Limitless - Neil Burger. 2011

http://www.imdb.com/title/tt1219289/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=54132

E se potessimo prendere una pillola che sviluppa le nostre capacita creative al 100% senza controindicazioni? Questo il messaggio del libro da cui e tratto il film, ‘The Dark Fields’ di Alan Glynn. Sembra una storia semplice, in realta la trama e piu accattivante di quanto ci si possa aspettare, Bradley Cooper sorprende e De Niro/Buffett e il solito mattatore, bella la fotografia di Jo Willems e gli effetti speciali. Il messaggio sotteso poi riflette molto i tempi attuali, chi non vorrebbe essere come lui, pur sapendo che bara? Da vedere.

Godible, non male, non certo da hall of fame. Il tema trattato è sicuramente interessante ma il regista non sempre riesce a sviluppare la vicenda nel modo giusto. Ottimo cast, Cooper mi garba assai, belle musiche e alcune iprese davvero strabilianti e psicadeliche. Ottima la scelta fotografica che rende al massimo i “momenti” del film. BD, prestato, di livello assoluto. Nella versione italiana, solo ita-subs, fatti abbastanza ad cazzum, traccia eng-hd, notevole.

Insomma, non è che mi sia piaciuto tanto.
Parte bene ma poi, per i miei gusti, si perde subito in trovatine visive troppo insistite (tipo l’effetto “immagine nell’immagine nell’immagine nell’immagine (…)” che mi ha sinceramente dato fastidio, infatti dopo un po’ distoglievo lo sguardo dallo schermo) o in banalità sconfortanti (la mafia russa).
Questo Neil Burger (che se non erro ha diretto l’orrido remake di The Wicker Man) non mi convince granché.
Bradley Cooper è brav(in)o mentre De Niro ha il solito pilota automatico inserito, smorfiette d’ordinanza e sguardi alla Zoolander inclusi.
Alcuni effetti visivi sono davvero cheap, magari non tanto come realizzazione (anche se…) ma proprio come concezione. La scena in cui lui trova l’ispirazione per scrivere e si vedono le lettere che cadono dal soffitto ha fatto cadere le mie palle al piano di sotto.
La sceneggiatura non è certo a prova di bomba, ha un sacco di cose che non tornano e ci sono un po’ di sottotrame buttate un po’ via.

Il blu ray italiano è ottimo anche se io detesto (ma proprio detesto) la fotografia con i colori supersaturi (quella che c’è quando Cooper prende la droga - quindi per l’80% del film).
L’ho visto in inglese senza sottotitoli ma credo che gli errori riscontrati da Jack Carter siano attribuibili al fatto che i sottotitoli italiani siano quelli per non udenti e quindi non traducano la versione originale limitandosi a trascrivere i dialoghi e gli effetti sonori della versione italiana. Una pratica italiana fin troppo comune, purtroppo.
Dentro il blu ray c’è una confezione di pillole/mentine con il brand del film. Un gadget che qualcuno troverà sicuramente simpatico.

Non mi risulta: se non erro il regista de “Il prescelto” era Neil LaBute (quello degli ottimi “Nella società degli uomini” e “Amici & Vicini” per intenderci), che peraltro dal curriculum ai tempi mi sembrò la scelta meno adatta per un remake di “The Wicker Man”.

Neil Burger invece è stato il regista dell’ottimo, almeno per me, “The Illusionist”, oltre che del sottovalutato “Interview with the Assassin”, che ai tempi vinse diversi premi ma da noi credo uscì solo in dvd.

Riguardo il film in questione è da mesi nella lista delle prossime visioni ma non mi decido mai a vederlo. Evidentemente l’ultima visione di un film con Bradley Cooper come protagonista (ossia il pessimo “The Hangover 2 - Una notte da leoni 2”) mi ha traumatizzato più del previsto :smiley:

Ah, ecco, ho confuso i due “Neil” :slight_smile: Per fortuna ho scritto “se non erro”, però :slight_smile: :oops:

The Illusionist piacque anche a me, ora lo ricordo.
In questo film c’è una regia troppo impegnata a fare giochetti che mi ricordano per certi versi alcune cose fighette di Guy Ritchie e l’interazione con gli effetti visivi secondo me non è sempre riuscita.

Prima ho dimenticato di dire che il blu ray ha un po’ di extra tra i quali un finale alternativo assolutamente inutile (praticamente è come il finale ufficiale ma più corto) e interviste e featurette che non ho visto per mancanza di interesse.

Visto anch’io su consiglio di un amico.Che dire, mi ha abbastanza divertito ma non è certamente un filmone a mio avviso, ci sono parecchi buchi e passaggi campati per aria e poi a dirla tutta il protagonista nonostante sia un cervellone grazie alla pillola si fa ricattare da un buzzurro mafioso alimentando la sua intelligenza e ci mette parecchio per arrivare a certe conclusioni piuttosto logiche.
Comunque buono per passare una serata tranquilla

Visto due giorni fa in dvd e neanche a farlo apposta lo passano stasera su MTV alle 21:15. :smiley:

Visto stasera finalmente, dopo anni che avevo il bluetto nel cassetto :smiley:

Che dire? Un capolavoro non è ma l’idea di fondo è intrigante e la trama sviluppata bene, riuscendo a tenere alta la tensione un po’ per tutta la durata del film. Gli effetti speciali non li ho trovati così terribili come Giorgio Brass: del resto, come spiega anche negli extra, Burger non era interessato a creare effetti speciali necessariamente più originali di sempre ma voleva solo “stordire” lo spettatore per farlo immedesimare il più possibile nei panni del protagonista. Addirittura, per differenziare nettamente il mood dell’Eddie sfigato da quello dell’Eddie drogato e iperattivo, si è scelto di utilizzare due pellicole diverse: così la parte iniziale, quella con le dominanti fredde, è stata girata con la pellicola Fuji, mentre le parti “sature” con la Kodak… era il 2011 ma (Tarantino e pochi altri a parte) sembra passato tantissimo tempo :frowning:

Negli extra inoltre viene detto che le riprese sono durate solo 44 giorni. Le scene newyorkesi (durate due settimane) sono state girate tra la gente normale, senza bloccare il traffico: per un film non propriamente ambientato in “due camera e cucina” direi che è un bel risultato.

Riguardo il finale alternativo compreso negli extra, al contrario di Giorgio io l’ho preferito a quello ufficiale. In realtà sembrano molto simili (e alcune parti sono identiche) ma trovo che il finale alternativo, più “aperto”, con il protagonista ancora schiavo della droga che cercherà di “trovare una soluzione” grazie alla pillola, sia più adatto e in sintonia con il resto del film rispetto al finale visto in sala, che vede il protagonista ripulito dalla droga dopo aver trovato il modo (non spiegato) di uscire indenne dagli effetti collaterali pur mantenendo le nuove capacità cerebrali che sfruttano il 100% del cervello, davvero troppo improbabile per quanto mi riguarda: un lieto fine o un “vissero tutti felici e contenti” secondo me non è la scelta più giusta per il tipo di storia narrata.

Bluray Eagle con video e audio ottimi e un buon numero di extra, tra cui la visione con commento del regista (che non ho visto) e le mentine (che non ho assaggiato, anche perché ormai saranno scadute :D). Gli speciali e le interviste comunque, pur non essendo troppo illuminanti, hanno dalla loro il grosso pregio della brevità.