La pagella (Ninì Grassia, 1980)

ma perchè PINO MAURO è attore??? A ME SEMBRA ridicolo in tutto e per tutto. TREVI lo tallona.

e infatti ho sottolineato che sono gusti personali

se non mi sbaglio nella scena girata al ristorante; la festa di Gennarino. accanto a Marc Porel c’è la bellissima Barbara Magnolfi, l’allora fidanzata di Porel. credo che sia proprio lei, anche se nei titoli non compare il nome.

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se non mi sbaglio nella scena girata al ristorante…

Non ti sbagli. Siede effettivamente accanto a Porel

Ah, non sapevo che fosse la sua fidanzata reale di allora…nel film compare come fidanzata del commissario, quindi c’è una vena di realismo…

Nella scena del biliardo se non vado errato c’è un cameo di Ninì Grassia.
Film discreto per essere una sceneggiata, anche se il montaggio è spesso molto rozzo, specie nella prima parte.

continuo a dire che sia un bel film…ogni tanto me lo vedo.Continuo a dire ke Honorato in questo film è il migliore

Io l’ho visto per la prima volta dalla vhs della CVR con audio e video appena accettabili, comunque, devo dire che pure a me è piaciuto al contrario di quello che avrei sempre detto… e l’attore Luciano Iannantuoni, subito l’ho trovato un poco somigliante a Joe Bugner (soprattutto quando aveva il casco e gli si vedevan solo gli occhi!)… ovviamente poi mi son ravveduto subito anche perchè c’è una bella differenza!!! :wink:

//youtu.be/hlDGpIw8ap4

Ieri sera ho riversato su dvd-r la Kineo Video, che ha un ottimo master.

Il film non l’avevo mai visto, pazzesco esordio di Grassia nel cinema di genere, sceneggiata napoletana che ha tutti i topoi e i luoghi comuni del cinema napoletano: il caffè, il riscatto intellettuale del padre che fa un lavoro di fatica e ha un figlio che “ama studiare” e vuole studiare legge come il commissario, la piccola criminalità napoletana che spara e va in giro in motorino, i personaggi femminili con i bigodini, i siparietti comici tremendi, la vendetta del cittadino comune, un capolavoro.

Marc Porel e la Magnolfi sotto eroina per tutto il film.

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Ho sempre nutrito una profonda simpatia per questo film, nonostante (o forse proprio) per i suoi innumerevoli limiti e difetti. Esuberante oltre il necessario la Laurito, un Mario Trevi toccante nonostante la limitatissima gamma espressiva, un Porel commissario atipico e ben poco credibile - ma ugualmente adorabile. E su tutto il dramma della vita spezzata, dei sogni infranti, della famiglia sfasciata.. Esagerato.

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Il fenomeno strappalacrime all’ennesima potenza. Immagino in sede di stesura della sceneggiatura: ‘si, si mettimmoce chisto e quest’altro’