L'ultimo killer (Giuseppe Vari, 1967)

Nonostante il film non avesse grandi fondi economici (dice il Giusti) è girato bene e anche gli
esterni, tutti italiani, sono inquadrati in modo artistico e ben fatto. Anche le Cave della Magliana
danno quasi la sensazione di essere davvero in Arizona. Ovviamente è presente anche la Casaccia
di Manziana. Eccola qua:

Mi sono rivisto L’ultimo killer e devo dire che è uno dei film minori che apprezzo di più: ben sceneggiato (e se Augusto Caminito lo ha scritto davvero in due giorni, chissà cosa ne sarebbe potuto venir fuori con una maggiore attenzione ad alcuni aspetti non sviluppati a sufficienza, tipo il ruolo dello sceriffo o della donna di Barrett e il finale un pò affrettato); ottimamente interpretato da Anthony Ghidra e George Eastman; discreta la musica del maestro Pregadio e anche la regia di Giuseppe Vari, pur limitata da uno scenografia ridotta ai minimi termini, non mi è dispiaciuta.
I punti di contatto con il successivo I giorni dell’ira non sono pochi anche se i film sono usciti a distanza di quattro mesi l’uno dall’altro e quindi probabilmente hanno avuto uno sviluppo parallelo e autonomo (anche se la coincidenza dei consigli sulla posizione del Sole mi appare comunque sospetta).

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Lo riguardo ogni tanto quando lo danno su “Western & Peplum” e devo dire che non mi dispiace. Sicuramente molto meno “tirato via” di altri western dal budget ristretto e anche meno stereotipato.

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