ecco un altro film che stando a imdb pareva estromesso al genere, ennesima vittima dell’interpolazione. il titolo originale sta per Pliska e Julia in luna di miele, e quest’ultima viene malamente guastata da un balordo che approfitta di un loro guasto al motore per aggreddire e derubare la coppia. con stupro di riporto, già che c’è. in realtà come si può vedere dal manifesto originale subito dopo quello nostrano, sul fatto che di hard non ci fosse alcunché bisognerebbe parlarne
Passino le penetrazioni, ma chi sono questi psicopatici che arrivano a censurare dei seni? Comunque che palle co’ 'ste svedesi!
non ho niente contro le svedesi, però con quest’esclamazione mi hai portato a domandarmi se sia mai esistito in quei tempi un giro hard anche in africa
Mai una volta che parlassero di francesi o tedesche, sempre di svedesi. Ti ricordi di LE SVEDESI LA MAZURCA LA BALLANO A LETTO e il film è danese? Ecco.
sarebbe stato bello anche avere un DONNA TANA TUTTA AFRICANA, LA CALDA ALBICOCCA DELLA MAROCCA o LA BOLLENTE GIULIANA VIEN DAL GHANA, ma temo proprio di chiedere troppo
Eh, non sarebbe stato male. Comunque ci sono anche tedesche, spagnole, italiane, perché no. Invece sempre 'ste svedesi. Posso capire negli anni 50-60 il mito della Svezia, ma arrivati alla fine degli anni settanta o i primi anni 80 chi ci credeva più? Comunque, lo ammetto, preferisco le mediterranee.
beh, adesso, piano coi sempre… a me pare che questo è l’unico svedese degli 80 che ho postato finora… se mai l’inflazione e l’egemonia tra fine 70 e inizi 80 era di matrice francofona. ho notato che il grosso vengono da lì. in ogni caso c’era spazio e mercato per tutti. anche se quanto a importazione di porno giapponesi o senegalesi qua neanche e poi nemmeno.
Si, certo.
Notare che il film porta la firma di Andrew White, abituale pseudonimo del nostro Andrea Bianchi ma dietro il quale si cela il rumeno Andrei Feher, stanziatosi.per la sua attività di pornografo in Svezia. Tutti i films d’ambientazione e di produzione scandinava (tipo “Blue erotic movie”) che recano tale firma sono pertanto da ascriversi al Feher e non al compianto cineasta capitolino.
Con l’avvento delle videocassette faranno anche di peggio…
