E’ chiaro che, in qualsiasi campo, definire cosa renda un’opera un classico dipenda da mille possibili e differenti analisi. Un aspetto fondamentale è il tempo, che ci spiega perchè a distanza di secoli parliamo ancora di Dante o di Leonardo da Vinci piuttosto che di altri.
A mio parere, un’arte relativamente giovane come il cinema, forse non ha ancora sfornato classici, ma sicuramente i film prodotti nei decenni come gli anni 20, 30,40,50 sono forse maggiormente soppesabili, a livello di importanza, rispetto a film che hanno ‘solo’ 40-50 anni. Solo per il fatto che sono stati valutati e analizzati da spettatori e studiosi di generazioni differenti.
Il punto,ovviamente secondo me, è che, proprio perchè il cinema ha una storia così breve, sia necessario conoscere bene il cinema dei primi decenni per poter valutare bene la portata di innovazione, e quindi di qualità, dei film più recenti.
Uno storico che non conosca le dinamiche della Grande Guerra, può essere attendibile nell’analisi della seconda guerra mondiale?
Allo stesso modo, per me, un appassionato di cinema che mi parla di tarantino o di carpenter o di sokurov come dei dardenne, e non ha mai visto i film più storicizzati degli anni 20,30,40, che attendibilità può avere? Non perchè non comprenda di cinema o perchè non sia abbastanza acuto ( la conoscenza non è necessariamente legata all’analisi profonda e centrata), ma perchè è privo di strumenti di raffronto fondamentali, non conosce a fondo l’evoluzione e la storia dell’arte cinemtaografica, il suo sguardo è limitato.