Lust, Caution - Lussuria (Ang Lee, 2007)

http://www.imdb.com/title/tt0808357/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=48945

Salve ragazzi, sono una fan di Ang Lee.
Venerdì esce il suo nuovo film e sono stata invitata alla prima.

Io so che è stato tratto da un romanzo della Chang, una delle scrittrici orientali più stimate.

Voi avete qualche indiscrezione?

Chiedi nello specifico e, nel limite del possibile, ti sarà dato :smiley:

Bellissimo. Visto ieri al cinema, mi devo ancora riprendere, sono rimasta senza fiato.

Il titolo originale è “Lust, Caution” ma devo ammettere che stavolta l’italico “Lussria - Passione e Tradimento” si adatta benissimo alla storia. Chi l’ha visto può benissimo capire che sia la passione che il tradimento sono sentimenti chiave che deve affrontare la brava protagonista.

Ottime le ambientazioni storiche

Splendido, poetico, elegante, malinconico…uno dei film più belli visti al cinema negli ultimi anni…alla faccia dei detrattori del cinema orientale…
Superconsigliato…

Elegante,Sensuale,Intrigante,Poetico, Erotico.
Un lungo film davvero ben realizzato.
Tony Leung bravissimo così come la ottima giovane protagonista.

Premiando film come questi si fa più male che bene al cinema orientale. Perchè chi non è navigato di Asia e dintorni va al cinema a vedere il nuovo Ang Lee e, a causa della (contro)informazione che fanno i media, pensa di avere un sunto del cinema orientale in due ore e mezza. Lussuria invece di Oriente a mio parere ha proprio poco. Perchè è un film troppo ragionato, è un lavoro calcolato fin nel primo e minimo dettaglio. “Facciamo un drammone”. “Non possiamo certo esimerci dall’infilarci dentro uno dei capitoli più tristi e controversi dell’intera storia cinese. Quindi infiliamoci l’occupazione Giapponese”. Questo sembra l’incipit. Sono necessari poi i personaggi: beh, classico comandante capo, all’apparenza tutto d’un pezzo, con la stereotipata moglie che non esce dallo schema mahjong-amiche-shopping. Ora è necessario un bel gruppo di antagonisti. Scegliamo il più carismatico e mettiamolo come capo. Ma facciamo in modo che egli accenda solo una miccia rivoluzionaria e riesca a infondere il suo fervore ad amici e compagni. Questo è piu o meno lo svolgimento. Condiamo il tutto con una protagonista, lei sì stupenda, che è incarna ad hoc lo spirito rivoluzionario giovanile, sempre a metà tra il sacrificarsi per l’obiettivo e la paura di lasciarsi troppo andare. Sempre trascinato da qualcosa che non si sa nemmeno spiegare. Infiliamolo in una confezione impeccabile, patinatissima, attenta al dettaglio, regia lineare, pacata, senza uno sbuffo, scrittura fin troppo prevedibile, con tanto di scene di raccordo tra presente e passato ripetute due volte perchè lo spettatore distratto possa esclamare “Ah, ecco, ora torna alla storia di prima”. Tutto calcolato, tutto perfetto, tutti pronti a restare a bocca aperta. Ma per cosa?! Per un’operazione che più che di cinema sa di registro contabile?! No, il cinema è altrove, quello orientale pure. Il cinema, per come lo vedo io ora, è anarchia, è ingegno, è soluzioni visive unite ad una narrazione meno scontata. Questo è un tornare indietro, è un premiare il mestiere puro. E allontanare ulteriormente il cuore, dello spettatore e soprattutto del regista.

Appunto…

Ma scusa se un film (per una volta dopo che per dieci anni in un film bisogna per forza metterci dei flashback) ha una struttura più o meno lineare non è più originale?! ma stiamo scherzando?! Allora Kubrick è da buttare via a parte the killing?
Il cinema poi è anche sentimento ed emozione e in questo film ci sono…
P.S: per quanto riguarda il pubblico…beh era piuttosto annoiato…molti si sono addormentati…e alla fine del film la maggior parte ha esclamato “finalmente”…

p.s: avrei scommesso che ti sarebbe piaciuto :-p

Meglio 100 film così che un solo tigre e dragone

Non c’è passione, non c’è voglia di osare e di uscire da schemi preesistenti. Il film è scontato, facile, sia a livello di contenuti che a livello di forma. L’ambientazione cinese d’epoca non è sfruttata, guarda wkw come sfrutta colori e vestiti in In The mood, tutto è lì appiccicato, solo per strizzare l’occhio allo spettatore. Anche la struttura composta di tre momenti, presente, flashback e passato è utilizzata in modo quasi meschino per colpire l’attenzione. Il flashback in questo caso spiega ma inutilmente, perchè non c è niente da capire, tutto è quasi intuibile. Ed i personaggi, così piatti fatta eccezione per la protagonista che poi si tiene su da sola con il suo viso. E il regista, aizzatore di folle?! Ne vogliamo parlare?! Lui è uno stereotipo vivente. E il sesso?! Anche quello calcolato al millesimo, non c’è passione e sudore, non c’è violenza, ci sono solo le geometrie di chi vuole caratterizzare un personaggio e invece riesce solo a costruire inutili parentesi ad una storia.
Io la penso così, ma sono pronto a sentire il parere di tutti.

:confused::confused::confused::confused::confused:
A meno che tu sia fortemente ironico e io non abbia capito…
Beh io di violenza invece ne ho vista eccome…

Scusa… Tony Leung che lancia più volte contro il muro la ragazza prima di prenderla a ceffoni e cinghiate e di legarla al letto possedendola da dietro con la forza come lo classificheresti? Delicato?

Infatti.

Prova anche a strappare le mutande più volte e poi vai con le cinghiate

Capisco tutto ma:
Penso che non sia un abominio valutare un film in quanto tale scevro da confronti con la propria filmografia d’appartenenza.

M’inchino, non sarei riuscito a descrivere meglio le mie impressioni.

Visto Giovedì sera in dvd, e devo dire che di Ang Lee mi fidavo poco, già avevo mal digerito quel polpettone di Brokeback Mountain. Però, però, questo è ambientato tra Shanghai e Hong Kong, forse…

E quindi, ambientazioni impeccabili, bravissimi attori, ma tutto molto leccato e pulitino, pare appunto la risposta Hollywoodiana a In The Mood For Love. Eppoi troppo lungo, quasi 3 ore per raccontare 28 pagine di racconto. Mi sa che Ang Lee a Hollywwod si trova proprio bene, proprio.

Tanto bene che gli han dato un secondo Oscar, appunto…
P.S. Comunque “Vita di PI” è uno dei film più belli del 2012, con un uso spesso magistrale del 3d.

Su quella ciofeca immonda ne discutiamo già in un altro thread:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?27592-Life-of-Pi-Vita-di-Pi-(Ang-Lee-2012)&p=296639&viewfull=1#post296639

Dove appunto dileggiamo questo incapace che realizza in forma cinematografica l’equivalente dei libri del Gabbiano Jonathan Livingstone.

Senza reputarlo un genio (categoria da cui il regista taiwanese è MUCHO lontano…), dico: AVERCENE, specie in Italia, di registi come lui.