La Radice Del Male

Conoscete questo film?
Scopro che è uscito direttamente in dvd l’8 novembre e si tratta di un horror la cui protagonista è Zora Kerova!
Ma che è?
Incollo qualche info presa sul web:

La Radice del Male è il lungometraggio d’esordio di Silvana Zancolò, finora regista di spot pubblicitari.

Andrea Spiegelman (Zora Kerova) è una pittrice segnata da un terribile incidente, nel quale ha perso la memoria e metà del volto. Incapace di riprendere la propria vita sociale si rifugia con il marito (Giancarlo Previati) in una villa isolata, ereditata da un eccentrico zio (Peter Shepherd). Nel giardino della villa si trova una grande serra tropicale, in cui Andrea scopre che lo zio coltivava ogni genere di piante psicoattive, molte delle quali sconosciute alla scienza. Il diario in cui lo zio annotava le sue esperienze con le piante e le indicazioni per utilizzarle spinge Andrea a sperimentare a sua volta queste droghe; dapprima per combattere il dolore che le procura il suo volto sfregiato, poi per ritrovare l’ispirazione e ricominciare a dipingere. Quasi senza accorgersene, viene trascinata in un vortice di allucinazioni in cui la realtà diviene indistinguibile dall’incubo…

Esiste anche un sito ufficiale che però al momento non risulta funzionante: http://www.laradicedelmale.com/

Se non ricordo male, Le radici del male (Granata press) era anche il primo romanzo di Alda Teodorani, vuoi vedere che il film è tratto proprio da lì?

Mmmmm… Io invece non credo.
È un titolo troppo banale, facile e sicuramente abusato, credo si tratti di una coincidenza.

Sto vedendo il film ora:
dopo 15 minuti di visione sto continuando a fatica. La regia senza dubbio è bella, ma questo non basta. Il problema di fondo è lo stesso che affligge il 90% delle produzioni indipendenti italiane attuali: la banalità delle sceneggiature. Non parlo tanto dello svolgersi della trama, quanto dei dialoghi: al solito, vedere attori che si riferiscono l’un l’altro cose così scontate e banali mi fa rabbia, e ogni volta che mi capita di vedere questo errore in film indipendenti mi fa rabbia sempre di più, perchè significa che non si impara nulla dagli errori che hanno compiuto altri in passato. Se una volta riuscivo a chiudere un occhio su queste cose in favore di una visione più globale del risultato perseguito dal film, oggi non posso che ammettere che questi errori banali e grossolani non fanno altro che inficiare il risultato stesso e tutti i buoni intenti che si possono avere. Inoltre un utilizzo così sfacciato e della citazione (mi riferisco alla bobina magnetica ritrovata dalla protagonista in soffitta, palese elemento cartacarbonato da la casa) non risulta un omaggio sincero (come credo volesse essere nelle intenzioni degli autori), ma in questo contesto non fa che evidenziare l’aura di amatorialità che ruota intorno a questo film. Mi spiace molto che Zora Kerova, attrice che stimo molto nonché una delle mie fichette anni '80 preferite, sia rimasta coinvolta in questo progetto.

Ora mi vedo il resto del film e spero di poter cambiare idea su di esso nella sua globalità. :wink:

AGGIORNAMENTO:

Mi rimangio quello che ho detto: dal ventesimo minuto in poi i dialoghi diminuiscono e diventano decisamente meno imbarazzanti. In compenso la storia si fa più intrigante. Ottima regia e altrettanto dicasi per la fotografia, davvero magistrale considerando che si tratta di un film girato in digitale. Ritmo e monaggio azzeccati. Effetti speciali di trucco degni di nota :cool:

Zora Kerova mostra le pocce, anche se di sfuggita, a 50 anni suonati: complimenti!

Azz, com’è invecchiata la Kerowa! Ormai assomiglia a Marina Lotar.

:clap: :clap: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: ma lo sai che è la stessa cosa che ho pensato anch’io?