La colpa di una madre (C. Duse, 1952)

Dramma smarzissimo diretto da Carlo Duse con la supervisione del più esperto Carmine Gallone.

Marina Berti è una giovane ragazza promessa sposa di un marinaio (Erno Crisa). I due vivono sull’isola del Giglio;

mentre lui è in mare, lei viene violentata dal cattivo (Folco Lulli, grandissimo), perdendo dunque l’onore. Quando il fidanzato torna, lei non ha il coraggio di dirgli la verità e preferisce mentire, dicendogli che non può sposarlo perché non lo ama più.

Dato che in questi film le sfighe non vengono mai sole, lei è rimasta pure incinta. Si nasconde per mesi e partorisce in gran segreto il figlio della colpa, poi lo abbandona davanti a un convento e parte, non sopportando più i luoghi che l’hanno vista troppo soffrire.

Dopo quasi 20 anni lei torna alla sua isola, ormai sposata con un ricco americano che spaccia droga, proprio con la collaborazione di Lulli. Nell’isola scopre che Lulli ha una figlia di circa 20 anni, che ovviamente si scoprirà essere proprio la sua bambina abbandonata, che Lulli era riuscito a farsi affidare non si sa bene come. Altri casini, arriva l’Interpol, la Berti cade in mare e muore, Lulli e gli altri vengono arrestati tutti. Amen.

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