La ruota delle meraviglie - Wonder Wheel (Woody Allen 2017)

Con Kate Winslet, Justin Timberlake, Jim Belushi, Juno Temple, Jack Gore

Ultimo film di Allen, mi ha lasciato decisamente perplesso.

Bizzarra fotografia di Vittorio Storaro, per prima cosa: sembra di vedere un film di Wes Anderson o Sofia Coppola. Troppo colorato, troppo forte. La storia è molto alleniana: la relazione impossibile tra un giovane bagnino e una signora sposata. Lei ci si butta a capofitto, lui un po’ meno. Come se non bastasse lui poi si invaghisce della giovane figliastra della donna.

Attori scelti in modo bizzarro: Timberlake ha solo 6 anni meno della Winslet, e la cosa si vede tutta, mentre dovrebbe essere notevolmente più giovane per rendere credibili certi passaggi.

Pannofino è semplicemente inascoltabile su Jim Belushi, che purtroppo non ha una sola battuta divertente in tutto il film…

Una sola sequenza notevole: la Winslet che decide di mettere giù la cornetta del telefono, condannando di fatto la figliastra a morte certa, nell’assurda speranza di poter riconquistare il suo amante.

A me è piaciuto molto. Non vale un “Blue Jasmine”, autentica vetta dell’autore negli ultimi 15 anni, ma è pur sempre riuscitissimo. Fotografia sublime di Storaro, che sta conoscendo una “seconda giovinezza” artistica proprio grazie ad Allen. La Winslet è meravigliosa, ed è vergognoso che non abbia ottenuto almeno una candidatura agli Oscar. Ottimi la Temple e un ritrovato Belushi (e quoto Renato sul doppiaggio…). Grande sorpresa Timberlake: non mi ha mai “colpito” esteticamente, ma qui, fra pettinatura e abiti d’epoca, è davvero bellissimo. Oltre che decisamente bravo e in parte. Insomma, anche dopo quasi 50 anni di filmografia, Allen è più che mai da applaudire…

Piaciuto sinceramente. Poi rivedere Paulie Gualtiero e Bobby Baccalieri de I SOPRANO nuovamente assieme mi ha fatto venire la pelle d’oca.
Quoto in quanto il doppiaggio di Pannofino su Belushi non è stato il top ma quello che mi ha lasciato un po’ così è stato proprio il fatto che si sarebbe potuto lavorare di più sulla figura di Belushi rendendolo “a tutto tondo” e facendo emergere quel lato tragicomico che possiede. Sarebbe stato un personaggio micidiale.
10 alla Winslet per attorialità ma sopratutto per fascino incredibile nonostante gli anni passino pure per lei.
Timba ha fatto la sua parte, sicuramente molto meglio di altri film precedenti.

Apprezzato come sempre. Piacevole e leggero come ogni film di woody allen. Non mi aspetto altro quindi non rimango mai deluso. Così quando esce un blue jasmine o un basta che funzioni dici: “Porca troia! Riesce ancora a tirare fuori dei gioiellini!” Questo non lo è, certo, ma è un’onestissima oretta e mezza scritta con la sua solita classe sobria ed elegante. E poi ricordiamoci pure che questo scrive e dirige un film all’anno ormai da quasi 50 anni!!! Chi ci riuscirebbe oggi a darti (ripeto) un film all’anno a 80 anni suonati, per di più scritti così?

La fotografia satura non m’ha dato affatto fastidio. Anzi, contribuisce a dare al tutto quell’aspetto da cartolina anni 50. Sì, forse a tratti è un po’ patinato, ma non mi pesa. Bella la svolta quasi “noir” della parte finale. Una cosa un po’ strana è che il personaggio di timberlake fa da cicerone per quasi tutti il film, ma poi alla fine smette. Vabbè, non è un problema. La cosa più bella del film, però, è la Winslet, che dimostra, con 2-3 monologhi, tutta la sua bravura di attrice!

Ennesimo bel filmetto dello zio woody. Come ogni anno. Puntuale come sempre. Che bello.

Il prossimo si chiama “a rainy day in new york” Non vedo l’ora! Allen che gira nella sua cara città e per di più con la pioggia! Già mi piace!