La festa perduta (Pier Giuseppe Murgia, 1981)

Anno 1981
Durata 85
Origine ITALIA
Colore C
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche PANORAMICO COLORE
Produzione SOCIETA’ COOP JEAN VIGO
Distribuzione GAUMONT VALE - VIDEA
Vietato 14

Regia
Piergiuseppe Murgia
Attori
Fabrizio Bentivoglio Luca
Cristina Donadio Sara
Girolamo Marzano
Mara Nocilla Maddalena
Stefano Raffi Matteo
Remo Remotti
Giovanni Sulis Giovanni

http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=12096&url_target=http%3A//www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm_2009.jsp%3Fcodice%3D14611%26completa%3Dsi

Inedito in digitale. La vhs:

Tra i primi film a trattare l’argomento terroristico, segnatamente il passaggio più o meno travagliato di quattro ragazzi dalla contestazione alla lotta armata.
La parte più interessante è proprio il percorso interno ai vari movimenti segnati dal salto ideologico del conflitto armato.

C’è un giovane Bentivoglio

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Visto nel tv rip caricato su youtube:

L’ho trovato molto bello e coinvolgente, quando invece normalmente i prodotti di questo tipo sono troppo appesantiti dalla dialettica politica di matrice militante.
Qui inevitabilmente in certi momenti emerge in sottofondo il linguaggio della contestazione dell’epoca, che però di fatto rimane un sottofondo; il cuore del film è il vissuto esperienziale ed emotivo dei protagonisti, che si trovano catapultati dalle occupazioni e dalle assemblee degli autonomi ad un’avventura incentrata sul terrorismo politico.
Il ritmo sempre incalzante, Murgia ti tiene costantemente con una punta di ansia e tensione, sempre sul filo, percepisci la sensazione di adrenalina e rischio che costantemente vivevano questi compagni che si davano alla lotta armata.
In certi frangenti ho pensato che, questioni etiche e morali a parte, la vita del terrorista negli anni di piombo doveva essere eccitante, ti infilavi in una situazione da spy story, sempre a muoverti nell’ombra, inventandoti coperture e stratagemmi… adrenalinico.
Ma tutti i nodi vengono al pettine ed in uno spettacolare finale tragico arriva potente come un caterpillar l’impatto con la realtà, il fatto che si sta giocando ad un gioco più grande di sé… Lo sbirro in borghese che che giustizia a sangue freddo la terrorista accasciata contro la macchina è un pugno in pancia.

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