La moglie del prete - Dino Risi

“Una modesta commedia basata su gag puramente grottesche concepite con cattivo gusto.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 70, 1971)

“Settimo incontro Loren Mastroianni, ma non uno dei migliori film di Dino Risi che, nell’affrontare il tema del celibato dei preti, non è riuscito a rappresentare l’Italia che cambia. Marcello Mastroianni, virile e bello, ispira simpatia.” (Laura e Morando Morandini, ‘Telesette’)

“Uno dei più brutti film di Risi. L’argomento è talmente delicato da non sopportare le regole della commedia all’italiana; ne viene fuori un pasticcio che non diverte e che non riesce a esprimere opinioni che non siano ampiamente prevedibili. E così sia.” (Francesco Mininni, ‘Magazine italiano tv’).

Con buona pace dei cretini qui sopra, La moglie del prete è una commedia deliziosa, dove il duo Mastroianni-Loren è agli apici. Risi attacca il celibato dei preti con gusto e ironia, e come in molti altri suoi film ci da uno spaccato della realtà interessante e veritiero. A mio avviso il regista ha sempre avuto l’occhio dell’entmologo, ed osservava i suoi simili con curiosità: questa volta non siamo a Roma, ma in una splendida Padova, e ovviamente il dialetto veneto la fa da padrone, con battute e modi di dire. Musiche di Trovajoli, ma c’è anche una canzone di Sinatra, credo unico caso nella storia del cinema italico. Bellissima comparsata iniziale di Venantino Venantini. Assolutamente da vedere.


Pure a me è piaciuto molto… era già da molto tempo che non lo vedevo piu’, quindi, l’ho apprezzato ancora meglio… Mastroianni e la Loren sono bravissimi e, vi sono moltissime situazioni che, pur essendo comiche, fanno riflettere e, personalmente mi mettono un po di rabbia… vedi le leggi assurde della chiesa, inventate da uomini che, con il vero Verbo han poco o niente a che fare e che qui si manifestano ovviamente con il divieto del matrimonio per preti e suore… come se non fosse ancora peggio, ma, non andiamo off-topic e rimaniamo in tema film che, come ho detto mi ha sorpreso ancora di piu’ in positivo rispetto alla prima volta che lo vidi, l’unica cosa che non ricordavo era il finale amaro che però stavolta ho capito molto prima e, quello che mi ha urtato è stata la vigliaccheria del neo monsignore che, ha rinnegato l’amore che poteva cambiare la sua vita… intanto avrebbe potuto benissimo continuare ad esser credente, un po come i protestanti che, da questo punto di vista sono “mille anni avanti”… ma, forse evidentemente, vedendo pure quel suo amico che lo aveva preceduto e con il discorso che gli ha fatto sul “dover lottare contro tutti”, si è poi spaventato ed ha preferito una soluzione di comodo… che, io personalmente non ho condiviso ma, naturalmente il film avrebbe perso molto significato se fosse finito in maniera diversa, senza pensare tutte le critiche negative per quei tempi! Insomma… un gran bel film!!! :slight_smile:

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