ma questo da dove sbuca???
reperibilità?
“Un aitante medico ha una pronunciata simpatia per la bella suorina che lo aiuta nel suo lavoro in ospedale. Lei ricambia. Vanno a letto insieme. La ragazza chiede di esser sciolta dai voti per poter sposare il suo dottore. Ma i guai cominciano dopo le nozze. Lei è molto inibita. Il matrimonio si trascina fra musi e baruffe. Finché l’amore per il marito non persuaderà l’ex sorella a mettere da parte ogni remora.”
Ti sembra sia la stanza adatta (come tuo solito) dove postare tale titolo?
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scusami non conoscendo il film mi son fidato di filmtv…
li la trama non c’era…
C’è qualcuno che ha una copia di questo film? Sto scrivendo un libro su Anita Strindberg e cerco di trovare una copia, non importa se sia in italiano o in inglese. Se puoi aiutarmi, avrai il tuo nome accreditato nel libro (se vuoi)
Drammone borghese un po’ ingessato, interessante nella prima parte, stucchevole e didascalico nella seconda.
Primario di una clinica si invaghisce di una monaca alle sue dipendenze e la sposa; la ragazza però ha un approccio alla vita sessuale molto difficile e vive nel suo intimo un sacco di contraddizioni che la portano ad avere blocchi e complessi. Il marito, supponente, presuntuoso ed incapace di empatia, nella miglior tradizione del maschilismo anni '70 pensa bene di risolvere i problemi a suon di schiaffoni e violenze psicologiche. Finale triste.
La versione che ho visionato inizia con un cartello recitante “seconda edizione tv 1989”. Poiché nel film tutte le sequenze più “scabrose” vengono troncate bruscamente e solo verso il finale si vede qualche fugace scampolo di anatomia femminile, immagino che si tratti di una versione pesantemente tagliata.
Italiataglia infatti per quanto riguarda il rilascio del visto censura del 1974 riporta:
“[…]Eseguiti i tagli si da atto che vengono eliminati mt. 14,90 di pellicola conformemente a quanto disposto dalla commissione, la quale esprime pertanto parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico con il divieto per i minori degli anni 18 per le continue scene erotiche e di nudi femminili”
mentre per quanto riguarda la revisione del visto non sono indicati i tagli ma si scrive:
La 1a Sezione della Commissione di Revisione Cinematografica esaminato il film (…) esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico senza limiti d’età e per l’esportazione.
Tutto sommato una visione sufficientemente interessante, anche se a tratti un po’ pesantuccia.
QUALCHE mese fa’ per i soliti motivi lavorativi ho conosciuto Laura Ambesi non ricordava nulla di questo film…
Io posso riferire quello che mi raccontò Simonetta Stefanelli.
E cioè che:
- Il film venne girato abbastanza rapidamente, neanche un mese di riprese.
- Che non amava molto spogliarsi ma quello le chiedevano.
- Che Jean Sorel era un gran signore e pur non avendo problemi a fare scene di nudo e/o di sesso le chiedeva sempre come e dove poter mettere le mani.
- Che lo stesso non amava fare scene di violenza sulle donne.
- Che lei era un po’ imbarazzata quando sul set veniva a trovarlo la moglie Anna Maria Ferrero.
- Che Longo come regista non valeva niente e che il film praticamente lo fece il direttore della fotografia.
- Che il produttore Giuliani era una persona volgare, mentre Lucisano, quelle poche volte che venne sul set, si raccomandava che non esagerassero troppo col sesso.
- Che come storia poteva anche essere interessante, ma che Longo era più che altro interessato ai nudi (vedi sopra Lucisano).
Questo è quanto m’ha raccontato.
Anche se non lo conosco reputo Lucisano una persona assai ipocrita. Lui cita sempre Troisi e Notte prima degli esami (film, questo, di cui si dovrebbe vergognare). Ma la IIF un tempo faceva i soldi con film di ben altro genere come questo, Sedicianni, Lo stallone, Peccatori di provincia e La prova d’amore. Tutti di Longo. E poi certi western di serie B e i film con Franco e Ciccio. Ma questi non li nomina mai!
Per la verità i film di Longo sono stati prodotti da una società di cui era socio lo stesso Longo. Lucisano li ha solo distribuiti, come ha distribuito decine (se non centinaia) di altri film.
Sì lo so, la Cineproduzioni P.E.G., ma comunque sia ci fece parecchi soldi se no non avrebbe insistito per tutti quegli anni (pensa pure ai film di Gianni Grimaldi o a quelli di Fernando Di Leo pre Alpherat). Voglio dire se tu da distributore non sei d’accordo con un determinato modo di fare cinema semplicemente non distribuisci quei film. Poi Lucisano si è dato un tono ma originariamente la IIF era specializzata in un tipo di cinema molto popolare. Alla fin fine il primo marchio che si vedeva durante i titoli di testa era ‘la IIF presenta’. Mi ricorda la Titanus che di tutti i film che ha distribuito si vergogna ancora di W la foca. Ma che non sapevano di che film si trattava? Non so se mi spiego.