La stella che non c'è (Sergio Castellitto, 2006)

Film che non conoscevo, ne parla @bastardnasum qui.

Sembra piuttosto interessante.

Impressioni? Commenti?

come da sintetica trama riportata su IBDB, è un lungo viaggio dall’Italia alle provincie più interne e povere della Cina da parte di Sergio Castellitto per risolvere un problema legato ad un macchinario che la ditta per cui lavora in Italia ha appena venduto ai cinesi.

Ovviamente non spoilero il finale - un finale “alla cinese” se così si può dire - però è bello vedere questa parte inedita della Cina, quella delle campagne povere e grigie, squallide e destinate solo agli impianti industriali, la Cina che nessuno dovrebbe mai farti vedere. Con i vecchi treni che “in teoria” non dovrebbero esistere più (ma che fino a 2-3 anni fa esistevano ancora e quando stavo nella Mongolia Cinese lo scorso gennaio l’amico del mio fratello mi ha detto che c’è ancora qualche linea interna dove sono tutt’ora in uso), la stupidità della burocrazia da partito unico e la presunzione tutta cinese di non voler essere mai contraddetti anche quando sanno di aver commesso errori, il sentirsi e farsi sentire alieno in un mondo completamente tagliato fuori dalla conoscenza e dalle mentalità del mondo esterno…

un bel film, sinceramente. Veramente bello anche a livello documentario, etnografico.

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Me lo sto riguardando adesso dal lontano 2005 quando lo vidi… scopro che è girato anche dalle parti di Baotou, grande (ed adesso ricca) città della Mongolia Cinese vicino a Hohhot dove abita mio fratello e anche a Wuhan e Chongqing, curiosamente altre due città legate al mio fratello, boh. Quando ci andai io a Baotou, la città era ancora abbastanza povera e squallida, adesso mi dicono che sia diventata molto ricca benchè sempre abbastanza grigia. Ma, si, all’epoca era ancora come si vede nel film.

Veramente un gran bel road movie, a tratti molto delicato e commovente, a tratti anche epico nel descrivere un mondo, la Cina, così diverso, alieno, anche sterminato ed infinito a livello geografico, una popolazione povera e veramente lontana a livello culturale dal mondo che siamo soliti conoscere, la Cina che mi ha sempre affascinato e che qui è riportata con sincera onestà, nel descrivere le povere persone, i paesaggi spogli e spesso anche brutti, la grassland mongola (al termine della quale comincia il deserto del Gobi) e gli immensi fiumi… si, un bel road movie.

A seguire mi “sparo” Hotel Colonial, altro bell’avventuroso road movie ancora ingiustamente non trattato su questi lidi

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