsiasi cosa stava “da quella parte” e stroncavano a priori tutto quello che era l’opposto. Quelli di destra massacravano sempre fulci a prescindere solo perché era di sinistra, per dire. Rondi, morandini e kompagnia kantante non me li cago proprio. Il mio giudizio è puramente dettato dal mio amore per l’arte, cinematografica in questo caso. Con Fellini mi risulta veramente difficile parlare male di un suo film. Saranno anche i gusti personali, per carità, (è il mio regista preferito di sempre) ma qua per me si parla di un beethoven, di un picasso… di un GRANDE. Ecco perché quando lo sento criticare mi si alzano simpaticamente i capelli. :smiley:

Comunque ripeto… con tutto il rispetto.

Pace.

Ma infatti comprendo il tuo ragionamento, e non lo contesto mica.

Dico solo che a me risulta davvero impossibile da capire il declino di Fellini. Proprio non ci arrivo.

Un uomo che aveva girato 7-8 film tra i più belli del cinema italiano di sempre, tra i quali 8 e mezzo che è uno dei miei 2 film preferiti della mia vita, che gira queste robe qua. Boh.

Vabbè, mettici un po’ l’età, un po’ tutti i problemi durante la lavorazione, un po’ il fatto che durante la sua crescita un artista cambia e si fa influenzare da cose diverse (questo è dovuto anche, come dicevo, dall’età)… e poi oh, uno ogni tanto può pure inciampare eh… Poi mettici pure che l’italia degli anni 80, gli studi, i produttori, il cinema italiano in generale, il pubblico… non era più come una volta. I soldi cominciavano a non darglieli più come prima, lui era sempre più disilluso, odiava la televisione e le interruzioni pubblicitarie, non si riconosceva più in quello che vedeva intorno a sé. Queste cose, secondo me, influenzano una persona, specie se è un artista, se è sensibile e se è un nostalgico come lo era lui.

Non cerco i peggio cavilli per cercare di giustificarlo. Indubbiamente la città delle donne è un film imperfetto e tutti i suoi altri film non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli del passato. Ma molti artisti hanno un arco. Alcuni partono alla grande, con un sacco di cartucce e hanno un momento dove tutto è a palla (energie, inventiva, ispirazione, l’ambiente, il periodo e la gente intorno sono quelli giusti…) e poi quel momento passa e c’è un calo di qualità. Io penso che ci sta. Non credo che sia così inspiegabile, dài. È quasi fisiologico.

Comunque, secondo me, la mano del maestro c’è sempre e si riconosce, anche nel suo film meno riuscito. Anche ne la città delle donne. :smiley:

Secondo me ha fatto di peggio… almeno questo è un film “cazzone” in tutto e per tutto e lo si capisce subito :smiley:
Una sorta di divertissement personale, partorito dal suo subconscio, come del resto testimonia bene il “libro dei sogni” di Fellini.

La voce della luna invece vuol essere un film pretenzioso, “poetico” (brrr… già la parola mi mette i brividi) ed “intellettuale”, girato con due attori “comici”, entrambi in un ruolo completamente diverso da quelli interpretati fino ad allora, per far vedere che “il maestro” erano in grado di fargli fare altro, il “salto di qualità”, oltre che ridere… risultato: il peggio del peggio del peggio di Fellini… scommetto che neanche tony brando riuscirebbe a difenderlo :-p

Sì infatti steed, Fellini poi farà pure di peggio purtroppo, non dico di no.

Beh, è vero. Alla fine della fiera è il suo peggior film. Secondo me intervista era l’ultimo film ideale: una lettera d’amore a cinecittà e al cinema perfetta per chiudere una carriera.

La voce della luna… devo dire la verità? Ovviamente sono di parte… mi fa tenerezza. Lo vedo come uno strizzare lo straccio per far uscire proprio l’ultima goccia. Non riesco ad avercela neanche con quel film. Vedere lo stile felliniano “cozzare” con i giovano degli anni 90… non lo so, quasi mi commuove. Eh sì. È come un vecchio che mette piede in un mondo che non è il suo ma che lo fa comunque rimanendo fedele alla sua poesia. Che dice: “ragazzi, io sono questo. Non c’entro niente con voi ma una volta quello che facevo aveva un senso. Oggi non lo ha più. Tutto è così diverso. ormai. Vi prego, siate clementi e capite un povero vecchio che non vuole smettere di sognare, neanche quando sta per andarsene. Forse vi farò ridere ma sono sicuro che c’è qualcuno tra voi che mi capirà.”

Niente, non ci riesco. Voglio troppo bene a Fellini. Sono un romantico quindi… sì! Ti riesco a difendere pure questo film, cazzo!!! :smiley:

Consigliato, il br francese. Ancora clamorosamente, e vergognosamente, assente in HD sul mercato nostrano, il film di Fellini guadagna ulteriormente punti, a vederlo con l’ottimo master proposto dalla benemerita Gaumont. Con le sue imperfezioni , e con oltre 40(!!)anni sul groppone, continua a sembrarmi un’opera di tutto rispetto. Ancora di più, se dobbiamo fare paragoni con l’avvilente e sconsolante situazione dell’attuale cinema italiano. O quel che ne resta… :skull:
P.S. Le due attrici principali, l’inglese Stegers e la polacca Prucnal, hanno due clamorose facce da stronze, che non puoi non simpatizzare, in qualsiasi caso, per il protagonista. Scaltro, il riminese…:sunglasses::ok_hand:

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