L’ho trovato interessante soprattutto nel ruotare intorno alla sessualità repressa, quella di lui in carcere, quella di lei inibita al di fuori. Forse è uno dei film più erotici (in senso non esplicito) con la Vitti, bravissima -ma memorabile anche Tognazzi. La conclusione
trattata improvisamente con una nota seria non mi è piaciuta.
Disponibile su raiplay, link inserito nel primo post.
Se è vero che il film va un po’ per le lunghe, è altrettanto vero che ha un inizio effervescente in pieno stile commedia all’italiana, tanti momenti intensi e impegnati nella parte centrale ed un finale caustico doc.
Sicuramente da vedere, anche se il master raiplay non è certo il top.
Uscito in dvd in italia, spagna e francia, mi chiedo quale sia la versione migliore. Per patriottismo linko quella italiana.
Un mio culto personale. Lo conosco quasi a memoria e lo riguardo ogni qualvolta viene trasmesso in tv. La Vitti, soprattutto nella prima parte è stupenda; un vero piacere da osservare e sentire nella sua caratterizzazione di Isolina.
Nonostante la virata quasi drammatica sulla vita carceraria, Giraldi riesce a tener vivo l’interesse (perlomeno in me) grazie alle coinvolgenti situazioni che la sceneggiatura offre.
Veramente per me non c’è un momento che gira a vuoto in questo film! Per dire, fantastiche le “telefonate dal Gianicolo”! Ma è solo un episodio tra i i tanti.
Ma è storia vera? Potrebbe benissimo essere un’usanza popolare realmente svoltasi in passato, mi ci sono interrogato parecchio dopo aver visto il film.
In effetti ci sono diverse sequenze che ti si insinuano all’interno e lavorano dentro di te, e ogni tanto buttate qua e là battute e trovate irresistibili (la prima: Tognazzi svegliato dal poliziotto che gli sbandiera il distintivo davani agli occhi e lui risponde ancora nella catalessi del dormiveglia: “Non c’era bisogno di quello, bastava la faccia!”)
Se devo essere sincero mi ha infastidito la reazione di Isolina dopo lo stupro da parte della guardia carceraria, l’ho trovata irreale, stereotipata, ci ho visto poca attinenza e verosimiglianza se correlata al personaggio che fino ad allora ci era stato dipinto (avrebbe dovuto subire un trauma davvero maggiore, non essere in grado di parlare, non saprei…)
Ma è storia vera? Potrebbe benissimo essere un’usanza popolare realmente svoltasi in passato, mi ci sono interrogato parecchio dopo aver visto il film.
Non saprei proprio ma ricordo che pure Lino Banfi in “scuola di ladri” attua le “telefonate” all’interno della truffa immobiliare nei confronti del tizio americano