La mano sul fucile (Luigi Turolla 1963)

mandami un mp o comunque dovresti avere una mia mail da anni
certo che ce l’ho… sono un torinese, abbiamo dato via al punk e nel 1860 anche alla nazione, mica come i i bischeri che chiacchierano, ma che risolvono nulla (con la C Haspirata)

Ce l’hai anche tu da anni, aioh.
Comunque ok, farò il primo passo.

Finalmente ho deciso di affrontare la visione
Turolla è un documentarista e si vede. Il film è girato con puro taglio documentaristico. Primavera 44, prealpi lombarde, un gruppo di partigiani e un manipolo di repubblichini si fronteggiano sulle montagne

Il film ci sbalza subito all’interno della vicenda militare ed è una fredda cronaca di guerra. Senza umorismo, nè poesia, non c’è nulla di romanzato, solo la verità della guerra
La cinepresa viaggia alternandosi tra il gruppo dei partigiani e i fascisti senza parteggiare per l’una o l’latra parte. Come un occhio distaccato
I discorsi sono quelli veri e sinceri. Di strategia e di contingenza, molto reali.
C’è pochissima azione, più che altro i 2 gruppi si spostano in un gioco a scacchi di posizione e attese, brevi sortite e sparatorie.
Un film crudissimo come un documentario appunto. Perchè nel suo essere fiction vuole essere documentario di guerra
Comparto A/V ottimi