Visto ieri sera nell’orrendo bootlegaccio della Luminous questo film del duo Gastaldi Salerno, con un giovanissimo Giancarlo Giannini. Non male, pur con qualche sbadiglio (anche dovuto alla visione notturna), è una sorta di thriller psicologico con molti rimandi all’horror gotico. Si lascia vedere, e la trama, pur apparendo scontata, riserva discreti colpi di scena. Belle le musiche di Rustichelli. Peccato per lo schifosissimo master Luminous, tranciato ai lati e di risoluzione pessima.
Ho finalmente visto questo film. La copia è pessima tagliata e con i sottotitoli, ma il film è veramente molto bello un piccolo capolavoro dimenticato che è stato girato in una location stupenda, l’atmosfera tetra e gotica mi ha fatto venire in mente altri film e a volte sembra essere una produzione degli anni cinquanta. Interessante la trama e la tecnica cinematografica. L’ho trovato inoltre molto avvincente con ottimi gli attori in primis un grande Giannini. E’un gran peccato che non sia stata edita una copia decente in Dvd ne varrebbe veramente la pena
Preso ieri il DVD Cinekult. Ho avuto modo di vedere solo l’intervista a Gastaldi (unico extra presente insieme al trailer). Mi è sembrato di capire, comunque, dagli inserti che il master sia molto, molto buono.
avavo da parecchio copia da tv locale o vhs, ma abbastanza scarsa. Ho aspettato di vederlo con l’uscita del dvd
Master ottimo e lunga intervista a gastaldi che soddisfa pienamente sul comparto extra
Il film e’ un thrillerino psicologico di stampo americano che risulta un po’ datato ,ma godibile. Soluzione della trama abbastanza prevedibile, ma il b/n, un grande giannini e una buona location , lo rendono godibile
Peccato per l’effetto un po’ interlacciato che ha il master CK…
Il castello dove è ambientato il film è quello della Castelluccia, usato anche in Delitto allo specchio, come ho scritto di là.
Comunque grazie a CK finalmente me lo son visto, lo avevo lì da anni in una pessima versione per questo mai esumata.
Devo dire che il film, seppur in alcuni limitati frangenti sia un po’ da tagliare, regge… grazie alla storia non male, ma anche alla bravura di Giannini, qui praticamente agli esordi.
La moglie di Gastaldi, Mara Maryl, è imbarazzante…
Tra l’altro il film costò davvero pochissimo, 28 milioni di lire dell’epoca e ne incassò 400 con le vendite all’estero.
Gastaldi tra l’altro portò Libido come tesi di laurea in Economia presentandolo come esempio di compagnia che produce prototipi senza correre rischi (o qualcosa del genere, vado a memoria).
Devo dire che sarebbe stato un ottimo economista, visto che lui stesso nella bella intervista negli extra dice che ottenne finanziamenti per Notturno con grida presentando al ministero parti del girato di Libido… (ammettendo in qualche modo di aver commesso una frode…)
a me è piaciuto, tanto più dopo aver sentito la bella intervista a Gastaldi dove racconta che il budget era inesistente e, soprattutto, che non riuscirono a raggiungere il minutaggio obbligatorio e quindi dovettero allungare il brodo (per di più senza avere scene scartate visto che era tutto un buona la prima)
e sono d’accordissimo con shanghai joe che è un film con una grande sceneggiatura, dove ti sembra di aver capito tutto dopo 5 minuti ma poi…
La sceneggiatura è veramente ottima, fin nei dettagli, e personalmente non l’ho trovata affatto prevedibile. Peccato per le lungaggini, ma tant’è, alla fine anche quelle contribuiscono a creare un po’ di tensione… avrebbe goduto di un paio di sforbiciate, ma di certo non è soporifero.
Davvero buono il master del DVD Cinekult, era ora.
In esclusiva per gli amici digidierre, un’accattivante istantanea di Renato mentre cerca per la terza/quarta volta di portare a termine la visione del film in oggetto:
Molto più agevole, e divertente, l’intervista al grande Ernesto Gastaldi presente nel dvd cinecult.
Nonostante vollero farlo passare per un film ‘inglese’ (nonostante gli improbabili pseudonimi), ci sono alcuni cartelli che ‘denunciano’ l’indubbia origine italiana del film.
Rustichelli, allora già musicista affermato, probabilmente rifiutò di inglesizzarsi il nome. Che poi non è che pure così facendo attiravano pubblico. Il gotico italiano, in Italia, ha sempre incassato pochissimo.
