Da appassionato (ignorante) di storia del '900 che s’è rifiutato di leggere il romanzo di Scurati per le molteplici inesattezze storiche (non certo per simpatia verso il protagonista), mi sono precipitato su questa serie che sembrava interessante. In effetti lo è, se si mette da parte qualsiasi intento pedagogico.
Tutti i personaggi sono tagliati con l’accetta, le situazioni esagerate e stereotipate, i passaggi storici semplificati e pieni di qualunquismo. Se ci si tappa il naso però, c’è un Marinelli gigantesco, una messa in scena sontuosa con ottime scenografie e un montaggio ragguardevole. Vedremo dove andrà a parare, ma più che uno sceneggiato Rai pare quasi Caligola di Brass, e ciò me lo rende simpatico.
Non avendo Sky, non so quando mai la recupererò. Ma sicuramente mi interessa e incuriosisce assai. Ha fatto incazzare i vari “Giornale”, “Libero” e “il Tempo”. Perciò, un sacrosanto giusto bersaglio è già stato centrato.Il paragone che hai fatto col Caligola by Guccione-Brass non mi pare nemmeno fuori luogo. Il budget consistente (anche qui. Grazie, Sky
) e il buon numero di puntate (8 complessive) permettono infatti divagazioni assortite (ci sono pure D’Annunzio e Marinetti, oltre ai politici): minestrone ricco e abbondante, insomma. Forse anche troppo. Ma vivaddio bene così, per una serie italiana. Diretta da un britannico comunque, non scordiamolo. Probabile, quasi certa, una seconda stagione.
P.S. Nemmeno io ho letto i libri di Scurati. Mi basta pensare ai danni fatti dal Benito all’epoca. I dettagli della sua esistenza, me li risparmio volentieri. Informate semmai i giovani, che hanno bisogno di imparare certe cose. Tanto bisogno…
Il paragone col Caligola l’ho fatto proprio perché i soldi si vedono tutti, la messa in scena è esageratissima e poco coerente con la storia vera: la famiglia Mussolini che vive in un misero appartamento di ringhiera, casa Sarfatti con soli quadri futuristi appesi ai muri, la redazione del Popolo d’Italia praticamente una topaia in un quartiere squallidissimo, D’Annunzio col suo “camerata samurai” che qui è letteralmente un samurai… Inoltre, proprio come Caligola, i personaggi secondari sono macchiette, ma direi che lo è persino il protagonista.
I dettagli dell’esistenza di questo personaggio per me sono importanti quasi quanto l’analisi del mondo in cui viveva proprio perché è fondamentale capire come si è arrivati alla catastrofe. I nomi e i fatti sono quasi tutti veri, e forse si capisce un po’ più dell’epoca togliendola dalle narrazioni ingessate a cui siamo abituati, però è tutto molto superficiale e caricaturale.
da appassionato di location vi segnalo una fantastica sequenza girata nei sotterranei del mio amatissimo Palazzo Farnese del mio paese Caprarola spacciati per prigione.
Caricaturale, è l’aggettivo usato praticamente da tutti i recensori, compresi quelli che hanno globalmente apprezzato le prime due puntate. Secondo me, non è un modo sbagliato, nel 2024, per affrontare e approciare il Mussolini uomo e soprattutto “personaggio”, nonché i suoi scagnozzi, e i suoi (non pochi) sostenitori. Dato che io stesso (modestamente…) ancora anni fa avevo detto, proprio in questo forum, che il fascismo fu “tragica buffonata” (da contrapporre e confrontare col nazismo, che fu tragedia tout court…
), ecco che qualcuno ha pensato bene di trasporre i libri di Scurati evidenziando il lato “pagliaccesco” del Ventennio. Nonché esibizionista e spudorato: Marinelli che si rivolge agli spettatori, è un po’ il Kevin Spacey di “House of cards” ma anche il Riccardo III by Shakespeare (cosa che nessuno critico più o meno “autorevole”, si è premurato di rilevare. Bella cosa, la cultura…
). Insomma, piaccia o no, sia davvero pienamente riuscita o meno, la caricatura è una via legittima per affrontare il tema e il personaggio in questione. E riguardatevi i cinegiornali Luce, che sovente non riuscivano a mascherare la gigioneria, le smorfie e il compiacimento del Benito durante le sue esibizioni (non comizi, badate…) dal balcone. “Attenti al buffone”, vien proprio da pensare…
Quel coglione di aldo cazzullo su corriere scrive l’esatto contrario di @Zardoz lasciando trapelare la solita ipocrita malcelata ammirazione per il ǝɔʌp. Come se non si fosse capito che codardi come cazzullo, gramellini, rampini e stronzame vario, vigliaccamente nascosti dietro l’equidistanza, hanno soltanto una gran voglia di manganello.
Oh, quoto CUG. Non sto scherzando. Alla sua lista, aggiungo Travaglio. Tutti lorsignori perplessi o “intimiditi”, davanti a codesta serie. Mah…
Giusto, vergognosa dimenticanza (a mia discolpa mi limitavo a citare gente del corriere, sul cui proprietario ho opinioni che preferisco non condividere per iscritto)
Comprendo, si fa per dire, le stroncature del centrodestra (o destra tout court. Boh?!) giornalistico “ufficiale”. Ma i dubbi sollevati da quel che dovrebbe essere centrosinistra, o ciò che ne rimane su piazza, mi lasciano basito o quasi. O son troppo scemo io (ipotesi da non escludere a priori, per carità…), o da una certa parte politica è ormai assente il senso dell’umorismo, della satira, della parodia, dell’iperbole, del grottesco. E qui mi fermo, altrimenti se dico troppo scattano querele e denunce…
P.S. E giusto stasera, vanno in onda la terza e la quarta puntata. Se avanza, seguitelo. Parlo di Marinelli…
Eh sì, in parte pare proprio un amo a cui hanno abboccato i(n) molti (nostalgici eheheh).
