La tua prima volta (Arduino Sacco, 1983)

Ma in realtà fino ai primi anni 90 non è che i nostri pornografi effettuassero casting selettivi, shooting o cose simili. Le attrici si reclutavano per passaparola, amicizie varie (vedi Piero Pieri) ed essendo ragazze ovviamente in cerca di denaro velocemente, non sempre erano in buonissime condizioni, non certo una Georgina Spelvin o una Moana Pozzi. Vedi per esempio i film di Sacco, senza eufemismi maschi e femmine paiono dei tossici usciti dalla riabilitazione, presi (e questo pare fosse vero) in certi casi proprio dalla strada. Il resto era tutto al risparmio, le musiche erano riciciclate, i tempi di lavorazione due-tre giorni, la distribuzione in poche copie. Non c’era certo (nella maggior parte dei casi) un gran giro di soldi, quello perlomeno ce l’avevano i distributori regionali che (come diceva Lorenzo Onorati) furono i veri fruitori della fortuna che il porno portò al settore cinematografico.

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Allora mi chiedo perché li facevano. Voglio dire, si i distributori qualche soldo lo facevano, ma se i realizzatori alla fine non navigavano nell’oro comunque, chi glielo faceva fare a sbattersi per così poco? Per fare cosa, poi! Che poi s’è visto: Soldati tornò al teatro cercando di prendere le distanze dal porno, mentre Sacco neanche vuole più parlare di quegli anni. O magari c’è qualcosa che mi sfugge.

Diciamo che, da un certo punto in avanti, il porno italiano è stato prerogativa, quasi esclusivamente di gente squallida. Che faceva, cose squallide. Massaccesi stesso, anche nei suoi anni migliori, nell’hard non ha mai fatto davvero cose all’altezza del miglior Gerard Damiano. Forse ci provava pure, eh. Ma… :face_with_monocle:

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Se siete d’accordo apriamo un thread a parte e spostiamo i messaggi lì così non andiamo OT.

Hai ragione, ma è anche vero che si parla di un regista dalla carriera a dir poco schizzata che tra una manciata di porno e l’altro girava un film che non centrava nulla col genere per poi rientrare nei ranghi. Tornando al film: Brait potrebbe essere la italianizzazione di ‘bright’ memore del dentifricio Ultra brait (quello di ‘ti spunta un fiore in bocca’).

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sempre più impaziente di recuperarli!!

è proprio quello che spero

Non c’era certo (nella maggior parte dei casi) un gran giro di soldi

Ecco appunto. I soldi, quelli veri, li hanno fatti agli inizi coloro che hanno rischiato denunce e condanne per portare per primi il porno nelle sale pubbliche. Il distributore dell’Herald, L.B. - peraltro gran brava persona - raccontava di aver fatto una barca di soldi distribuendo LE PORNOEREDITIERE, un film girato peraltro in gran parte in Italia, a Positano. Si parlava di oltre un miliardo di lire solo nel primo anno di sftuttamento (una cifra enorme per l’epoca e per il settore). Ma a metà anni '80 il porno era ormai diventato uno squalido sottobosco, che fruttava poco. Fino a quando non sono arrivate Moana e Cicciolina a risollevare, e di molto, le sorti del settore. Ma questa è un’altra storia…

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Tutto giusto e condivisibile ma trovami il cesso più scassato che nei primi anni '90 era disposta a farsi scopare facendosi riprendere per meno di 300 mila lire . Sul reperimento degli attori uomini (per quanto sia difficile trovare chi riesce a mantenere un erezione soddisfacente davanti la macchina da presa) posso convenire che sia più economico se non gratuito, ma siamo sempre li. Dove li ha presi i soldi?

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La questione - a mio avviso - è un pelo più complessa.
Sacco sono convinto che fino ad un certo punto perseguisse una sperimentazione formale e sostanziale con il viatico del porno: sui risultati ognuno tragga le proprie conseguenze, sicuramente suscita discussione, come si vede qua sul forum (si può parlare di una Sacco renassaince?). Alla fine è dovuto ripiegare su porno più consueti, comunque con una parvenza di trama, lontani dall’infilata di scopate del Mario Bianchi anni '90, ma anche dalla dignitosità formale, talvolta accompagnata da una brillantezza creativa, di un Massaccesi. Sul perchè Sacco abbia rimosso la sua carriera (però a Stracult ci è andato) credo che, come per la maggior parte dei pornografi anni '80 e anni '90 ci sia una certa riservatezza, memore del clima carbonaro delle produzioni hard dell’epoca (sempre girate in ville: vedi quanto diceva Gaburro a Nocturno) e anche di una certa insoddisfazione di fondo nel rimanere reietti rispetto ai circuiti extra-luce rossa.
Soldati sicuramente aveva bisogno di soldi e si è impantanato in questo mondo, dove si arrangiava. Lui e suo fratello si barcamenano così, ma la vivevano come un periodo di transizione, immagino. Purtroppo sono morti giovani.
Sul lato economico, Sacco se li produceva anche: con i primi non so chi potesse attirare, non c’erano nomi di richiamo. Certo con Marina andò meglio e anche con il periodo Schicchi.

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In un’intervista a Polselli, che non ebbe certo parole lusinghiere su Sacco e che si ascrisse molte delle opere (soprattutto le prime) a firma Dudy Steel (in un caso addirittura Ondy Steel, si legge che gli hard il Sacco li montasse e basta. Forse verso la fine ne avrà pure diretto qualcuno. Non trovate che ci sia lo stesso rapporto tra Gaburro e Onorati? Ovverosia: Sacco, resosi conto che la macchina da presa non è la sua propaggine naturale, si affida a Polselli del suo periodo “puttana del cinema” per dirigere films che lui stesso si attribuisce con il detto pseudonimo. Che ne pensate?

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Dudy montava ed lavorava nel doppiaggio, proprio come Polselli. Non credo che RP si sia attribuito i porno di Sacco.
Era una factory e Sacco&C. si palleggiavano la direzione delle scene, non penso che Sacco fosse sempre sul set.

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Veramente non risulta che ci sia stato alcun rapporto tra Sacco e Polselli. Esisteva solo un errore di attribuzione del primo Marina e la sua bestia perché veniva confuso con il secondo, diretto appunto da Polselli. Quanto a “Ondy Steel” è un evidente errore dei trasandati titolisti del porno.

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E allora Polselli che blaterava?

Non credo che Polselli abbia mai “blaterato”. Quanto al fatto che in un’intervista disse che aveva esordito con L’amante del vampiro, io ho sempre creduto che sia stato un errore o un fraintendimento dell’intervistatore.

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Non mi veniva un’altra parola, dai. In LTPV compaiono anche attori hard del giro sacchiano?

A memoria direi di no, a parte Luigi Soldati nel ruolo di “zio Spino”.

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Mi avete provocato… Ecco la mia vhs

Negli anni si è decomposta la plastica della custodia. Il materiale registrato è altamente corrosivo

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