Le notti del terrore - Zombi Horror (Andrea Bianchi, 1981)

Delle tante proiezioni, sono andato via prima della fine, solo una volta (“Ritratto di signora”). Il fatto è che le potenziali puttanate, nell’arco dei decenni, le annusavo già dai trailer. Per dire: in sala, non ho visto un cinepanettone nemmeno per sbaglio. Più di recente, non ho voluto rischiare, con “Megalopolis”. No, caro Andrea: stai sicuro che, avessi avuto 20 anni all’epoca, col film di Bianchi sarei sicuramente uscito dalla sala. Anzi, FUGGITO. C’è un limite di sopportazione per ogni cinefilo. Chiamala, se vuoi, la sottile linea ROZZA…:smiling_imp::shushing_face::woozy_face:

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Ma, come ho scritto tempo fa, il film come confezione non è peggio di tanti altri, anzi, considerato che sarà stato girato in tre settimane scarse. Quello che allora ci irritò era la totale assurdità della situazione. Certo, ci sono anche horror ben blasonati che hanno nella loro sceneggiatura buchi che son voragini, ma magari ne hanno uno o due, non tutto il film. Ad ogni modo oggi come oggi lo trovo uno spasso. Da notare che la Well è così cagna che alla fine non riesce neanche a simulare terrore. Della Valente ho già scritto.

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mah guarda, neanche così raro

questo di bianchi è un limite di sopportazione tutto tuo, però. non puoi pretederlo applicabile a tutti i cinefili. per dire, io questo film lo adoro.

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Infatti ho parlato genericamente di “limite di sopportazione”. Ognuno ha il suo (parafrasando Callaghan…:smile:). Sicuramente c’è gente, nella Storia, che ha lasciato la sala con 2001, o con vari Wenders, alcuni Antonioni, certi Bellocchio ecc. Tale limite, caro Schramm, è qualcosa di estremamente personale, oserei dire “intimo”. Mi sono spiegato?:grin::v::cocktail:
P.S. Magari tu stesso, giusto per fare un esempio ovviamente , te ne sei andato durante la visione di “Oppenheimer”. Sempre se lo hai visto in sala.:wink:

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Oggi è diverso, la vita è frenetica, i cellulari hanno imposto ritmi e tempi veloci, l’insofferenza è molto più alta di una volta. Negli anni 60, 70 e 80 le giornate erano più lunghe perché i ritmi erano più lenti, la mobilità nelle grandi città molto più facile, e tutto ciò comportava differenze profonde anche nell’andare al cinema e nelle modalità della visione.

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Andrea, manca solo che dici “Eh, ai miei tempi…”. Ah no, scusa. Quello già lo faccio io. Da tempo…:grin::grin::grin:
P.S. Boutade a parte. Davanti a un brutto, o davvero noioso, film resto convinto che la gente alzasse tranquillamente i tacchi. Anche 50 e più anni fa…:face_with_open_eyes_and_hand_over_mouth:

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