Maggie - Contagious: Epidemia mortale (H. Hobson, 2015)

http://www.imdb.com/title/tt1881002/?ref_=rvi_tt
http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/contagious---epidemia-mortale/55780/

Un virus si diffonde trasformando in zombie chi viene morso. Gli infetti vengono messi in quarantena e lasciati morire lì per non diffondere il virus e salvare l’umanità. Una ragazza, la Maggie del titolo (Abigail Breslin) scappa di casa dopo essere stata morsa, ma suo padre (Arnold Schwarzenegger) riesce a ritrovarla e a riportarla a casa, intenzionato a farcela rimanere, invece di lasciarla morire in quarantena.

Altro bell’horror. Non è il solito film di zombie alla walking dead, Arnold non ammazza orde di zombie con i mitra e non dice I’ll be back! È un dramma con tinte horror/post-apocalittiche, una fotografia bellissima e un’ottima colonna sonora, un film su una malattia, il dolore del conviverci, sia per il malato che per il genitore, la tristezza e la disperata impotenza per l’inevitabile morte. Non c’è una vera e propria trama, il film si basa tutto sulla lenta trasformazione della ragazza e sul padre che si logora e che cerca di proteggerla fino alla fine.

Mi ha messo una bella tristezza addosso. È lento, è deprimente, sicuramente non piacerà a tutti, ma ci sta. A me è piaciuto un sacco. Bellissimo da vedere, per chi adora gli scenari post-apocalittici tipo the road (moi), per tutta la durata grava sul film una specie di cappa di tristezza, perché sai già bene o male come andrà a finire e… ragazzi… Arny qua è spettacoloso. Non s’è mai visto in un’interpretazione del genere, è una delle cose più belle del film. Sarà che so di parte, ma qua dimostra veramente di essere un bravo attore, in alcune scene m’ha veramente commosso, porco giuda! Anche la ragazza è brava (stava pure in zombieland… l’avete visto, sì?), forse il personaggio della matrigna è messo lì un po’ così, di contorno. Non mi sarebbe dispiaciuto un po’ più di spessore, ecco. Vabbè, so inezie, quisquilie, pinzellacchere, per un horror bello che non dura neanche tanto. Consigliatissimo.

Ancora devo capire perché l’hanno intitolato così. Non poteva rimanere Maggie? Era più bello e più semplice. No, ci dobbiamo sempre complicare la vita, se non storpiamo i titoli non siamo contenti. E facciamoci sempre riconoscere dallo straniero!

P.S.
Quando lo vedrete, se avete giocato a the last of us, uno dei videogiochi più belli di sempre, sicuramente proverete un bel dejà-vu. Il regista ne ha curato i titoli di testa. Anche il rapporto padre/figlia ricorda molto il videogioco. Arny c’ha pure la camicia quadrettata!!!

Scusate, chiudo con un commento che ho letto sotto un video su youtube che m’ha fatto troppo ride!

“I’ll be back… with a cure!”
:gianmaria:gianmaria:gianmaria

//youtu.be/uRMFV6kCBF4

Dove l’hai visto?

Purtroppo ho dovuto procurarmelo per vie… “traverse”, diciamo così, perché anche se esce a fine giugno, non sono sicuro che dalle mi parti lo daranno, non sembra il tipo di film che esce in un botto di sale. Non posso aspettare la distribuzione italiana. Quindi, per sicurezza me lo sono visto così, ma appena esce il blu ray import me lo piglio. È uscito anche su VOD, ma non l’ho mai provato, non so neanche se in italia è possibile vederci i film…

Visto ieri sera, e concordo in pieno su tutto quanto hai scritto. Molto, molto bello.
Finalmente un’interpretazione diversa dal solito del genere “zombie”.
Se vogliamo, un’inquadratura diversa del tema simile a quanto visto in The babadook, dove utilizzando la metafora dell’uomo nero si narra della pazzìa di una madre.
Da pugno nello stomaco l’uscita dei vermi dalla ferita al braccio, e anche il taglio del dito è abbastanza forte
Schwarzenegger notevolissimo. Da vedere.

Piaciuto anche a me, ricorda cose nostrane come The Gerber Syndrome. E’ solo marginalmente un horror, in realtà un dramma profondamente umano e verosimile.

La carta vincente è questa idea di utilizzare lo “zombie”, genere spesso e volentieri tamarro, per raccontareuna malattia incurabile con misura e sobrietà. Devo dire che preferisco questo tipo di approccio indiretto a film sullo stesso argomento che, pur bellissimi, mi hanno provato non poco.
L’altro asso è il vecchio Arnold, senza dubbio. Stavolta è vulnerabile e disorientato, vedi la sua solita faccia di granito incrinata dalla tragedia in atto. Ma quando non compare lo si cerca, come l’eroe a cui aggrapparsi nei momenti disperati. Bella interpretazione.
I duri e puri dell’horror odierno si saranno annoiati, io no.

Visto ieri in aereo, anche a me è piaciuto, Hobson viene dalla scuola di Walking Dead e si vede. Alla fine zombesco per modo di dire, la tematica è assai triste e dura e attualissima. Concordo con Tony, c’è molto The Road, e potevano tenere il titolo originale, ma nessunio sarebbe andato a vederlo, solo che così chi si aspetta la zombesco classico rimarrà alquanto spiazzato. Bellissima la scena di lei vicino al papà che dorme.

Bello e triste, a tratti perfino straziante.
Schwarzenegger interpreta il personaggio più umano di tutta la sua carriera e dimostra di avere anche un minimo di spessore interpretativo anche senza avere esplosioni alle spalle. Il suo personaggio fa davvero molta tenerezza.
Tutto il discorso sulla dignità della morte, sull’abbruttimento causato dalla malattia, sullo strazio di chi rimane è sempre molto attuale e nel film viene trattato con delicatezza e pudore, senza però distogliere mai lo sguardo.

Il film mi ha ricordato il bellissimo “I, Zombie”. Anche lì il contagio era la metafora di tutte le malattie incurabili o comunque senza speranza.

Il blu ray italiano è di qualità abbastanza buona, come extra contiene il trailer italiano (voci davvero atroci) e una breve featurette

Anche a me ha ricordato I ZOMBIE per alcuni versi.
Sono rimasto veramente colpito per Swarzy. È forse il ruolo più sentito da inizio carriera. E lo recita veramente bene. Un film malinconico, straziante e “arrendevole” all’ineluttabile, il virus e le conseguenze (qui pretesto per dare voce alla tematica più profonda, quella della rassegnazione alla morte).
Sinceramente non è un horror. È un dramma che procede lentamente e sottopelle, come la cancrena causata dal contagio.
La ragazza, Maggye, recita veramente bene. Piaciuto moltissimo.
Segnalo le musiche soffuse nel finale. Chiudono perfettamente l’aura malinconica che si respira in tutta la pellicola.