La Malafede di Padoa-Schioppa

il nostro ministro da per grave il fatto che il vecchio governo abbia lasciato un debito pro capite agli italiani di 1.200 euro a testa…fa comodo dare questa vision , per dare contro al governo Berlusca …MAGARI FOSSE SOLO QUESTO , sarei disposto a pagare la mia parte e farla finita con questa FARSA MA SI SCORDA DI DIRE CHE IL FRUTTO DELLA MALAGESTIONE , RUBERIE , CLIENTELISMO DELLA CLASSE POLITICA DI QUALSIASI PARTE al potere da 50 anni in italia ha prodotto IL VERO DEBITO NON RIPAGABILE PER IL VALORE DI 29.000 EURO A TESTA PER OGNI ITALIANO ed e’ questo debito che genera degli interessi talmente alti che rende impossibile la gestione delle finanze italiane…cominciare a fare pagare per primi i politici che in 50 anni lo hanno prodotto , no , eh ?

Senza contare che a tutt’oggi i giovani non li caga ancora nessuno.
Troppo rincoglioniti da panem et circenses…ma voglio vedere quando finisce il panem…

Ti sei dimenticato il meraviglioso discorso sui “Bamboccioni”!

La ciliegina sulla torta: questo dimostra che i politici vivono in un mondo tutto loro.
Provasse, il nostro ministro da 15000 euro al mese a prenderne 1/12, a pagare per fare qualsiasi cosa e a dover lavorare per vivere. Ovviamente single, in affitto e con lavoro precario.
Ma poi cazzo parla uno che in tutta la sua vita non ha lavorato un giorno?

Sui bamboccioni:

http://qn.quotidiano.net/2007/10/05/39962-bamboccioni_gaffe_booomerang.shtml

http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_04/rodota_schioppa_bamboccioni.shtml

La battuta è assai infelice, al limite del ridicolo. Non c’è dubbio che il principale ostacolo all’autonomia sia costituito dal problema degli alloggi.

w il governo prodi (soprattutto per l’inutile legge sull’alcool vietato dopo le 2 nei locali dove c’è intrattenimento…no perchè secondo loro la gente non scola lo steso, e pensano di risolvere il problema degli incidenti? proprio come il decreto amato sulla violenza negli stadi, ha fallito miseramente…con la repressione si genera solo violenza, caro il mio bel mortadellone avariato)!!!

Certamente… ma anche da quello del lavoro precario: chi farebbe sottoscrivere un regolare contratto d’affitto ad una persona che non riceve una busta paga in maniera regolare?

Aldilà del facile bersaglio offerto dalle castronerie di Padoa-Schioppa, credo sia interessante il dato statistico che emerge dal problema dei “bamboccioni”. E’ significativo infatti che a percepire i figli maggiorenni come “ingombranti” siano quei genitori appartenenti ad una fascia d’età relativamente giovane, quindi ancora attivi socialmente (della serie “sono giovane, voglio ancora godermi la vita. Perchè mio figlio non si leva dai coglioni?”). Gli anziani invece non soltanto percepiscono con meno fastidio il fenomeno, ma anzi incoraggiano talvolta l’attaccamento filiale al tetto paterno (ovvero “sono vecchio e malandato, ho bisogno di aiuto. Figghiu, non mi lassari!”). Pensate che ci sono quelli che dopo sposati comprano casa vicino a quella dei genitori, per rimanere nei paraggi e assisterli (il che comporta per il malcapitato coniuge la presenza a dir poco ingombrante dei suoceri, che trasformano la casetta degli sposini in una succursale dove andare e venire a piacimento).

Il vero “bamboccione” è tale perché lo vuole, perché gli fa comodo. La colpa è anche dei genitori che lo crescono nella bambagia e non gli danno un calcio nel sedere per responsabilizzarlo.
Ma quelli che hanno un lavoro precario o che guadagnano a malapena 700-800 euro nel mese sono costretti a far affidamento sui loro genitori.
Al di là dell’ infelice uscita di Padoa Schioppa, il vero problema non sono i bamboccioni che stanno bene dove stanno, ma consiste nel cercare di risolvere, o quantomeno rattoppare, il problema del lavoro precario.

Infatti Padoa-Schioppa e gli altri parrucconi che gli stanno dietro non tengono conto di un altro problema altrettanto grave: tanti giovani che se ne vanno di casa, trovano alloggio e campano di lavori precari ricevono un sostegno economico dai genitori rimasti al paesello, altrimenti non arriverebbero a fine mese già con l’affitto. L’inverso di quanto accadeva una volta, quand’erano i figli alloggiati fuori sede a mandare parte di quel che guadagnavano ai genitori poveri, rimasti al sopracitato paesello. C’è da riflettere.

