La pattuglia dell'Amba Alagi

Regìa di Flavio Calzavara, 1953
Con Luciano Tajoli, Milly Vitale, Dante Maggio, Aldo Silvani, Giorgio De Lullo, Olga Solbelli


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Questo mi manca ancora. Tajoli ritorna dal fronte dopo aver perso un suo commilitone che gli era caro, e decide di compiere in suo ricordo tutta una serie di azioni. Dovrebbero esserci molte canzoni chiaramente, e molta retorica militarista. Su youtube c’è un frammento del film (9 minuti) notevolissimo.

Niente dvd ma è passato diverse volte in tv.

Purtroppo non l’ho mai visto e dopo questa tua segnalazione ho una voglia irrefrenabile di vederlo, anche perché chiuderebbe un ciclo di mie visioni sulla guerra d’Africa (Bengasi anno 41, l’assedio dell’Alcazar, Abuna messias…)

Un buon film, anche se ci sono davvero tante canzoni di Tajoli, che personalmente non amo molto con quella sua vocetta quasi infantile. Per fortuna nel parlato ha qui la voce dell’onnipresente Gualtiero De Angelis…

Molto retorico, ma non più di tanti filmoni italiani del periodo post-bellico. Bravissimo Dante Maggio, che quando incontra Tajoli e questi gli confida che vorrebbe tanto cantare gli risponde così: Voi siete milanese? E allora come potete cantare? Qui a Napoli si canta 'O Sole mio, voi che vorreste cantare, 'A nebbia mia? :smiley: :smiley:

Bellissimo - a mio avviso - il finalone in cui Tajoli ormai morto si riunisce ai suoi vecchi commilitoni nella grotta in Abissinia.

Dante Maggio, talvolta in coppia con il fratello Beniamino, è un comico che meriterebbe una piccola riscoperta, perché a tratti anch’io lo trovo bravissimo. A parte i musicarelli alla Mario Costa, dov’è davvero imprescindibile, è stato anche un’ottima spalla di Totò (47 morto che parla), ma la sua prova più memorabile resta forse Non c’è pace tra gli ulivi di De Santis, dove sostiene magnificamente anche un ruolo drammatico.

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Sì concordo. Certo ha fatto un sacco di filmetti, ma era molto bravo anche nei momenti drammatici, che peraltro sostiene anche in questo film di Calzavara. Ad esempio quando lui e Tajoli nascondono alla madre partita di testa la morte del figlio al fronte.