La loi du marché - La legge del mercato (Stéphane Brizé, 2015)

Imdb

Film uscito quest’anno al di là delle Alpi e da poco disponibile anche da noi.
Film-denuncia sulla crisi economica che sfianca la Francia da anni, così come l’Italia (anche se da noi è molto peggio…).
Protagonista è Vincent Lindon, ex di Carolina di Monaco, che interpreta un addetto alle macchine utensili che ha perso il posto di lavoro e cerca di riconquistarne un’altro, tra mille corsi e fatiche di ogni genere.
Girato alla Loach, a mio avviso si perde un po’ lungo il percorso, perché poi la storia, dalla figura di Lindon, si trasla a narrare di piccole ruberie nei supermercati, vissute in prima persona da Lindon stesso, diventato nel frattempo vigilante. Il regista doveva legare maggiormente la prima parte del film a quest’ultima, il tutto risulta slegato.

Sono d’accordo con te.

Rubare in un supermercato non ha nulla a che fare con “la legge del mercato”. Ma il film tuttavia mi sembra davvero interessante. Non è necessario concordare con il registra, simplemente essere solo uno spettatore di ciò che accade per goderlo.

Saluti!

Diciamo che rubare in un supermercato, nelle intenzioni del regista (almeno credo), voleva mostrare come persone assolutamente normali, appartenenti al cosiddetto ceto medio, potessero arrivare a compiere un’azione simile in preda alla disperazione dovuta a perdita del lavoro, ecc.
Quindi questo gesto come conseguenza della crisi economica.

1 - Si ruba anche senza crisi.

2 - Ma non è questo il problema, credo… Fato il furto il proprietario non avrà altra scelta che di espellere il dipendente, crisi o senza crisi…la fiducia è rotta, per questo il problema non ha nulla a che fare con la legge del mercato, anche se le circostanze delle persone nel film sono dolorose.

Per questo dico che il film devia il percorso originale, nonostante tutte queste scene sono molto buone per riflettere. Mi è piaciuto molto il film

Visto anch’io ieri sera, bel pugno nello stomaco. A mio avviso non e’ del tutto slegato, sono più sulla linea dell’ultimo post di Caltiki. Che poi, nei due casi dei dipendenti, non è manco ruabre, una usa la sua tessera punti, l’altra non butta via i buoni sconto. Licenziare una persona con 20 anni di servizio per cose del genere mi pare delirante, e forse un po’ esagerato. Però la pressione costante alla riduzione su tutto, emblematica la scena del motorhome con gli acquirenti che provano a fare i furbi, la compressione mentale che ci fa diventare inadeguati, desueti rispetto a una turboeconomia che tutto divora, a mio avviso è resa magistralmente. Delirante la sequenza della banca: prima gli rifiutano il prestito, da quando ha il lavoro glie ne vogliono offrire di più. Comunque da vedere.

PS: A Cannes 2015 Lindon ha vinto il premio per il migliore attore, e il film ha avuto una standing ovation di 9’ 36" (fonte imdb).