Visto ieri sera questo film di Polanksi, ricordavo un thread sul film ma non l’ho trovato. Estremamente inquietante, a fine visione ho cominciato a guardarmi intorno e a temere ogni scricchiolio, una splendida analisi di come si possa sbroccare solo per la violenza psicologica dei vicini. Più thriller che horror, ma a me ha comunque messo una fifa addosso allucinante, molto più di tanti blasonati film de paura. Bravissimo Polanski sia come attore che come regista (le riprese nel cortile della casa, ad esempio), perfetti tutti gli attori, da sturbo Isabelle Adjani. Alcune cose rimangono irrisolte i collegamenti con l’Egitto, i geroglifici, gli inquilini che restano ore e ore in bagno, ma è il bello del film. Vivamente consigliato, ma non guardatelo da soli, e occhio ai vostri vicini. :suspicio:
Discreto il dvd UK (contiene anche la traccia audio italica), master anamorfico, solo il trailer come extra.
Mi pare anche a me se ne fosse già parlato.
Forse il capolavoro di Polanski, almeno per i miei gusti. Veramente inquietante, specie se visto di notte. Mi ricordo che lo vidi da ragazzino in casa da solo ed ero teso come una corda.
Consigliato anche il romanzo di Topor da cui è tratto.
I collegamenti con l’Egitto sono dovuti al fatto che la precedente inquilina era un’egittologa e il protagonista nella sua follia s’identifica sempre di più con lei. Film estremamente inquietante sulla follia e la solitudine che però vede svanire quell’incapacità di distinguere fra dimensione onirica e reale che era alla base del bellissimo romanzo di Roland Topor. Confermo il giudizio sull’avvenenza della Adjani (la scena al cinema è veramente da (ma)sturbo) e sulla bravura dei protagonisti. Un bell’omaggio al film l’avevano fornito quelli di Dylan Dog in uno specialone gigante uscito anni or sono.
E qui (altri spoiler) un’altra interessante analisi del film:
OK, I just watched this film again, this time imagining Trelkovsky was a hallucination of Simone’s (or perhaps a reincarnation, hence the Egyptian hieroglyphics symbolism, but the storyline seems to fit better as a fantasy/nightmare Simone had right before her death). Anyway, I think a strong case can be made that lesbianism (and all its implications) was in fact what Polanski intended to portray. But I don’t see the concierge playing a significant role. Trelkovsky was a figure created by Simone’s subconscious, through which she played out her fantasies of becoming Stella’s romantic partner. This isn’t my own original idea (I had read it somewhere on these boards before) but it makes a lot of sense.
The clues:[/spoiler]
Of course, the first clue is when Stella says Simone wasn’t interested in men.
But the scene that seemed to give it away, to remove all doubt from my mind, was the funeral scene in the church where the priest seemed to be scolding Trelkovsky personally (“What are you doing in my temple?” “You will never inherit the kingdom of God.” “Your kind is only interested in carnal pleasures” etc.). Now you might think Trelkovsky was just experiencing an episode of extreme paranoid schizophrenia or whatever you want to call it, but as we have no prior knowledge of this character, we are left to consider the fact that maybe he is not who we think he is. If Trelkovsky was created by Simone’s imagination, then we know exactly what the priest is talking about (or what Simone imagines him saying) and why Trelkovsky reacts as he does.
I think perhaps Polanski made Trelkovsky’s character as submissive and as pathetically meek as possible not to show us some lesson about how not having a backbone will lead to insanity or depression, but to show us how fragile-minded Simone was (again, assuming what I described above). Gay people are portrayed as very sensitive and kind-hearted, but many of course suffer from feelings of guilt, confusion, and depression. I’d say this is an accurate description.
Also, the scene where Trelkovsky see’s himself in his apartment is further evidence that Trelkovsky is only a delusion, a character formed through a dissociation within the subconscious mind of Simone… the part of her mind from whence the character Trelkosky was born is not completely aware of her real existence as Simone. Once agan, just imagine a dream where you think you are somebody else but suddenly you see yourself in the dream, or through some other mechanism, you discover your actual identity. I suppose this is what drove Trelkovsky insane. Once the character finds his true identity, Simone’s conscious can’t handle it and is overcome with all of the horrible feelings this fantasy was designed to eliminate (if only for a short time before her death).
[spoiler]Did you notice how unbelievably kind Stella was to Trelkovsky near the end when he came to sleep in her apartment? It was like a whole fantasy being fulfilled. She offered him all of her love. She comforted him and did everything she could to take care of him. If Simone had ever had feelings for Stella, this scene makes perfect sense. But the problem was, Stella left Trelkovsky, and then things went haywire from there. The feeling must have been one of abandonment, and although quite unfounded and irrational, it still fits with the story because dreams/hallucinations don’t always make sense. The character Trelkovsky was doomed to suicide from the beginning, as Simone’s unresolved feelings towards Stella (unrequited love being one in particular of course, and the frustration of knowing the heterosexual Stella will forever remain beyond her reach) would always surface sooner or later.
