La doppia bocca di Erika (Sergio Bergonzelli, 1983)

bergonzelli, un nome, un perché grande quanto il k2 e tutto interrogativo, a partire dall’incredibilissimo nom de plume che si accolla per firmare questo film, zacarías urbiola, che vince senz’altro la coppatafisica per lo pseudonimo più improbabile di sempre nell’arena hard.

un po’ di trama nei limiti concessi dal genere:

italian_loc_naked_wild_erections_NG04303_B

l_194825_6f8b8267

ma soprattutto, con questa il banco chiude:

4 Mi Piace

Che so io ZU è un vero regista spagnolo che per ragioni di coproduzione firmò questo film pur essendo stato diretto tutto da Bergonzelli.

Da notare che, secondo l’articolo, venne ‘rimpatriata’ a Roma…

Un film che Bergonzelli avrebbe voluto intitolare, con il suo fine umorismo inglese quasi oxoniense “Le tre bocche di Luana” …chi fosse poi questa Luana e cosa c’entrasse con il film davvero mi arrendo nella soluzione dell’enigma.

È che non sapeva come chiamarlo.

però l’idea delle tre bocche che alludono ai tre orifizi corporei (ano vagina bocca) ci stava piena. su luana non so, ma mi piace immaginarla come la bionda che si bacia con ajita che vediamo nella locandina.

Si, l’avevo capito. :wink:

Non ricordo se nel film la bionda si chiami effettivamente Luana o meno.

Ho una copia italiana di questo film (durata: 1h e 41 minuti) e il titolo in video è “La doppia bocca di Enrica vogliosa e impudica” e non il titolo con cui è conosciuto meglio, “La doppia bocca di Erika”. Mi sapete dire da dove viene quest’altro titolo? Che voi sappiate di questo film circolano una copia hard e una soft? Un’altra domanda: mi confermate che dietro il nome di ZACARIAS URBIOLA c’è SERGIO BERGONZELLI e che quindi la regia non è da attribuire al regista spagnolo?

2 Mi Piace

Ti confermo con assoluta certezza che il film è stato diretto dal compianto regista piemontese, come più volte affermato dallo stesso (vedi “Luce rossa” di A.N e F.G), il tutto corroborato dai tipici stilèmi del cinema bergonzelliano (inquadrature sghembe alla cdc, personaggi che per esprimere sentimenti e stati d’animo si agitano e si sbracciano in maniera totalmente scomposta, sconsiderata e demenziale). A detta del Bergonzelli, con classe quasi oxoniense,
il film avrebbe dovuto intitolarsi “Le tre bocche di Luana” (si ride?..ai posteri). Comunque tornando a noi, trattandosi di cooproduzione italo-spagnola, il tal Zacharias Urbiola (regista effettivamente esistente) pare abbia accettato di firmare la pellicola per non precisate, nè precisabili “ragioni fiscali”(misteri del cinema bis per non dire ter e quater…).

2 Mi Piace

Ciao moonlightrosso, ti ringrazio per le delucidazioni sul regista di questa pellicola e quindi approfitto della tua gentilezza chiedendoti anche lumi sul titolo alternativo ("La doppia bocca di Enrica vogliosa e impudica”) della mia copia italiana. Mi sai dire se di questo film circolano due copie differenti, una soft e una hard?

Il titolo originale registrato al Ministero e alla Siae è La doppia bocca di Enrica vogliosa e impudica. Quello alternativo è La doppia bocca di Erika, o anche, più semplicemente, La bocca di Erika (forse per richiamare La lingua di Erika di Sabatini, che usciva proprio allora). Il film è circolato nelle sale in versione hard, ma una fonte d’epoca testimonia la probabile circuitazione anche della copia-censura. In vhs è uscita sia la versione soft che quella hard. A mio parere, come scrissi nel libro Luce rossa, “uno dei migliori hard della golden age italiana”.

3 Mi Piace

In conclusione quindi questo film è circolato con due titoli differenti: “La doppia bocca di Enrica vogliosa e impudica” e “La doppia bocca di Erika”. Grazie A_N!

2 Mi Piace

acapulco-12~2

Da Acapulco…

2 Mi Piace

Grazie anche a te rodar

1 Mi Piace

Comunque 15 milioni a film non è che li davano a tutti eh! Pensate a quello che davano a Marina! Manlio raccontava che guadagnava dalle 800.000 al milione a film. Avrebbe potuto essere una donna se non ricca quantomeno benestante perché di film ne ha fatti.

1 Mi Piace

Io avevo letto che nei primi anni ottanta, corrispondente alla nostrana “golden age” l’eponima e richiestissima attrice percepiva cachet da 5 milioni a film.

1 Mi Piace