con: Ilona Staller, Giorgio Ardisson, Ezio Marano, Daniele Vargas, Patrizia Bilardo Soggetto e sceneggiatura: Giacomo Gramegna Fotografia: Romano Scavolini Musiche: Carlo Savina Regìa: Gianfranco Baldanello Prodotto da: Armando Bertuccioli
il film è effettivamente poca cosa, fu voluto da Bertuccioli per rincorrere il successo - e i soldi - de La Nipote, tant’è che il cast è fotocopiato, e pure l’ambientazione lo ricalca molto. C’è da dire però cha la visione merita almeno per le tre grazie, una Staller giovane e fresca (doppiata in veneto!), una bellissima e burrosa Orchidea De Santis, e la moglie di Ezio Marano nel film (chi è, Patrizia Bilardo forse? Comunque gran belle tette sode!). Le attrici si spogliano generosamente e, perlomeno per il pubblico maschile, è un bel vedere ininterrotto, pazienza se la trama non è proprio degna della miglior narrativa russa :-p
Nel suo libro-intervista (quello a cura di Fabio Melelli) la De Santis racconta di come quello fosse un brutto periodo per lei, reduce dalla scomparsa del padre, e di come fosse dedita all’alcol. Racconta che a fine giornata, dopo le riprese, si dedicava al Fernet, e questo spiega anche il suo essere particolarmente in carne. Doppio onore al merito dunque, visto che, nonostante l’anima nera, Orchidea è riuscita comunque a imbambolare chiunqe si sedesse davanti allo schermo, grazie alla sua bellezza ma anche alla sua professionalità, poiché la sua Susy nel film è un inno alla spensieratezza e alla vita. A tal proposito, memorabile l’amplesso in auto con Ardisson …che bagagliaio!