It really is a tragedy.
In supporto a questa teoria, che assimilerebbe il film sotto certi versi a Mulholland Drive di Lynch, c’è una scena chiave, da vedere al rallenty:
all’inizio del film nella lunga carrellata sulle finestre del palazzo durante i titoli di testa, la prima finestra inquadrata mostra Trelkovsky che guarda fuori dall finestra, poi la macchina scende, risale alla stessa finestra e chi troviamo??? Simone Schule!!! L’ho vista al rallenty e mi ha dato i brividi. Polanski voleva da subito dare un clue sulla doppia identità di Simone…
Un film davvero agghiacciante, forse non ai livelli di Repulsion che considero la vetta assoluta del cinema di Polanski ma comunque rimane sempre uno dei film più inquietanti di sempre. Tra l’altro avevo proprio intenzione di ordinarlo perchè non lo vedo da un sacco e ho solo una copia in vhs scrausa…appena ordinato il DVD UK su Play a 7,99 eurosss.
Inquietante thriller psicologico di Polanski, due ore che volano letteralmente via. Forse nella parte centrale il ritmo cala un po’, ma non direi che la cosa pesi molto sul giudizio complessivo… un film realmente disturbante, con due/tre momenti di paura.
Nella versione italiana, Polanski si è doppiato da solo col suo delizioso accento.
Bellissimo, uno dei Polanski meno celebrati (chissà perché…) ma sicuramente uno dei più riusciti.
Paranoia domestica ai massimi livelli, atmosfere inquietanti ed angoscianti, uso magistrale della location e del sonoro, colonna sonora stupefacente… Filmone, insomma…
Polanski si doppia da solo anche nella versione francese.
Mi sa che il film è stato tutto girato in inglese (anche dagli attori francesi) che poi si sono ridoppiati. Almeno così mi sembra di ricordare. Questo è il classico film per il quale non si capisce bene quale sia da considerare la versione originale.
Meno celebrati? E’ uno dei più famosi… a dirla tutta, conosco più fruitori di questo film che di Repulsion, a mio avviso anche più disturbante de L’Inquilino che comunque rimane un gran film. Come il libro di Topor che lo ha ispirato, del resto.
Perché tu conosci la gente giusta, caro Corry!
Se chiedi a qualcuno di citarti 3 o anche 5 titoli di film di Polanski puoi star sicuro che questo non salterà fuori.
Non mi sembra davvero che sia uno dei suoi film più famosi.
In Francia ricordo che era molto conosciuto (per ovvi motivi di ambientazione e cast) ma altrove è sempre ingiustamente passato come film minore o comunque poco citato.
Anche io non lo consider(av)o tra i suoi titoli più noti. Del resto è un regista che conosco pochissimo, che dovrei approfondire… non so neanch’io il perché, tra i polacchi ho visto tutto di Kieslowski e quasi niente di Polanski.
Tenete presente che negli anni 80 fumetti come Dylan Dog hanno spesso omaggiato l’Inquilino, il che ha favorito una certa pubblicità al film presso il pubblico più giovane. Repulsion se lo ricordano i cinefili anche per l’influenza su altre pellicole d’essai anni 70, difficile che oggi gli adolescenti conoscano cose tipo Il Profumo della signora in nero di Barilli, Le Orme di Bazzoni o quel thriller diretto da Chuck Vincent e interpretato dalla porno-attrice Veronica Hart (mo’ non ricordo il titolo, mi pare fosse Follia!). Va be’ che tanti gggiovani oggi non conoscono manco Rosemary’s Baby e Chinatown, probabilmente.
Eh, Dylan Dog ha fatto millemila omaggi al film (dal personaggio ricorrente della Signora Trelkovsky a storie come Gli Inquilini Arcani - che però omaggia più Topor che Polanski - a quella del secondo dylandogone intitolata proprio come il film nella versione italiana).
Però questo film per me è sempre rimasto tra queilli poco considerati, non ricordo nemmeno molti passaggi tv, a dire il vero.
Ricordo una cosa buffa.
Quando vidi il film per la prima volta (credo avessi 12 o 13 anni quindi nel '90 o nel '91) lo vidi da una copia che mi passò in vhs un amico. All’epoca non sapevo che faccia avesse Polanski e quindi non potevo riconoscerlo. Alla fine del film rimasi comunque colpito dalla sua interpretazione e cercai di identificarlo dai titoli di testa (peraltro bellissimi) e per qualche tempo credetti che l’attore che interpretava Trelkovsky fosse Melvyn Douglas per il semplice fatto che era il primo nome maschile che appariva nei credits. Ah, la gioventù…
Il fatto è che, stranamente, il nome di Polanski non appare tra quello degli attori, controllare per credere!
