Sollecitato dal prode @Renato mi sono guardato questa docuserie su Sky, uscita nei giorni scorsi
una carrellata sui più roventi anni di piombo milanesi, per cui soprattutto da metà anni 70 a metà anni '80, col focus centrato sulla malavita comune che fa il salto di qualità, in fondo nè più nè meno che un romanzo criminale allo zafferano
inizio subito da ciò che non mi ha molto convinto, che è stata la struttura narrativa
una pseudodivisione del racconto per argomenti non particolarmente rispettata e per come la vedo io neanche particolarmente riuscita, un susseguirsi di avanti e indietro nel tempo con di cui e off topics che spesso mi hanno fatto perdere il filo
poi una serie di ricostruzioni iniziate con il primo episodio che poi sono sparite nei successivi
e per finire una serie di immagini e filmati di repertorio per la maggior parte visti e stravisti ma lì ci si può fare pochino giacchè il fondo del barile è stato ruscato già da tempo
per cui la parte migliore di tutto restano le interviste, alcune (tipo a Davigo) praticamente solo accennate, altre invece a livello fiume e che reggono di fatto tutta la serie
di buono o ottimo in queste testimonianze lo sviluppo di alcuni personaggi, come Turatello o Epaminonda, che tutti magari conoscono genericamente senza mai avere approfondito tutto il cazzo che hanno combinato, con punte di surrealismo vero tipo gli indiani di Epaminonda che ci sarebbe quasi da ridere se non avessero lasciato dietro di sè un torrente di sangue per le strade
nel bene e nel male l’esperienza di alcuni personaggi monumentali, uomini di Stato come si diceva una volta, come Serra o il vicedirettore di S.Vittore che non mi ricordo come si chiama, riconosciuti come tale per primi da chi lo Stato da un certo punto di vista lo combattevano, e viceversa delinquenti allo stato puro come Vallanzasca o i superstiti della sua batteria riconosciuti come uomini dagli uomini dello Stato, ed era tutt’altro che scontato
non riesco a cambiare idea sul fatto che dietro ai suoi 4-5 morti ammazzati Vallanzasca continua a essere un personaggio non spendibile ma allo stesso tempo assolutamente incredibile, persino forse seppellito dal suo personaggio che da 50 anni, quasi senza soluzione di continuità, lo tiene dietro le sbarre, quando altri con condanne decisamente peggiori di carcere se ne sono fatti la metà di anni e adesso sono praticamente liberi solo per essersi comportati con educazione
chilosà