ovvero Bergonzelli assimila la lezione di Kurosawa e realizza un Rashomon alla turca con inserti porno.
FILM COMPLETO
Bergonzelli prende un onesto action turco senza infamia e senza lode, Şahit, ci inserisce delle scene sexy, qualche inserto porno e delle sequenze di uno spettacolo di auto che fanno numeri acrobatici e realizza una pellicola con una trama quantomeno improbabile che è evidentemente un pretesto per lo sfruttamento in chiave sexploitation del materiale che aveva a disposizione.
Praticamente Bergonzelli si carica su un aereo Karin Well e Malisa Longo e le fa interagire con tutto il cast di Şahit (compreso Richard Harrison, che già era presente nel film turco), realizzando una serie di sequenze erotiche e qualche essenziale sequenza di raccordo, limitando al minimo le location per chiudere tutta l’operazione in una giornata o due. Sarebbe interessante sapere se Bergonzelli ha girato in contemporanea con il regista turco Paker o se si è recato in loco successivamente radunando nuovamente il cast del film originario.
Da notare che l’importante per Bergonzelli era di mostrare pilu pilu e ancora pilu, senza la minima cura a rendere le scene di sesso un pizzico coerenti col resto del film (eccezion fatta per la sequenza “Rashomon” di cui parleremo in seguito).
Avviene così che durante un approccio amoroso tra due interpreti maschio e femmina salti fuori una mano femminile di una terza persona spuntata non si sa da dove a titillare il clitoride della prima ragazza, oppure che una scena iniziata con un amplesso eterosessuale si trasformi un un rapporto lesbico. Puro delirio e dabbenaggine, avvallata dalla convinzione di Sergione nostro che tanto il pubblico è venuto per vedersi un po’ di spurcellamento e non gliene fregava un cazzo della coerenza… E probabilmente aveva pure ragione! Emblema di questo atteggiamento è la sequenza finale, che si apre con delle effusioni amorose tra Harrison e la Longo e poi si trasforma in una sorta di veloce carrellata di tutte le sequenze hot alle quali abbiamo assistito nel film, tra particolare ginecologici, inserti hard e inquadrature più larghe con gli attori che si cimentano in effusioni amorose più caste.
Gli inserti hard veri e propri sono due: il primo è una fellatio che alcuni indizi mi fanno supporre sia stata girata effettivamente da Bergonzelli (elementi tipici del suo cinema sono le inquadrature fuori asse e l’utilizzo di luci colorate a dare un effetto simil-psichedelico) e l’altra è un’inquadratura di pochi secondi di una mano femminile che masturba un membro virile (chissà qual è la provenienze di questo frammento e come è finito per le mani di Bergonzelli). Alla sequenza della fellatio segue poi un’inquadratura coi due attori che si masturbano autonomamente uno accanto all’altra e poi una scena di accoppiamento ripresa in controluce in cui non si capisce nulla. Durante la fellatio il volto della donna è coperto dai capelli per cui è impossibile individuare chi sia la performer.
Un’altra scena degna di nota è la sequenza, reiterata più volte nel film, in cui due donne si scambiano effusioni mostrate col classico effetto caleidoscopio che è il marchio di fabbrica di Bergonzelli.
Passando alla sequenza Rashomon: due banditi penetrano in casa di Karin Well con scopo di rapina, uno se la porta a letto per distrarla mentre l’altro le svuota la cassaforte. Le cose vanno male, lei si accorge del raggiro, tenta di reagire ma un colpo di pistola la raggiunge. Non vediamo però chi spara. Durante il processo ciascuno racconterà la sua versione, il primo criminale, il secondo criminale e un povero diavolo che passava per le scale quando i banditi si sono dati alla fuga. Va da sè che, ogni volta in cui qualcuno esporrà la sua versione dei fatti, sarà solo un pretesto per mostrare da nuove angolazioni ed in nuove azioni erotiche il corpo nudo di Karin Well.
In definitiva, che vuoi dire di un film così? Ringrazi Bergonzelli e la sua troupe per ciò che ha saputo dare alla cinematografia italiana, non ti curi di loro ma guardi e passi.
Se qualcuno volesse essere così folle come me da guardarsi pure Şahit per verificare le differenze e gli elementi comuni può reperirlo facilmente su YouTube:
PS Non conosco la fonte del dvd-r di La mondana nuda che mi sono guardato, sembrerebbe un riversamento da vhs ma sinceramente non so se il film abbia avuto edizioni home video ufficiali.