Film assurdo, dal mood gioiosamente surreale, talvolta situazionista, qualcosa che assolutamente non mi aspettavo da Brel… È proprio vero che il Belgio è il paese di Magritte!
Praticamente questa banda spiantati capitanata da Brel, ciascuno dei quali incarna uno dei personaggi stereotipici dell’epopea dei western, se ne va in giro per la Wallonia alla ricerca del far west, tra situazioni grottesche, personaggi sopra le righe, cortocircuiti di nonsense e via dicendo.
Tra le varie bizzarrie il superpotere che a Brel viene passato da uno squinternato fachiro in punto di morte, ovvero la capacità di far crollare i muri quando gli si avvicina.
Tra una trovata assurda e l’altra, alla fine il far west lo trovano davvero, in una vecchia miniera di carbone abbandonata.
In un’autarchica resistenza contro il tradizionale stile di vita della popolazione belga degli anni '70, i protagonisti inanellano una inverosimile sequenza di situazioni folli ed inverosimili, fino al gran finale pirotecnico.
Nonostante l’impronta da commedia, diverse sequenze d’azione punteggiano la pellicola.
Non mancano neppure satira sociale e una ridanciana ridicolizzazione del sistema di governo del paese.
Dulcis in fundo, camei di Michel Piccoli, Lino Ventura e Claude Lelouch.
Incredibile ma vero, è stato addirittura in concorso a Cannes.