Un poliziotto esperto e disilluso (Cham Lau) viene affiancato da uno più giovane e respettoso del regolamento (Will Ren) con l’obiettivo di catturare un serial killer di donne.
Quasi tutto si svolgerà nei bassifondi di una Hong Kong, discarica a cielo aperto dominata dalla metropolitana sopraelevata e dai numerosi e giganteschi grattacieli.
Come guida in questo labirinto di spazzatura, baracche e persone isolate una vecchia conoscenza di Cham Lau, una furfante (Wong To) appena uscita di prigione.
Ogni tanto si puo scomodare la parola CAPOLAVORO quando si ci trova davanti un film che non inventa niente, ma racconta una storia semplice di miseria e crudeltà con una tale potenza e visceralità.
Una fotografia in bianco e nero straordianaria, une recitazione che spinge molte sequenze al limite della sostenibiltà, un montaggio e una regia che contribuiscono largamente al clima asfissiante e ansiogeno di questo inferno su terra.
Qualche analogia con lo stupendo To Catch a Killer (2023), per il modo di abbordare la disperazione dell’emarginazione e di tratteggiare una società che consuma e espelle i propri rifiuti (umani o materiali).
si è lui. dog bite dog però non mi piacque granché, questo è strabiliante, è come metropolis in salsa cat III o blade runner riprocessato da ciprì e maresco dopo che ci son rimasti sotto con gli hard boiled action di HK. più o meno una cosa del genere. un elogio necroespressionista della metropoli post-organica, con un finale spietatissimo, più buio di un cielo senza sole né stelle.
Si’ grazie! E’ sicuramente quello; ne sono sicuro perche’ ho visto solo questo, “Dog bite Dog” e il second della serie SPL, che siano stati diretti da lui. Sono contento di sapere che sia attivo ed in forma, mi dispiace solo che mi arrivino cosi’ poche informazioni sul cinema asiatico.
Pero’ penso di aspettare un edizione occidentale del disco.