Lions for lambs (Leoni per Agnelli) - Robert Redford

http://www.imdb.com/title/tt0891527/

La cosa che mi è piaciuta più di questo film è l’originalità della struttura (nulla di sperimentale ma comunque interessante ed efficace) e la sceneggiatura, i dialoghi.
L’azione si svolge in 3 luoghi diversi nel medesimo istante:
1- nell’ufficio del senatore Tom Cruise, repubblicano, che convoca per una intervista la giornalista televisiva Meryl Streep per presentargli un nuovo piano d’azione per vincere la resistenza talebana in Afghanistan. Piano che è incominciato proprio mentre si svolge l’intervista.
2- in Afghanistan, dove 2 soldati che stanno prendendo parte a questo nuovo piano d’azione si trovano a dover affrontare una situazione alquanto difficile.
3- in una università della California in cui il professore Redford chiama a colloquio uno studente che sembra aver perso l’interesse per lo studio. Durante questo colloquio Redford cercherà di fargli capire l’importanza delle scelte che ognuno deve fare nella propria vita e gli parlerà di 2 suoi ex studenti che hanno voluto arruolarsi (i 2 che ora sono in Afghanistan).

La critica alla gestione della guerra in Afghanistan e in Iraq forse poco aggiunge a ciò che si sente solitamente in giro e l’episodio Afgano è un po’ schematico e semplicistico, ma il film è ben scritto, ha molto ritmo e i dialoghi ti tengono incollato allo schermo e sono credibili e interessanti come capita di rado ultimamente. Ad ogni modo un film onesto e senza retorica in cui la critica al governo americano è ragionata e giustificata e non fatta tanto per fare, anche se come ho già detto è una critica già udita.

La durata di un’ora e mezzo ne fa un film snello, essenziale. La sala era piena ma il pubblico silenzioso e catturato dal dialogo (il rischio di gente schiamazzante vista la data, 26 dicembre, era altissimo).

Da quello che leggo sembra che una scrittura del genere sia molto vicino allo stile Arriaga-Inarritu. Prima della visione ti chiedo: cosa e quanto gli deve?! Se gli deve qualcosa…

io ho visto solo Babel, che a mio parere aveva messo troppa carne al fuoco e la mezz’ora finale mi aveva proprio ammazzato (la messicana disperata proprio non l’ho sfangata).
Io non ci vedo molto di simile in Leoni per Agnelli. E’ più scorrevole e leggero e tranne l’episodio in Afghanistan gli altri 2 sono dialoghi, quindi non c’è una storia, una azione in cui ti chiedi come andrà a finire come in Babel. La sua forza è questa, l’essere costruito in maniera tale che ti passa via senza che te ne accorga quasi come fosse un filmetto nonostante la tematica seria e drammatica.

Dopo i centrati giudizi di Johnny Global è difficile aggiungere altro…bel ritmo, dialoghi serrati…davvero una bella intuizione la struttura…sarà che a me i film dove si lavora quasi esclusivamente sulla sceneggiatura e la bravura degli attori piaciono un sacco (e per di più ogni “episodio” è ambientato circa nello stesso luogo…si può chiedere di meglio da un film?!)
Anche se in realtà ho trovato abbastanza stucchevole la parte di Robert Redford e Andrew Garfield…
Splendido il finale( che poi sono in pratica tre dato che ogni “episodio”

si conclude autonomamente)…

Ottimo film affatto deludente.Dialoghi da professionisti, e attori tutti in stato di grazia.Non concordo con quanto detto sulla parte stucchevole di Redford, a rivederlo bene, è un j’accuse su se stesso e i suoi limiti, come uomo nel film e come regista nella realtà.La coerenza della parte sui soldati e dei loro ideali è struggente.Splendido, e una frase che resterà in firma per un bel pò.

Visto Venerdi pomeriggio in dvd, ottimo questo film di Redford. Come gia detto in precedenza, dialoghi affilati, sceneggiatura ad orologeria, attori perfetti: sia Redford nella parte del professore quasi fallito che tenta di salvare il salvabile, sia Cruise in quella del guerrafondaio senza scrupoli ma con la bella facciata, sia la Streep che si rende conto di quanto si sia venduta e sia complice. Un film necessario, un bellissimo j’accuse con in sottofondo il dramma di chi o ci crede o ci va per i soldi (molti, troppi soldati USA che in realtà sono morti in Iraq o Afganistan vuoi per il isoldi per l’universita`, vuoi per la green card, vuoi per la cittadinanza): poveri cristi, leoni che muoiono mandati da agnelli, generali o politici che dir si voglia.

PS: la foto di Cruise in divisa è ripresa pari pari da Taps.

Ninna nanna! Tu non senti / li sospiri e li lamenti / de la gente che se scanna / per un matto che commanna! / che se scanna e che s’ammazza / a vantaggio di una razza; / e a profitto di una fede / per un dio che nun si vede, / e che serve di riparo / ar sovrano macellaro!

a me non ha convinto per nulla. sicuramente ha un bella “fattura” ma la scintilla del buon film per me non si è accesa…lo trovato come “slegato”…