Le Feu Follet AKA Fuoco Fatuo (Louis Malle 1963)

Revisione serale dopo aver completato il bellissimo libro di Drieu La Rochelle. Stupendo e distruttivo. C’è solo gente triste in questo film, in ogni caso nessuno sprizza allegria. Il più consapevole del fallimento della vita è Alain che trascorre l’ultimo giorno della sua patetica vita in una spirale di morte, lenta distruzione, fino al drastico ma inevitabile suicidio.

Fotografia splendida. Bianco, nero e grigio uniti da un livore quotidiano. Grandissimo Maurice Ronet perfetto nel suo ruolo, bravissimi tutti i comprimari che ben si prestano ai suoi lucidi ed intelligenti deliri. A tratti angosciante, spesso desolante e mai consolatorio.

Il DVD Dolmen ha un’ottima qualità video.

Film davvero bellissimo e senza speranza, grandiosi anche i monologhi del protagonista (forse la parte più intensa del film).
Esiste anche un dvd francese che vanta un master pressoché perfetto (ma anche un prezzo decisamente alto). È edito da ARTE semmai interessasse a qualcuno.

Molto bello anche il romanzo del controverso Pierre Drieu La Rochelle (peraltro anche lui morto suicida), che ho letto qualche anno fa. Tra l’altro la mia copia del libro (in francese) contiene un altro racconto dell’autore (“Adieu A Gonzague”, forse ancora più bello) che ha tematiche molto simili.

Drieu La Rochelle ha scritto il romanzo per Jacques Rigaut, dadaista per eccellenza, così folle da suicidarsi con un colpo di pistola al cuore per preservare un bel cadavere, il fim è molto fedele al libro, tranne per avere sostituito la dipendenza dell’alcool a quella delle droghe, probabilmente Louis Malle avrà reputato troppo scabroso presentare sullo grande schermo la dipendenza da eroina e cocaina.

Se uno si vede riflesso in scene come questa, non puo’ che concludere che questo e’ il film della vita:

//youtu.be/IwSQxlwMzr8

passa la gente e pure il tempo, ti consiglio di vedere se non lo hai ancora visto Shame di Steve McQueen, è un fuoco fatuo aggiornato.

Con Maurice Ronet, Lena Skerla, Henri Serre, Jeanne Moreau, Hubert Deschamps

Dramma di Malle con un ottimo Maurice Ronet, nei panni di un alcolizzato senza speranza né prospettive, che progetta freddamente il proprio suicidio. Va quindi a Parigi per rivedere un’ultima volta ex amici e luoghi cari del suo passato.

Punteggiato qua e là dalle musiche meravigliose di Erik Satie, è un film a tratti un po’ ostico (lunghe sequenze che faticano a passare), ma complessivamente affascinante, e registicamente impeccabile.

Ronet, qui davvero bravo, è doppiato in italiano da Corrado Pani, andando a orecchio.