Novità interessanti sulla pellicola: nell’intervista a Luigi Petrini contenuta nell’ultimo numero di Nocturno, il regista - parlando dei suoi controversi rapporti con Elo Pannaciò - dichiara di avere scritto e girato lui il film in oggetto. Poiché Pannaciò in moviola lo avrebbe fatto diventare un altro film, aggiungendo anche del materiale nuovo, Petrini sostiene di avere ritirato la firma.
Io però ho delle perplessità al proposito. Secondo me le cose sono più complicate. Petrini sostiene che le scene inserite da Pannaciò erano spinte sul sesso. Ora, in Lo ammazzò come un cane… di sesso non ce n’è manco l’ombra. Secondo me Petrini sbaglia film. Tra l’altro il titolo Lo ammazzò… gli è stato suggerito dagli intervistatori, lui ricorda solo un titolo di lavorazione - un po’ “ambiguo”, invero - e cioè Mi fumava la colt.
Siamo nel campo delle ipotesi, ma, secondo me, Petrini potrebbe avere in realtà girato proprio il misterioso Porno erotico Western.
E’ anche vero che Remo Capitani, nel dizionario sul western all’italiana di Giusti - che non ricorda Petrini bensì Pannaciò dietro la macchina da presa - parlando di Lo ammazzò… ricorda una sua scena “spinta” (non presente nelle due copie che ho visto del film).
Mi hanno segnalato questo topic:la questione sollevata da Paolo è interessante e merita un chiarimento, dato che sono uno degli autori dell’ intervista:
Petrini ricordava benissimo il titolo “lo ammazzò come un cane… ma lui rideva ancora”.
Nel film in questione non è vero che non c’è traccia di sesso (almeno nella copia che ho, cioè un riversamento dal 35 mm Italiano), perchè oltre allo stupro iniziale, c’è anche la famosa scena in cui il tizio (non ricordo gli attori, dovrei andare a rivederlo e adesso non ho tempo) costringe la tipa a farsi fare una fellatio e lei dice più o meno “ma perchè vuoi farlo sempre in questo modo”. La scena nella MIA copia non viene mostrata, soltanto suggerita, ma c’è un brusco stacco in quel frangente (un taglio?). Quindi magari c’erano altri sviluppi.
Da quando Pannacciò ha cominciato a fare il regista i loro rapporti terminarono (parole sue). E quindi i conti tornano perchè “lo ammazzò…” è precedente all’esordio di Pannacciò, che è avvenuto nel '72 con “il sesso della strega”).
Capitolo chiuso, dunque?
No, perchè esiste un flano pubblicitario di “porno erotico western” pubblicato a suo tempo dal “giornale dello spettacolo” (il film aveva un altro titolo all’ inizio, ma non era comunque quello ricordato da Petrini) dove è scritto a chiare lettere “regia di Luigi Petrini”.
Allora vado a intervistare il direttore della fotografia di quest’ultimo film, Maurizio Centini e lui mi ha spiegato che “porno erotico western” consisteva nel rimontaggio di due western che Pannacciò aveva prodotto nei primi anni '70 con l’aggiunta di scene spinte girate da Pannacciò stesso al villaggio Western di Gordon Mitchell.
Ma allora perchè quel famoso flano riporta Petrini come regista? Perchè la maggior parte delle scene provengono dal film che a suo tempo aveva girato lui, forse, ma perchè accreditarglielo se aveva ritirato la firma dal film?
Un bel mistero…
Grazie, Alessio, per i chiarimenti. In effetti ricordavo che il nome lo aveste suggerito voi, ma così non è. Di Lo ammazzò… io ho una copia da passaggio televisivo e a quella mi riferivo. La mia copia in 35mm non l’ho mai vista e a questo punto mi toccherà proiettarla…
Concordo inevitabilmente con quanto dici: la questione è ancora piuttosto ingarbugliata e merita ulteriori indagini.
aggiungo un elemento che può forse semplificare (o ingarbugliare) le cose: il film fu sicuramente rieditato a metà anni 70: forse in versione più spinta ???
Per Paolo:
tanto per toglierci ogni dubbio, ho consegnato una copia di “lo ammazzò…” a Luigi Petrini e ho appeno ricevuto conferma che il film di cui parlava nell’intervista era proprio questo. Petrini mi ha detto di aver girato ogni scena presente nella versione che gli ho dato (quindi anche quelle due scene spinte di cui parlavo a inizio topic) ma di averci capito poco perchè “ha tagli fatti proprio con l’accetta” (molti sono dovuti alle pessime condizioni della pellicola da cui è tratto il riversamento) e non ha perso occasione per lamentarsi ancora del montaggio.
Resta da capire, a questo punto, che tipo di scene ha aggiunto Pannacciò (hard?).
Per quanto riguarda invece il nome di Petrini sul flano di “piede piedone piedino…bionde pistole e pistolino” (questo per la precisione era il 1° titolo di “porno erotico western”) il regista si dichiara totalmente estraneo all’opera e non sa spiegare il motivo per cui è stata usata la sua firma (“sarà stato uno dei tanti impicci che faceva Pannacciò”).
Al momento, è tutto.
FIlm sgangherato e fatto male…dunque molto Cult. Definirlo di serie B è fargli un complimento
Riferimenti erotici e tante (un po’ troppe) parolacce
Chissà dove diavolo l’hanno girato…gli interni sicuramente al villaggio di Cave ma gli
esterni chissà dove.
Visto in una copia piuttosto rovinata e dal breve metraggio di 73 minuti.L’opera prima di Angelo “Elo” Pannacciò è un drammatico western di vendetta(il modello sarebbe “Da uomo a uomo” ma in chiave più disperata)dove però la ricerca di risultati diversi dal solito conduce ad esiti grotteschi e ridicoli,causa anche il basso budget con location non credibili(in parte Lazio ed in parte Spagna o meglio Catalogna),la regia non all’altezza ed il cast non eccelso,in primis i due protagonisti Steven Tedd e Michael Forest(rispettivamente doppiati da Sandro Iovino e Dario Penne).Buone e suggestive le musiche di Daniele Patucchi ma non basta.
Ridistribuito nel 1979 senza fortuna.
Nota gossip: Susanna Levi,interprete femminile di turno,era la donna di Pannacciò