La vita di Adele - La Vie d'Adèle (Abdellatif Kechiche, 2013)

Con Léa Seydoux, Adèle Exarchopoulos, Salim Kechiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée


Link ImDb
Appena uscito in Italia la recente Palma d’Oro di Cannes 2013… tre ore circa per una storia intrigante, anche se sospetto possa essere un po’ pesante. Chissà.

Parafrasando il Randal di “Clerks”: “3 ore di sbobba su due leccafighe?! Tanto vale che mi prendo un pornazzo ‘all girls’!!”.
P.S. Fra “Amour” e questo, Cannes non “ci piglia” proprio, con le Palme. E guarda caso, si parla francese in entrambi i film…

Dopo averlo visto mi sono venute in mente diverse cose che non mi hanno convinto, ma tutto resta in secondo piano rispetto alla forza del film, alla bellezza del modo in cui Kechiche inquadra i personaggi, alla luce con la quale li illumina, ai momenti di verità che racconta, alla storia d’amore che crea immedesimazione.

Grandi scene di sesso, senti l’odore della figa, le mani che toccano i culi, la lingua sulla pelle. Ovviamente la gente in sala era in imbarazzo e ridacchiava.

Credo che lo vedrò, tutto considerato :smiley:

Ti sei fatto convincere da “l’odore della figa”? :smiley:

Comunque non mi risulta che questa pellicola sia stata girata in “Odorama” come Polyester di John Waters :-p

scusate il parziale OT

Ho un olfatto molto fine…

“L’odore della…”. Hannibal Lecter risponderebbe “Strano, io non l’ho sentito…”

A me è piaciuto, le tre ore di durata sono volate. E il lato sessuale, per quanto importante, non è così preminente nell’equilibrio complessivo del film.

Un film di notevole intensità, che nel finale mi ha ricordato vagamente qualcosa di Jacques Demy, ma forse è solo una mia idea.

Mi chiedo però se avrei apprezzato il film così tanto con una protagonista diversa: voglio dire, ci saranno 2-300 primissimi piani su Adele, e la sua bellezza davvero impressionante rende piacevole la visione di per sè. Anche fosse durato sei ore, penso che non mi avrebbe stancato lo stesso… boh.

E se Adele invece che bellissima fosse stata una “cozza”? Te la saresti “sorbita” lo stesso per 3 ore? :smiley:

(cmq da quanto so le scene più “ginecologiche” sono pure controfigurate… )

Appunto dico, non penso di poter essere particolarmente obiettivo visto quanto è stata valorizzata al massimo la bellezza di Adele, il suo viso splendido continuamente in primissimo piano. Una scelta stilistica, presumo.

Sui particolari corporei controfigurati ti potrebbe risponderti al posto mio il grande capo Estiqaatsi che certo conosci… :lobster:

Però io mi chiedo… vuoi fare un film su una storia del genere? Perché utilizzare per forza delle “fighe”? E, ancor più inspiegabile, perché controfigurarle in certe scene? Capisco il botteghino però… è una scelta troppo facile e “paracula”. Per certi versi un po’ la stessa cosa che successe con un film come “Paura d’amare” con Pacino e la Pfeiffer: come fai a narrare la storia d’amore di due “disperati” se i disperati poi li fai interpretare da due attori “fighissimi”? Perché non usare anche per il film Murray Abraham e Kathy Bates che avevano interpretato la pièce a teatro? Poi ci si lamenta della “paraculaggine” di Sorrentino… e di quella di Kechiche? Almeno Sorrentino ha avuto il coraggio di mostrarci Serena Grandi in quelle condizioni :smiley:

Sì in un certo senso capisco la tua obiezione, ma penso che il cinema abbia bisogno di bei volti, da quando esiste. Soprattutto se uno poi vuole fare un film di tre ore con una protagonista femminile inquadrata quasi sempre in PPP, appunto. Io non la vedo come ipocrisia, però capisco che uno possa anche pensarla diversamente. Certo con Kathy Bates il film te lo saresti guardato tu e basta, penso

Capisco meno l’obiezione sulle controfigure… cosa toglie al film questa cosa? Cosa gli aggiunge, volendo essere paradossali? Voglio dire, non è che Il grande racket ti piace di meno se vieni a sapere che a un certo punto quello che casca per terra visto di spalle non era Fabio Testi, ma Domenico Cianfriglia… o no?

