L'uomo di Alcatraz - Birdman of Alcatraz (Frankenheimer, 1962)

Con Burt Lancaster, Karl Malden, Thelma Ritter, Betty Field, Neville Brand, Telly Savalas

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Ispirato - con tutte le libertà del caso - alla vera storia di Robert Stroud, è un discreto filmone, dignitoso ma un po’ lungo, che procede senza sussulti particolari per tutti i suoi 140 e rotti minuti.
Pur amando molto il genere carcerario, non l’ho gradito particolarmente… vero è che Frankenheimer non segue quasi nessuna delle convenzioni del genere, se non per dei brevissimi momenti. Niente secondini cattivi, niente direttori sadici (il personaggio di Karl Malden, fin dalla scelta dell’interprete, non si presta a tale convenzione) e così via.
Nonostante il titolo, solo l’ultima mezz’ora del film è ambientata ad Alcatraz.

Piaciuto da sempre, cioè dal lontano 1986, quando lo vidi per la prima volta in tv (RAI2, prima serata: bei tempi!!). Un giovane ma già esperto Frankenheimer dirige con mano sciolta e sicura, Lancaster (doppiato dall’immenso Cigoli) giganteggia con misura e senza eccessi, la storia nonostante l’ambientazione claustrofobica “ti prende”. Dvd MGM molto buono, solo il trailer come extra, video NON anamorfico…

Rivisto di recente, mi è sempre piaciuto molto anche se a tratti è un pò didascalico. Sono più belli i personaggi rispetto alla sceneggiatura non sempre equilibrata, soprattutto come tempi. Cast decisamente molto valido, oltre Lancaster spiccano Savalas e Neville Brand. Molto interessante la vera storia di Stroud, di cui lessi un libro anni e anni fa.

Dvd Mgm che avrebbe un buon master, ma il formato errato è atroce. Speriamo a breve in un bel BD con extra su Stroud.

Ho visto finalmente questo stupendo film che avevo acquistato anni or sono. Veramente incredibile la storia di Robert Stroud, punito dalle stupide leggi carcerarie oltre ogni limite e colpa. Sensazionale la prova di Burt Lancaster veramente efficace e in alcuni punti davvero commovente. Interessante (a mio avviso) la scelta del regista di non soffermarsi troppo sull’assurdità della pena inflitta, ma di puntare invece sulla sfida di una persona di fronte a se stesso e sul valore della dignità umana. Feroce anche la critica al sistema carcerario, all’ottusità nell’applicare meccanicamente le leggi e alla stupidità nel pensare che il modo migliore per redimere un prigioniero, sia la privazione di ogni attività e l’annullamento della personalità del carcerato… (La dignità appunto). Notevole la prova anche di Karl Malden come direttore del carcere e comparsata di Telly Savalas come compagno di carcere di Stroud. Consigliato nella maniera più assoluta.
Il dvd della MGM è spartanissimo con il solo trailer, mentre credo un piccolo documentario sul protagonista del film sarebbe stato magnifico. Il film è tratto dal libro di Thomas E. Gaddis, “Birdman of Alcatraz” (1955).
Presentato a Venezia, Lancaster vinse la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile.
Il film ha ottenuto inoltre quattro nomination ai Premi Oscar 1963 e due nomination ai Golden Globe 1963.
Nel 1962 il National Board of Review of Motion Pictures l’ha inserito nella lista dei migliori dieci film dell’anno.
Un ultima curiosità, da segnalare che le autorità carcerarie cercarono di impedire più volte una realizzazione di una pellicola su Stroud, dichiarando poi a film finito che il personaggio rappresentato non era certo così vicino alla realtà. Fondamentale fu Burt Lancaster, che partecipò in prima persona alla produzione del film, investì il proprio denaro nell’acquisto dei diritti del libro e si battè contro le lobby di potere che non volevano la realizzazione di un film così critico e accusatorio appunto nei confronti della società carceraria e generale.

Occhio: ribadita per l’ennesima volta la validità artistica del film, va comunque detto che il ritratto del personaggio è discretamente lontano dalla realtà. Il vero Stroud era più aggressivo e sgradevole, nonché omosessuale. Ma a Hollywood, per certi “dettagli”, non erano ancora i tempi giusti…
P.s. Sono ovviamente in disaccordo con Drugo con quasi tutte le sue considerazioni sul carcere, ma si andrebbe OT…

AHAHAHHAHA !!! Il “nonchè omosessuale” la dice già lunga sulla diversità di vedute con il compagno Drugo :smiley:

Mm…no, mi sa che proprio su QUELLE questioni sono più “aperto” io che non Drugo. Il mio era semmai un voler sottolineare un aspetto del vero Stroud ipocritamente eliminato dalla pellicola. Ma appunto: era il 1962…
P.S. Eppoi, a dirla tutta, Lancaster medesimo, nella vita, era tranquillamente bisex. A proposito di “aperture”…

Vabbè, sai come sò 'sti artisti… tutti mezzi drogati, mezzi frosci (cit.)

Be’, più passa il tempo e più quella frase si conferma veritiera, pochi cazzi…

Come diceva il grande Horst Fantazzini, il carcere è il frutto amaro di una società marcia…
E per concludere l’OT, quando io e te saremo daccordo su certi fatti, uno dei due dovrà preoccuparsi…
E l’altro rallegrarsi…
Inoltre non ho problemi di nessun tipo con l’omosessualità. Specie poi quando si vuole usare in chiave dispregiativa per screditare qualcuno. Come potrebbe essere il caso di Stroud visto che si è sempre parlato di “presunta omosessualità”.
Se non erro infatti il primo tizio che uccise era quello che aveva picchiato la sua compagna.

Nemmeno io volevo “screditare”, ci mancherebbe, ma al tempo stesso non credo nelle “santificazioni”: infatti esistono, rimanendo al cinema, “culi” ottimi come un Almodovar e altri PESSIMI tipo Zeffirelli. Semplice, e vero…
P.S. E poiché considero, nichilistacamente, l’uomo come bestia idiota che non impara mai dai propri errori (la Storia docet), il mio motto è: meno banche, più galere. Il resto è buonismo ipocrita o utopie illusorie.

Rileggendo gli ultimi post, noto che si è partiti dal film per approdare all’uranismo e a considerazioni socio-politico-filosofiche sulla condizione carceraria. Indi, siamo Ot: a volte mi lascio prendere la mano, si sa. Perciò, mi fermo qui.
P.S. Comunque, il valore artistico del film non è certo messo in discussione, e a chi non lo ha mai visto una sola raccomandazione: recuperatelo al più presto, senza indugi!

Dopo quattro anni, e lasciando perdere disquisizioni su gusti sessuali e sul concetto di detenzione, segnalo che il bel filmone di Frankenheimer può contare su due pregevoli edizioni br. All’estero. Vedi www.dvdbeaver.com/film3/dvd_reviews56/the_birdman_of_alcatraz_blu-ray.htm