Sul fatto che ci sono un sacco di bamboccioni?

No: sul fatto che le attuali condizioni lavorative sono agghiaccianti, stiamo sfornando nuove generazioni che senza l’appoggio di papà e mammà vivrebbero in condizioni di estrema povertà. Provaci tu a pagarti l’affitto quando fai un lavoro da duecento euro al mese (cifre purtroppo reali, tempo fa era stato pure scritto un libro sull’argomento). Altro che bamboccioni; trent’anni fa le nuove generazioni erano più ricche di quelle che le avevano precedute, tant’è vero che mandavano i soldi ai genitori. Ora è l’inverso, come ho detto: il che significa che l’Italia sta seguendo il processo inverso, va verso l’impoverimento. Cazzi acidi.

A dir la verità ho amici che guadagnano quella cifra e si adattano ad abitare con altri amici nello stesso appartamento, a Milano, piuttosto che abitare in casa dai genitori. Ma sono una rarità. Altrove (UK, ma non solo) i giovani se ne vanno da casa e abitano magari in bettolacce schifose guadagnando una misera ma orgogliosi della loro indipendenza. L’uscita sarà infelice, il momento non sarà dei migliori, ma è vero che la piaga dei “bamboccioni” è una particolarità tutta italiana, e lo è sempre stata, anche prima dell’euro o delle varie crisi.

In Germania mi dicono sia tutt’altro che raro vedere figli bamboccioni che restano in casa dei genitori, pur guadagnando per conto loro. Il problema è che l’uscita di Padoa Schioppa è in relazione con la proposta di un incentivo economico per i suddetti bamboccioni, che spesso hanno il problema di non possedere proprio il necessario per pagarsi l’affitto. Un minimo di delicatezza non guasterebbe, trattandosi di giovani che se la passano male; ma da uno che definisce le tasse “bellissime” dal momento che non le deve pagare lui, aspettarsi un’osservazione intelligente è utopia.

Concordo con Almayer. Non credo sia soltanto una questione economica.

C’è da dire che all’estero gli studi durano meno (sia le superiori che l’università).
Ma comunque rimane un fenomeno prettamente italiano che ha quindi cause più complesse rispetto alle sole motivazioni finanziarie (educazione familiare, un mutato contesto sociale nei rapporti di coppia).

Anni fa era uscito un film non ricordo più se francese o inglese sull’argomento, a riprova di come non sia un problema esclusivo del Belpaese. Io resto dell’idea che se il mercato immobiliare da noi non avesse raggiunto livelli così scandalosi, il fenomeno verrebbe comunque contrastato. Poi il discorso dei bamboccioni va bene fino ad un certo punto; ho un cugino che è rimasto a casa dei suoi per tanto tempo, accudendoli quand’erano anziani ed infermi. Se ne sono andati tutti e due, ed è rimasto loro accanto fino all’ultimo. Bamboccione? Può darsi; ma chi cazzo se ne sarebbe occupato se non ci fosse stato lui? A loro di sicuro non faceva schifo avere un bastone per la vecchiaia, adesso lui ha ereditato la casa e ci vive. Non è che tutti i figli che rimangono in casa dei genitori siano automaticamente parassiti da far sloggiare col DDT.

“Tanguy”, film francese.

Credo tu abbia ragione, era una commedia e quando lo recensirono da noi l’articolista tirò fuori la solita litania contro i bamboccioni. Poi, naturalmente, gli stessi catoni si scagliano conto i figli ingrati che vanno a vivere per i cazzi loro abbandonando i loro vecchi alla solitudine. Vabbè…

Più o meno sullo stesso argomento, mi pare, esisteva anche un film tv con Virna Lisi e Turi Ferro. Il titolo era una cosa tipo “…e non se ne vogliono andare!”.

Sì, il titolo è esatto. Credo di averlo pure visto da piccino, ma non me lo ricordo. Del resto, il tema del figlio fannullone insediato a casa dei suoi è sfruttato in tante commedie teatrali nostrane, vedi Natale in casa Cupiello.

Due titoli: Il ragazzo di campagna e Vado a vivere da solo.

In qualche modo affrontano il problema.

L’assistenza dei genitori è un bellissimo gesto ma credo rispecchi una casistica minima ovvero dovrebbe interessare altre fasce d’età (almeno oltre i 45)

Personalmente me ne sono andato durante gli studi universitari. Sono rientrato per il servizio civile: nuovamente uscito per la pratica. Sarei anche ritornato ma ormai mi avevano smantellato quasi interamente la camera (libri, cd o le vhs me li ritrovai già inscatolati nel box)