A me non è piaciuto.
La rappresentazione di questo gruppo di giovinastri è davvero ridicola, sono personaggi falsi, che puzzano stereotipo lontano un miglio. Solito problema del cinema italiano di quel periodo (ma non solo, ovviamente): un cinema borghese, lontano anni-luce dalle nuove generazioni. Tra i grandi registi, solo Pasolini è riuscito a rendere una certa gioventù senza sembrare falso e moralista. Qui Salce (con la strana copia Castellano & Pipolo) ha descritto un gruppo di idioti, di irritanti imbecilli da fumetto, niente di più.
Poi la Spaak è bellissima, il film è registicamente più che valido, la fotografia di Menczer è molto bella, le musiche sono di Morricone. Su Tognazzi: il suo è l’unico personaggio vagamente credibile, perché prendere una sbandata per una così ci può stare, e come. Ma non salva certo il film.
Molto interessanti le due interviste presenti come extra nel dvd italiano. Garko non dice una cosa stupida parlando del doppiaggio della Spaak, che suona decisamente troppo “adulto” rispetto al personaggio. Sarà stata una cosa voluta, ma per me stona abbastanza. Priceless poi l’aneddoto raccontato dalla Spaak su Tognazzi che le ha messo le mani addosso e poi l’ha cacciata dalla macchina quando non c’è stata… ricordo che all’epoca aveva 16 anni, eh. Vecchio maiale