Luciano Lutring

Come forse saprete (e forse no), il buon Luciano Lutring ha scritto (o quantomeno firmato) tre biografie diverse. In ordine: Il solista del mitra, Catene spezzate e Una storia da dimenticare.

Io avevo letto le ultime due, sostanzialmente sovrapponibili. Ora ho recuperato la prima, uscita per Longanesi nel lontano 1967, quando Lutring era ancora in carcere in Francia:

Sono rimasto perplesso nel leggere una storia completamente diversa da quella che Lutring ha narrato per almeno 25 anni a tutti, nei libri, alle presentazioni, in tv, nelle interviste e pure di persona, dato che molti di noi - me compreso - lo hanno conosciuto e ci hanno parlato.

Tutte i suoi aneddoti più noti (la prima rapina alle poste fatta senza volerlo, l’incontro con la Yvonne grazie alle valigie rubate ecc.ecc.) sono narrati in modo totalmente diverso. E anche molto più plausibile, a dirla tutta.

Che Lutring fosse, diciamo, un personaggio dotato di grande fantasia era noto, ma la cosa mi ha comunque lasciato perplesso e un po’ deluso, forse.

Siamo come nel west di John Ford: dovendo scegliere tra verità e leggenda, viene stampata la leggenda. Che la stragrande maggioranza delle volte è meglio, o quantomeno più affascinante. Se non sono indiscreto, quali sono gli avvenimenti “reali” che ti hanno lasciato più perplesso?

Lutring un pochino l’ho conosciuto tra Cattolica e Jesolo, l’ho visto pure mezzo ignudo nella sua camera d’albergo coperto solo dalle mutande e dalle cicatrici

Credo essenzialmente sia uno di quelli che giunto a una certa età, ma soprattutto con il suo vissuto, o si inventava di mettersi a lavorare, o si rimetteva pietosamente a fare rapine alla Horst Fantazzini o provava a reinventarsi personaggio. Ha scelto la terza opzione e credo tutto sommato abbia fatto bene, perchè la stoffa di fondo per farlo ce l’aveva

Noi personalmente mi sembra di ricordare che non l’abbiamo mai pagato per venire, ma ha lasciato dei conti al bar ben oltre la soglia dell’imbarazzante, per tacere del suo pseudo manager che era molto più folle di lui da ogni punto di vista, il resto è quasi tutto irraccontabile

Diciamo che in questi casi è probabilmente difficile raccontarsi in un libro in maniera leale e coerente perchè il personaggio tende a magnarsi il reale. poi lui mi sa che ha iniziato presto

Qualcuno mi ha raccontato la serata al ristorante a Jesolo, con tanto di parrucche colorate :smiley:

Ad ogni modo che nel personaggio ci fosse molto di costruito, ripeto, mi era parso di badiale ovvietà. Però leggere questa sua prima biografia mi ha comunque lasciato un po’ di amaro in bocca.

Oltretutto Longanesi decise di non correggere il testo, lasciando gli errori presenti nel testo. E parlo di dozzine di errori a pagina. Bizzarra scelta.

Lutring risulterebbe anche autore di un paio di gialli, che con ogni evidenza furono scritti da qualcun altro e poi firmati da lui.

Lutring me lo ricordo come una persona buona, il suo manager ( che comunque era dotato di parlantina) secondo me lo sfruttava alla grande per presenziare alle ospitate e scroccare lo scroccabile. La serata che ricorda Renato a Jesolo credo fosse la presentazione dei libri Mondadori con la Crew di Di Marino. Il suo manager era ciucco duro e allungava pure le mani sulla figlia di Luciano.
A Cattolica era un po più sobria la cosa, tutte le sere Luciano scendeva a cena posizionando uno dei suoi quadri sulla sedia, sperando di venderlo.

Ho letto un giallo della Longanesi firmato da Luciano Lutring: il mediocrissimo Andrea Camilleri al confronto meriterebbe il premio Nobel per la letteratura.

Ho serissimi dubbi che quei gialli li abbia scritti lui.

Da come sono scritti (lo stile è molto mediocre) potrebbe anche averli scritti lo stesso Lutring.

Dici così perché non hai letto “Il solista del mitra”.

Delle due l’una: o ha scritto la prima autobiografia, o ha scritto i gialli. Di certo non entrambe le cose.

Magari ha utilizzato ghost writer in entrambi i casi :D…