E’ una questione differente: quando si tratta di “roba di sesso”, prendere due attrici indubbiamente gradevoli all’occhio, e poi utilizzare controfigure per le scene di sesso, è una paraculata disonesta. O prendi un paio di attori (o attrici) realmente disposti a “darci dentro”, o lasci stare. Altrimenti, diventi come quello stronzo di Von Trier che sbandiera nomi notissimi per il suo cast, annuncia scene hard, e poi specifica “le teste sono degli attori famosi, i corpi quelli di professionisti del settore”. Insomma, prendere per il culo il pubblico pagante è brutta cosa, direi…

molto bello, nella prima metà ho pensato addirittura che fosse un capolavoro
ma non ha le spalle per reggere 3 ore dai
es. terra terra, il dettato ai bambini di prima elementare al minuto 170 è inaccettabile, ma scherziamo o cosa?
comunque il regista è talmente bravo con gli attori che ti fai andare bene tutto

1 Mi Piace

Molto bello, storia avvincente, più nella prima parte che nella seconda, ma troppe lungaggini inutili.
Le scene di sesso sono molto belle ma secondo me non necessarie (non tutte, non così lunghe), al punto da diventare noiose come il dettato ai bambini.
Dà proprio l’idea di una scelta voluta per un target di guardoni (praticamente il 99,99% del pubblico maschile).
Nonostante tutto resta però un bel film con ottime interpreti e un’ottima regia.

Visto nel dvd Lucky Red a noleggio
Anche io ritengo che la prima parte sia meglio della prima, se l’avessi visto in sala probabilmente non avrei retto tre ore senza fare una pausa. Bravissima la protagonista.
Concordo anche sulle scene di sesso: molto belle, ma un po’ troppo lunghine

Però io mi chiedo… vuoi fare un film su una storia del genere? Perché utilizzare per forza delle “fighe”?

Be, ma questo discorso allora vale per un sacco di film, fiction e telefilm :wink:

Esatto: pure nel romanzo “Brokeback mountain” i protagonisti sono bruttarelli. Nel film di Lee, invece, abbiamo due bei giovanotti come Gyllenhaal e Ledger buonanima. Questione di botteghino, di marketing, e di “pure l’occhio vuole la sua parte”: il pubblico, poche balle, preferisce la bellezza alla “verità”. E a volte, tutto sommato, è un bene…

Mi è piaciuto davvero molto.
Avevo il blu ray da un sacco ma rimandavo sempre la visione perché la durata mi spaventava, ma devo dire che alla fine non mi ha pesato (anche se il film resta troppo lungo).

Molto semplicemente l’ho trovata una bella storia d’amore, semplice e vera, nella quale è facile immedesimarsi.
Non è affatto un film sull’omosessualità, è una storia d’amore universale che racconta l’incanto della scoperta dell’amore (e del sesso) e il dolore quando l’amore finisce (almeno da parte di uno dei due).
Il fatto che le protagoniste siano due ragazze è davvero ininfluente, almeno secondo me. Poteva esserci chiunque (due ragazzi, una coppia etero…) e non sarebbe cambiato nulla.
Non sto a raccontarvi i cazzi miei ma mi sono riconosciuto in parecchie cose (e ho rivisto diverse situazioni nelle quali sono passato anch’io) e il film mi ha molto colpito, dritto al cuore, diciamo.

Visivamente l’ho trovato bellissimo e la fotogenia di Adèle è davvero straordinaria. Kechiche forse ne abusa un po’ ma essendo un film che parla anche della bellezza dell’amore non ci vedo nulla di male ad insistere sul volto di una ragazza che, oltre ad essere bella di suo, viene resa ancora più bella dal fatto di essere innamorata.

Poi, sì, ci sono le scene di sesso ma io le ho trovate semplicemente belle, non ci ho visto nulla di particolarmente morboso o scabroso. E le ho trovate molto coerenti col tipo di film e con la storia che veniva raccontata.

Ho visto il film dal buon blu ray che contiene anche 10 minuti di scene tagliate (qualcuna è interessante) e una bella featurette di mezzora prodotta da Wild Side dove intervengono il regista e Adèle. Strano che non ci sia la Seydoux.
C’è anche il trailer italiano, con un doppiaggio da fustigazione.

L’assenza della Seydoux non deve stupire: mi risulta che abbia parzialmente ripudiato il film. Incomprensioni e problemi col regista sorsero già poco dopo la presentazione del film a Cannes…