Puntate 3-4 sempre più surreali, pur con qualche caduta di stile: spingere sulla suspense è un po’ strano dato che sappiamo tutti come va a finire, poi era davvero necessario essere così espliciti facendogli dire Make Italy Great Again?
A livello storico ci siamo ancora meno che nelle puntate precedenti, ma è quantomeno un’operazione interessante.
Ecco, hai inquadrato perfettamente. Non è una serie “storica” in senso stretto, o “rigorosa”, né vuol esserlo (e questo, a lorsignori di destra e sinistra, è decisamente “sfuggito”). Cerca a bella posta e senza pudori anche l’anacronismo, i riferimenti al presente (politico, italiano e internazionale) si sprecano. Un’operazione, per l’appunto, “interessante” sicuramente. E che fa girare i maroni a parecchi, da ambo le parti (politiche). Molto bene, e che la serie prosegua così.
P.S. Ci sono altre 4 puntate. E un’altra stagione, prossimamente. Sperando che Marinelli non frigni di nuovo. Questa frecciatina al buon Luca gliela dovevo, eh…
Nulla di nuovo: parlando della mediocrissima miniserie su Hitler, Rober Carlyle ci tenne a dire a tutti che finché teneva i baffetti à la Chaplin, la signora Carlyle si rifiutava di dargliela. Immagino che questa “self-deprecation” sia parte di un insieme di regole non scritte delle pubbliche relazioni, un po’ come nel sovramenzionato articolo di cazzullo che comincia con un bel “premesso che non ho simpatie per il fascismo”: il che va benissimo, il problema viene sempre dopo l’inevitabile “MA” che segue questa premessa.
Non voglio difendere Cazzullo, ma probabilmente viene dalla mentalità che l’arte debba essere pedagogica. Lui non mi sembra un filofascista, ha fatto di recente un libro/monologo teatrale dove si dice che Mussolini e i fascisti fossero solo dei criminali, tesi che la serie sposa al massimo. Pure troppo, a volte sembra quasi le ultime stagioni di Breaking Bad col cattivone che fa i piani folli, ma grazie al cielo non si dimenticano di rendere anche ridicolo il personaggio di Benito.
Bruno Ganz e Alec Guinness interpretarono Hitler. Per questo,non frignarono né chiesero scusa (scusa di che, poi…). Rod Steiger (2 volte, addirittura), Mario Adorf, George C. Scott, Luciano Catenacci, Bob Hoskins, Claude Brasseur: fra cinema e TV, questi signori furono Mussolini. Nemmeno loro tirarono in ballo “precisazioni”, o giustificazioni di altro tipo, per aver impersonato un dittatore. Da un attore ancora giovane (e, mi raccomando dato che ci tiene, "antifascista DOC"), mi aspettavo un atteggiamento diverso. Tipo starsene zitto senza lamentarsi (è stato pagato, oltretutto…
) o tirare in ballo sua nonna (roba che manco in un film di Verdone…
), oppure dire schiettamente "Mi sono divertito un sacco, a interpretare quel pelatone figlio di mignotta, a sputtanarlo per bene, a farne un pagliaccio imbarazzante e sgangherato. Insomma, per me era importante ridicolizzare il più possibile Mussolini, alla faccia di nostalgici ed estimatori ". Ecco, quelle sarebbero state parole che “venivano dal cuore”. Ma abbiate fiducia: forse, con la seconda stagione anche lui cambierà atteggiamento. Rientrare nel personaggio, “Stanislavskij style”, potrebbe fargli bene…
CVD
Altri tempi. Adesso qualunque cosa un personaggio pubblico faccia è tenuto a spiegarsi perché c’è sempre qualcuno a cui salta la mosca al naso.
Mi hai stanato, faccio parte delle Brigate Cazzullo, sarà il fascino della pelata.
Per Almayer: hai sostanzialmente ragione. Il problema è che Marinelli ha assunto un atteggiamento da piagnone, alquanto ridicolo. Ha tirato in ballo “problemi personali” nel fare Benito. Evidentemente certi attori credono che INTERPRETARE un certo personaggio, equivalga poi automaticamente “esaltarlo”. Solenne minchiata, permettetemi. Non mi risulta, tanto per fare un esempio chiaro e indiscutibile, che il signor Anthony Hopkins dopo aver interpretato Hannibal Lecter, ammazzi persone e faccia sontuosi banchetti con carne umana, oppure che abbia detto “Sono diventato vegano, a causa di Hannibal” (a proposito di scuse ridicole). E di esempi analoghi, soprattutto all’estero, se ne potrebbero fare diversi. Ma se gli attorini italiani non ci arrivano da soli a certe cose, non perderò tempo a tentare di spiegarglielo. Io, ho di meglio da fare. E loro, sono maggiorenni e vaccinati, come si diceva una volta…
In realtà no, e difatti sei qui a parlarne. E quindi il suo obiettivo l’ha raggiunto.