La vostra radio preferita

Virgin, RadioRock (a parte i deejay che quando parlano sembrano santoni indiani) e RadioRock Italia.:wink:

Radio 105, Virgin e Capital :wink:

da che si è arenato il topic (14 anni) l’universo radiofonico è cambiato in maniera inverosimile e intervenire qui è diventato difficiletto. sono venuto praticamente su allattato dalla radio, perché non riuscendo a dormire già da infante mia madre ebbe l’ideona di piazzare uno stereo sul mio comodino per rimpiazzare la ninna nanna. abitudine che ho tenuto cara fino al 2016 e che è molto probabilmente in buona parte responsabile delle visioni medianiche che ho quando dormo.

balzando all’età chiamiamola adulta, una radio stracultissima che mi ha proprio dato alla testa di bruttissimo è stata radiomaria. c’era già nei primi 80 ma ho preso ad ascoltarla continuativamente dal 97 in avanti quasi ogni giorno. è davvero il cabaret voltaire del cattolicesimo, un helzapoppin dell’assurdo: nomi dei conduttori che sembrano ideati da jacovitti, canzoni (gospel, rap, heavy metal, con sound western alla morricone, svolazzi lirici cavalcati da soprano stonatissime) e trasmissioni da scompiscio, e già il solo fatto che radio maria trasmetta da erba, il suo numero telefonico è sei uno zero sei uno zero e viene annunciato da padre miannulli è il trampolino verso il surreale non si sa quanto involontario. e poi le catechesi giovanili di padre livio, con quest’ultimo che inanella castronerie di ogni tipo con fervore hitleriano e chiude con quartine poetiche su pescipalla e pescicane; il quizzone di padre federico che alterna anna dai capelli rossi a madre dei CCCP alle musichette circensi di elephant man, il babyquiz coi conduttori che umiliano i bambini che sbagliano, il programma per salutare i familiari in carcere con la sigla tango cancelli chiusi, i sonetti musicali di padre raniero cantalamessa ( l’avevo detto che i nomi erano de fora), oggi braccio destro di papa francesco e allora menestrello imbriaco stonato e tantissime altre cose che non basterebbe un libro a elencarle e descriverle… davvero l’anello mancante tra una pera con l’ace gentile, il cabaret più allucinato e gli psychic tv. sono arrivato a registrare centinaia di nastri e poi masterizzarne non so quanti cd. col tutto che talvolta dà anche dell’ottima musica (kyrie, barocco, canti gregoriani, ildegarda von bingen, bach)

più simile, e se possibile ancor più assurda anche se meno conosciuta, parole di vita, con programmi quali scuola guida di gesù messe dove si parla 90’ della crisi dell’olio e suites dark-industrial (giuro; peraltro molto belle) con samples cavernosi del tipo “sono satana non credere in me o morirai”… impagabile.

in parallelo, radio 3 tutta la vita. specie quando va in canale quinto e sesto della filodiffusione.

un’altra cosa cosa che mi ha sempre fatto impazzire fin da piccolo è stata smanopolare alla ricerca di stazioni in AM, FW, MW e beccare cose davvero fuori da questo mondo rese ancor più sci-fi dai mitici disturbi elettrostatici. ogni volta che mi ci sono addormentato son stati sogni fuori dai coppi.

oggi tra VLC e itunes è più facile sapere dove orientarsi: le mie preferenze vanno alle stazioni etnofolk o di musica antica (greca, russa, messicana, turca, nordafricana), a quelle dedite alla musica anni 20-30, a tutta la sfera della classica e dell’elettronica in tutte le loro diramazioni. fermo restando l’essere onnivoro che mi porta un po’ dovunque. la radiofonia italiana, invece, da una certa in avanti (passata la preadolescenza, diciamo), sempre snobbata. negli ultimi anni ho seguito spesso radio 24 e alcune cose notturne di radio 2.