Poi ho capito che l’attore in questione era proprio Polanski solo quando (mesi dopo) ho visto Chinatown…
Assomiglia vagamente a Dustin Hoffman da giovane e con quel nasone lo avrei visto bene ad impersonare il Bob Rock di Alan Ford. Il film comunque una certa visibilità l’ha avuto alla tele, a differenza da Repulsion che essendo un vm. 18 non passa praticamente mai.
Rivisto in queste settimane, grazie alla Feltrinelli che ha messo il dvd in vendita a soli 4,99 euro. Edizione visivamente molto buona, film invecchiato molto bene (e in effetti Lynch dovrebbe ringraziare il regista polacco. Ma quando negli ultimi film ha voluto “omaggiarlo”, le ciambelle non gli sono proprio riuscite…), e Polanski è davvero perfetto, con la sua aria da sorcio timoroso. Una “vittima predestinata” ideale, insomma. Lodevole il fatto di doppiarsi da sè anche nell’edizione nostrana. Finale indimenticabile, “da urlo” (ehmmm…) proprio. La Adjani era giovane e bona, ma il suo look è imbarazzante, fra quel cespuglione di capelli e gli occhialoni ingombranti. Ma chi l’ha conciata così?! A proposito di estetica: Polanski vestito da donna fa proprio schifo, imbarazzante. Va bene giusto per il film, intendiamoci. E basta…
P.S. Notare come l’edizione dvd europea Paramount non contenga l’audio francese, mentre quella statunitense sì. Il film venne comunque girato in inglese, controllare i labiali…
Visto ieri sera nel dvd Paramount, io l’ho sempre considerato tra i film più famosi del regista polacco, evidentemente sbagliando leggendo i post precedenti. Ottime le ambientazioni, molto claustrofobiche e soprattutto grande suspance per l’intiero arco del film. Pellicola a sfondo misterioso, non si capisce bene a cosa sia dovuta la pazzia del protagonista, io ho sempre pensato ad un caso di schizofrenia che sfocia in uno sdoppiamento della personalità, ma ci sono sequenze dove i vicini hanno forme demoniache con lingue biforcute e occhi a serpente, distorsione dello spazio empo come se c’entrasse anche il demonio.
La fotografia a mio avviso è strepitosa.
Una delle sue vette. Tra i suoi migliori 5, di sicuro. Bellissimo da ogni punto di vista. Come ti fa venire la paranoia polanski nessuno, porca troia! A tratti è veramente inquietante, e il finale fa ghiacciare il sangue! Se l’avessi visto da piccolo avrei avuto gli incubi per settimane! Fantastica la colonna sonora, il condominio è un set perfetto ed è ripreso in modo magistrale, tutto il cast è preciso (che facce, ragazzi), lui pare nato per fare parti del genere, registicamente è incredibile, con delle invenzioni assurde
la stanza con la falsa prospettiva nell’incubo… e quel finale. Mamma mia.
Un filmone! Da vedere e rivedere! Anche il libro è da leggere assolutamente.
Visto anche io anni fa in una calda e solitaria notte d’estate, da solo. Mi son cacato in mano: più che il film andava avanti e più che l’angoscia e la paura crescevano. Una delle rarissime volte in cui i miei genitori mettevano il naso fuori di casa ed una delle rarissime volte in cui avrei desiderato invece che ci fossero, giusto solo per non sentirmi solo. Ho dovuto accendere tutte le luci, in preda all’angoscia.
Neanche io sapevo che il protagonista principale fosse Roman Polanski: non avevo visto altri suoi film e pensavo che fosse solo un regista-regista. Ed invece è anche un grande attore. Eh beh, non è da poco.
Eh, io includerei questo film nella categoria delle “case maledette” o delle “case viventi” che “assorbono” e restituscono perpetrandole, follie precedenti, dove gli inquilini in qualche modo diventano progressivamente schiavi di atmosfere dalle quali non se ne può che uscire in malo modo (oddio, sto descrivendo casa mia…). Boh, per certe cose mi ricorda anche un pò Malpertuis, questo luogo chiuso che racchiude entità che non possono sfuggire, anche se poi i due film son molti diversi sotto molti altri punti… insomma, dopo un film del genere è meglio starsene fuori tutta la notte e rincasare con le prime luci del giorno. Capolavoro assoluto.
Approposito, parlando di Malpertuis: sarebe da vedere il bellissimo “The arrival of Joachim Stiller”, altro capolavoro dell’inquietudine…
Melvyn Douglas in gioventù era specializzato in ruoli di bel tenebroso quasi sempre in commedie con le più celebri dive del tempo, ma qui ricopre un ruolo negativo e molto inquietante. Azzeccata la scelta di Polanski di auto doppiarsi anche in italiano. Interpretando uno straniero in terra straniera rende il tutto più straniante. Se l’avesse doppiato qualcuno in perfetto italiano non sarebbe stata la stessa cosa.