Locke (S. Knight, 2013)

Ivan Locke è un direttore edile di successo, la sua vita è costellata da soddisfazioni lavorative e da una famiglia che lo adora e da colleghi e superiori che lo rispettano. Una telefonata frutto di un errore di qualche mese prima rischia di far crollare questo solido castello sentimentale e sociale e dovrà cercare di tenere in piedi questa struttura che nel giro di poche ore si dimostrerà estremamente fragile.
Tom Hardy è l’unico protagonista di questa pellicola che si svolge interamente (a parte i primi minuti) all’interno della sua automobile, gli unici esterni sono le voci dei figli, della moglie e di tutti gli altri attraverso il vivavoce del telefono. Seppur la forma non da segni di dinamismo la pellicola scivola in una corsa contro il tempo dove tutto quello che hai meticolosamente costruito viene sgretolato da un errore, l’unico della sua vita.
È una visione a tratti disperata, se ne esce impotenti ed incapaci di affrontare una situazione non ideale, certi argomenti non sono fatti per essere affrontati attraverso una linea telefonica, l’assenza di una controparte fisica aumenta il disagio e l’angoscia che si viene a creare chilometro dopo chilometro.

Bello, decisamente interessante. Bluray italiano di ottima qualità, visto ovviamente in lingua originale, la voce di Tom Hardy è stanca, si trascina quasi a stento nelle lunghe ed estenuanti telefonate.

Ti confesso che si, l’ho trovato potenzialmente interessante, visto anche il soggetto, ma dopo un po’ l’ho abbandonato… la sera in cui l’ho visto non sono riuscito troppo a digerirne la struttura narrativa. Mah, dovrei rivederlo.

A me, invece, è piaciuto molto. Mi piace ogni tanto vedere un film più “contenuto”, più “intimo”, diciamo. Poi io adoro i film con l’unità di luogo e di tempo. Questo è praticamente un kammerspiel in macchina, puro teatro. Hardy se la cava alla grande, mi sembrava di essere in macchina con lui, provavo la sua angoscia, la sua paura, la sua rabbia.

Bel film, consigliato. Soprattutto a chi piacciono i film teatrali, tutti parlati.

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L’ho trovato davvero buono (anche se l’unita di tempo, di luogo e il protagonista solitario potevano presagire ad un film di mortale noia). Bravissimo Hardy, ma ottima la sceneggiatura ad opera del regista Knight (di cui ho detestato Serenity). La pellicola tiene ben desta l’attenzione per tutti gli 80 e passa minuti grazie anche, oltre a quanto già citato, ad un montaggio perfetto, una buona fotografia e una bella colonna sonora.

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