Regia: Bruno Corbucci Con: Mario Tessuto, Silvia Dionisio, Peppino De Filippo, Vittorio Congia Carlo Dapporto,
Piero Mazzarella, Lino Banfi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Nino Taranto, Gianni Agus, Macario, Ric e Gian Musiche: Gianfranco Bonaldi Data di uscita: 23/12/1969
Sabato 23 Agosto 9,10 su Raitre
Dopo i tanti cantanti attori non poteva certo mancare il Mario Tessuto in coppia con una splendida Silvia Dionisio. :smt050
Da quanto ricordo è da molti anni che non passava in tv, come si può vedere dai punti interrogativi nella locandina ma anche dai titoli di testa oltre ai già tanti attori presenti ci sono molti altri camei illustri di pochi secondi tra cui quello di Franchi e Ingrassia e Gordon Mitchell.
no, il fatto è che si tratta proprio di una apparizione piccola piccola, del resto una delle sorprese del film stava proprio nello scoprire tanti, tantissimi attori in apparizioni straordinarie, come viene sottolineato del punto interrogativo nei titoli di testa.
Visto in una registrazione da Raitre con un blocco di scene pre-finali anticipate a poco dopo l’inizio, ho dovuto ricostruire il film mentalmente Musicarello un po’ sui generis, “bello” è un’altra cosa ma pur seguendo grossomodo gli schemi del genere ha le sue caratteristiche, dagli attori brillanti bravi, i tanti camei, a certe situazioni strambe, come Popoff che canta “Trinca trinca”!
Si potrebbe far notare che la bellissima Silvia gli occhi li ha verdi, ma Tessuto (col doppiaggio di Massimo Turci che tanto eccetto Gianni Morandi e Maurizio Arcieri li doppiava tutti lui) a stringere non se la cava male. Il film comunque si tiene su soprattutto e ovviamente grazie all’incredibile numero di attori che accettarono di partecipare per pochissimi minuti (se non addirittura secondi). Che il film sia stato realizzato alla bell’e meglio è evidente dalla scena con Gino Bramieri. Il grande attore parla in presa diretta. Tra una battuta e l’altra ci sono anche dei microsecondi in cui i rumori d’ambiente spariscono del tutto. Congia quando interagisce con Bramieri parla anche lui in presa diretta mentre quando si rivolge al cantante si autodoppia. Tutto questo per una scena che non dura neanche un minuto.
C’è anche Lino Banfi probabilmente portato lì da Franco e Ciccio. Epocale Peppino con una folta parrucca canuta riccia in testa.
Tra l’altro nonostante l’ambientazione milanese, che serve per far cantare a Tessuto Stramilano sui titoli di testa in cui effettivamente gira in Vespa per quella città, buona parte del resto del film è girato a Roma. Infatti si riconoscono Villa Miani, il salone delle feste dell’Hilton (che viene spacciato per un night club), il palazzo in Via dei Villini, 5 come collegio milanese in cui studia Silvia Dionisio e addirittura l’ingresso di Cinecittà che simula l’ingresso del centro sperimentale missilistico in cui lavora il protagonista. Da notare inoltre che in alcuni casi per convincere il pubblico che si sta veramente a Milano, agli attori vengono messe in bocca frasi che citano luoghi del capoluogo lombardo.
Nel “calderone” di questo film diretto da Corbucci, troviamo un infinità di volti noti sia cinematografici che televisivi. Piccole o grandi interventi che possiamo inserire in quei punti interrogativi nei titoli di testa o nella locandina cinematografica a nostra scelta.
Ad iniziare dal preside del collegio dove Tessuto insegna, Mario Carotenuto, Elio Crovetto(autista dell’industriale Gino Prandi, interpretato da Piero Mazzarella), Bice Valori, Ric e Gian, perfino Macario e un insopportabile giardiniere(Carlo Dapporto).
Ad una comparsata di 15 secondi di Marisa Merlini (che risponde, rispolverando l’inizio della canzone di Enzo Jannacci:Giovanni Telegrafista).
E tanti tanti altri capitati sul set, che con i loro siparietti( a me non hanno fatto ridere assolutamente) hanno permesso di girare questo unico “musicarello” interpretato da Mario Tessuto
Infatti il film più che sull’elemento comico e le canzoni (anche perché il cantante aveva una discografia abbastanza limitata) si basa quasi esclusivamente sull’incredibile sfilata di grandi nomi dell’epoca.
Per lo più “Ariston” scopiazzata…
Tralasciamo Stramilano che non é mai apparsa su vinile nella versione di Tessuto(non mi pare che nei pochi 33 giri che ha inciso la Cgd l’ha inserita), Bambina(incisa anche dal suo compagno di “scuderia” Sergio Leonardi, Gli occhi verdi dell’amore (che troveremo eseguita in un altro musicarello inguardabile “Lady Barbara” da Renato ~dei Profeti~)
Un inaspettato e piccolo incidente di percorso non tagliato dal montatore del film.
A pochi secondi della conclusione della pellicola, mentre i protagonisti Tessuto e la futura Signora Deodato “svulazzano” dentro la sala di esercitazione (con acrobazie eseguite su un tappeto elastico) notati da Franchi e Ingrassia e dai fratelli Taranto, sbuca dall’oblo per una manciata di secondi un faccione di un addetto ai lavori del film…
Un pó come la mano che apre il drappo di velluto all’assassino prima di entrare dentro la platea del teatro, per la conferenza di Helga Ulmann in Profondo rosso.
Attento a non andare fuori argomento che qui sono assai rigidi. Tornando al film e al fatto che si vede quel tizio attraverso l’oblò non mi meraviglia minimamente. Succedeva in film di ben altro livello, perciò figuriamoci se non poteva capitare in questo.
Per quanto riguarda la sua discografia Tessuto realizzò un solo album per la CGD chiamato col titolo della sua canzone più famosa ovviamente. Mentre la raccolta di metà anni 80 ha una selezione differente anche perché include brani che all’epoca non erano ancora stati incisi. È vero, Stramilano non venne mai pubblicata su disco.
Grazie “Ariston”…
Non é mia abitudine andare fuori argomento.
Se scelgo quel topic é perché voglio “raccontare” o approfondire…
Mi sono cancellato da altri gruppi, perché dopo aver “detto la mia” altri forumisti rispondevano sì, ma con le faccine, “arenando” ahimé quel topic.