Regia: Paolo Heusch Con: Herbert Diamonds, Mary Dolbeck, Lucy Derleth, Anne Marie Avis, Barbara Lass, Curt Lewens, Marta Marker, Maurice Marsac, Joseph Mercer, Grace Neame, Mary McNeeran, Patricia Meeker, Maureen O’Connor, Luciano Pigozzi, Elizabeth Patrick, Carl Schell, Anni Steinert, Lauren Scott Musiche: Francis Berman Anno: 1961
Ho appena finito di vedere questa perla italiana anno di (dis)grazia 1961.
La pellicola,firmata Paolo Heusch (regista di film drammatici e sentimentali) effettua una vera e propria scorribanda nel genere coaudiovato dal buon Gastaldi in veste di sceneggiatore.
Il film non dovrebbe a quanto mi risulta essere mai uscito in Italia.
Inutile raccontarne i risultati,il film risulta talmente poveristico nel cercare di eguagliare i fasti della Universal anni 30 da risultare (come spesso accade) un gioiello di rara artigianalità scenica e narrativa.
Ne consiglio a Voi tutti la visione.
Io lo vidi un paio d’anni fa, trasmesso da un canale satellitare francese (in italiano sottotitolato) in una bella copia.
Lo trovo molto godibile. Anche se ha parecchie ingenuità ed incongruenze l’atmosfera c’è.
Quando fu usato il titolo: “Un Lupo Nel Dormitorio Femminile”? Nella copia da me visionata il film si intitolava Lycantropus e, se non ricordo male, era un master italiano.
Allora ti conviene correggere il titolo del thread per non generare confusione e lasciare solo “lycanthropus”: se ti sbrighi lo puoi editare nelle opzioni avanzate
Fotografia: George Patrick
sembra sia l’unico suo lavoro alla fotografia… negli altri film ha sempre curato la scenografia… a meno che non si tratti di due persone differenti… o di uno pseudonimo americano?
Dimentichi che è stato il regista del primo film di fantascienza italiano, molto bello, La morte viene dallo spazio (con fotografia e effetti speciali di Mario Bava).
In effetti è il primo film italiota ad introdurre la figura del licantropo, anche se la piega narrativa è tutta italiana: la coppia maledetta, le inclinazioni perverse di sir…(mo’ mi sfugge il nome, il marito di Sheena insomma).
Gastaldi ripropone una sceneggiatura in parte già vista ne L’amante del vampiro di Polselli:
le ragazze chiuse in un castello, un mostro dalle fattezze improbabili e ridicole (diciamoci la verità). Caratteristiche che poi ritroviamo pari-pari in L’ultima preda del vampiro di Regnoli e anche in Horror di Alberto De Martino…
Se dietro il nome di Francis Berman si cela Trovajoli, a quello di Julian Attenborough Giuliana Attenni, a Peter Travers lo scenografo Piero Filippone, dietro a George Patrick chi si cela?? a mio avviso è uno pseudonimo.
Aioh, bellissima interpretazione di Luciano Pigozzi!