Legal thrilerazzo con Sean Connery avvocato pronto a fare di tutto per salvare il suo cliente, un ragazzo nero accusato ingiustamente di avere stuprato e ucciso una bambina di 11 anni. Dico “ingiustamente” per non spoilerare che in realtà il tizio, come si scopre alla fine, è più colpevole di Caino.
Americanata di un certo livello, stroncata quasi ovunque come la solita puttanata yankee. Non dico di no, il film ha alcune pecche: Connery per esempio ha almeno 20 anni di troppo per il ruolo, e la sequenza dell’inseguimento in auto contromano sul ponte apribile sembra venire da un altro film, tipo I Blues Brothers.
A me era piaciuto, visto al cinema all’epoca. Non bello quanto il romanzo ispiratore di John Katzenbach, grande mix di psycho-thriller e giallo giudiziario ma intrigante sicuramente, poi Connery e Harris per me funzionavano. Ignoravo avesse così tanti detrattori, era un onesto film hollywoodiano per me.
Film che sta in piedi grazie a Sean Connery, a Lawrence Fishburne e a una troppo figa Kate Capshaw. Da sottolineare come quest’ultima sia felicemente sposata nel film con Connery e che lui sia abilissimo nell’azzerare il loro gap di età che probabilmente si aggira intorno ai 42 anni. Nel film anche una baby Scarlett Johansson ancora non famosa e abbastanza irriconoscibile nel ruolo della figlia di Connery. Bizzarra la partecipazione di Ed Harris.
Avrei aggiunto un “Tanto rumore per nulla” al titolo, vista la risoluzione della trama. Non mi ha appassionato più di tanto.
Il protagonista-Vittima poi appare come il personaggio più spocchioso del film anche nelle sequenze in cui dovrebbe essere lui l’abusato
E se il film dovesse essere un film contro la pena di morte contro la polizia o contro il razzismo non ho proprio colto perchè l unico insegnamento che porta è che i poliziotti neri dai modi brutali sanno meglio di tutti come far parlare i neri colpevoli.
