La Rose Del Deserto - Monicelli

http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/rose-del-deserto/rose-del-deserto/rose-del-deserto.html
http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/spettacoliecultura/film-monicelli/1.html

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=5298&fromplayer=5298

Il film e’ stato presentato ieri sera dallo stesso Monicelli da Fazio.
E’ incredibile come sia ancora in gambissimo e pungente all’eta’ di 91 anni!

Oggi Monicelli era pure da Pippo Baudo per la promozione del film. Confermo la notevole tempra per un uomo della sua età; ma questo suo nuovo lavoro qualcuno l’ha già visto? L’idea mi pare carina, ma gli attori… boh… a giudicare dalle scene mostrate alla tele sembra quasi una fiction RAI, spero invece valga la visione. Volevo andare oggi ma il cinema Romano era strapieno, meglio attendere un giorno feriale.

Mario Monicelli, purtroppo per noi, invece di godersi una meritatissima pensione continua a girare film, come questo “Le rose del deserto”, che definire pleonastici è quasi un elogio.
Il film è girato male, senza verve, frammentario, con continui ed anacronistici riferimenti all’attualità (è ridicolo sentire in bocca ad un ufficiale fascista battute tipo: “Siamo venuti a portare la democrazia”), intriso di un cinismo di maniera. Tra gli attori si salvano Michele Placido e, in parte, Alessandro Haber. Mentre un bravo attore come Claudio Bigagli appare in sole due sequenze, ad un non attore come Tatti Sanguineti è incongruamente affidata una parte di rilievo. Vista l’interpretazione non proprio eccelsa dell’ex spalla di “Er Cipolla”, viene da chiedersi perché mai, tra tanti bravi attori in circolazione, Monicelli abbia scelto un non attore di limitatissime capacità espressive (vedere per credere).

Un tecnico che ha lavorato in questo film (del quale non faccio ovviamente il nome) e col quale ho chiacchierato amabilmente tempo fa, ha definito “terribile” l’esperienza sul set perché “il regista è un rompicoglioni insopportabile”.

Non necessariamente i registi devono essere dei simpaticoni. La regìa richiede autorità e, talvolta, autoritarismo.

Assolutamente d’accordo, ci mancherebbe!
Una delle cose che chiesi a questo tecnico riguardava proprio Monicelli. Ero curioso di sapere come se la cavava “fisicamente” il regista noventenne su un set duro come quello del deserto.
Il tecnico mi disse che Monicelli era sempre lucidissimo, fisicamente in forma e praticamente sempre di cattivo umore.

Qualche post fa ho inserito un link di una lunga intervista a Monicelli su RepubblicaTV. Intervistano Haber, secondo cui il giorno che arrivò sul set, un caldo infernale e vento che portava sabbia ovunque, vide un tizio su una duna che con un megafono urlava ordini a tutti, incurante del caldo, del vento e della sabbia…Monicelli.

beh, che Monicelli sul set e’ un gran rompiballe e oltretutto urla con gli attori e cosa nota…, persino nel film “Sono fotogenico”, questa cosa viene sottolineata!

Sì, infatti!
Volevo vedere se con l’età si era addolcito… :wink:

Ieri durante l’intervista raccontava che in una scena piuttosto movimentata gli attori non erano stati avvertiti delle imminenti esplosioni, per cui la loro paura sullo schermo non era simulata. Giusto per dire quanto lo amano gli interpreti dei suoi film. :smiley:

Si, ma: il film com’è?!

A mio avviso brutto (vedi la pagina 1 del thread).

Boh, comunque, son contento che Monicelli continui a fare film. Non giudico questo film che non ho visto, ma anche in un film molto imperfetto come Cari Fottutissimi Amici son riuscito a trovare gemme. Me lo vedrò, poi commenterò (probabilmente concordando con :gratold )

io l’ho visto ieri sera e devo dire che anche se tecnicamente si vede che è povero il film si lascia guardare piacevolmente. ha un buon ritmo e non è mai noioso. La recitazione di tutti è spesso sopra le righe e risulta divertente. Mi ritrovo a confermare una cosa detta dal Merghetti in cui fa notare come la regia sia essenziale e non si perda tempo a far metabolizzare scene che avrebbero potuto essere drammatiche ma che alla fine risultano “routine” o quasi. E questo è positivo secondo me.
Mi è anche risultato piuttosto naturale il paragone con Mediterraneo (in effetti è quasi lo stesso film…) che però giudico migliore. Era più comico e anche più emozionante. Concordo sul fatto che i riferimenti alla cronaca attuale abbiamo rotto i maroni.
Comunque quando c’è la mano e c’è la salute e soprattutto quando sono dei miti è giusto far lavorare i registi anziani. Mi rammarico che non abbiano più fatto fare nulla a Billy Wilder da “vecchio”. Chissà cosa ci avrebbe riservato!

Se il film non fosse firmato da un “venerato maestro” come Monicelli, state sicuri che avremmo letto stroncature anziché lodi.

Concordo con Lei e aggiungo che queste cose non fanno bene al cinema italiano.

Ho visto il film Domenica sera in DVD, e purtroppo (per Monicelli) mi devo trovare d’accordo con Franco. Salvo Placido e Haber, tutto il resto poca roba, molta/troppa imitazione di Mediterraneo (ma senza la grazia dell’originale), financò nel prendere Bigagli, il sior tenente. Il cameo di Tatti (con le parti velocizzate artificialmente) alla lunga rompe, le frasi già citate stonano e risultano ridicole in bocca ai soldati (dove invece avevano una qualche logica nel film di Salvatores), c’è persino la donna alla Vassilissa, ma poco sfruttata e marginale. Molte cose paiono tirate via. Nel dvd c’è una lunga intervista al regista più un lungo special su di lui, e nell’intervista si può forse capire del perché delle scelte di Monicelli: per lui il cinema è “immagini in movimento”, e quindi s’è fottuto con l’avvento del sonoro.

Il film è, francamente, mediocre.
Un rifacimento, in peggio (molto in peggio) di Mediterraneo, El Alamein la linea del fuoco… ecc. ecc. (la cui matrice letteraria originaria è comunque L’armata S’agapò).