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Quand’ero ragazzetto Radio Roma Trionfale e poco più grande Radio Monte Spaccato. Due radio localissime che avevano la non secondaria virtù di farti sentire le canzoni dall’inizio alla fine (così potevi registrarle) anche trasmettevano in mono ma allora non ci si faceva caso. Poi RAI Stereo Due e RAM 102 (stesso discorso) e Radio Dimensione Suono (che non è RDS). Siamo intorno il 1984. Poi ho abbandonato le radio private passando a RAI Radio Due che nei '90 era ancora ascoltabile. Poi più niente. Mai sentite Radio Deejay (che negli anni 80 neanche si prendeva a Roma) e le altre milanesi. Non sopporto le vocali strette di alcuni del loro conduttori (le capirei a Radio Giambellino, non a Rete 105 per esempio). Ma non pensiate che non le sopporto perché milanesi. A Roma c’è una radio, mi pare si chiami proprio Radio Radio, che parla solo di pallone e c’è un tizio che ha una cadenza così compiaciutamente borgatara che mi dà un tale fastidio (e io non vengo dai Parioli).

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le private locali sono state una droga anche per me dall’infanzia alla preadolescenza. i loro jingles erano l’equivalente delle cine-fanfare e dei bumpers televisivi. cagliari ne ha avute un fottio. andavano fortissimo, tra il 79 e l’83, radioquiz dove oltre a sbizzarrirsi in dediche, richieste e primi accenni tremendi di karaoke, si vinceva di tutto. le mie prime vittorie consistettero in un 45 giri di mia scelta (shock the monkey, che ho ancora), una cena in pizzeria e la co-conduzione, con scaletta di mia scelta, del programma. molto più avanti ne ho condotto uno di musica altra in una privata di pesaro che ha tirato il calzino una dozzina di anni fa (dove trovai il 45 giri della canzone del calippo, mi sgranocchio ancora i gomiti per non essermelo portato via: tutti i dischi che avevano sono finiti male), dove curavo approfondimenti con interviste fiume di band che trascendevano l’aspetto eminentemente musicale (cccp, disciplinatha, officine schwartz, skiantos, gronge etc)

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Radio Quiz a Cagliari??
Non la conosco

ahahaha per forza! non era il nome di una radio ma di una tipologia di programmi!! :wink: per capirci, i radioquiz erano programmi dove i conduttori facevano indovinelli lambiccati mettendo in palio questo o quel premio. l’ultima volta che ho vinto fu con radio selargius nell’estate del 1986. anno in cui quel tipo di programma stava ormai tramontando.

Attualmente ascolto solo due radio, la mattina radio studio più e il pomeriggio pane burro e marmellata…solo muzica

Non ho mai sopportato quelli che parlavano sulle canzoni a ripetizione. Ne ricordo uno che faceva tipo: Branduardi: ‘Alla fiera dell’est’, tizio: ‘Eh, alla fiera dell’est’, B.: ‘per due soldi’, tizio: ‘per due soldi!’, B.: ‘un topolino mio padre comprò’, tizio: ‘pensate, un topolino suo padre comprò’. Neanche un pappagallo… Così come non sopportavo quelli che si volevano atteggiare a disc jockey americani. Ma che senso aveva!

Radio Birikina forever, soprattutto quando ieri pomeriggio ha messo in onda (su mia richiesta) “Inca” dei Pooh.

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aggiungo a quanto finora detto la recentemente scoperta, via icecast, radio nuova macerata, con programmi condotti in maceratese più o meno stretto e marcato dove si parla con quel certo non so che di complottaro e massonico dei problemi parrocchiali e comunali della città e delle zone limitrofe e annessi confronti coi radioascoltatori bigotti e reazionari che sproloquiano la loro. il tutto con la convinzione tipica della provincia di presumersi il centro del cosmo. trash che più non ce n’è e ovviamente finita di diritto tra i preferiti.

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La mia scelta della radio dipende dal periodo dell’anno. Per tre stagioni su quattro sono sintonizzato solo ed esclusivamente su Radio Rock. D’estate esercito qualche deroga con RDS…

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In ufficio RockNRoll Radio (solo in streaming), altrimenti Radiofreccia (quelle poche volte che ascolto la radio).

Il DAB sta offrendo un sacco di belle radio dedicate al rock, come Radio Marilù o Radio Rock.

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Interessante segnalazione, ma hanno anche un canale in italiano comprensibile?

odioso. io sono a favore delle sporcizie e degli accidenti: tutta la vita l’FM con i suoi fruscii e le sue interferenze.

se mastichi un po’ le perversioni dialettali della bassa marchigiana si comprende benissimo. io ho ascoltato solo un programma notturno di tavola rotonda locale e opinionismo spicciolo di cui non ricordo il titolo, dubito che il resto della programmazione (tg etc) gli vada dietro pari.

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