L’oscarizzato regista di Departures, nello stesso anno del singolare Hamidashi School Mizugi, ritorna in un’altra veste ancora, sfornando un sado thriller ambientato in una suggestiva stazione balneare d’inverno.
Tutto nasce da un passaparola tra amiche di un soggiorno gratuito nell’hotel di cui sopra per far scoprire il luogo e i servizi proposti con l’intento di far tornare i turisti anche nella stagione estiva, questa volta ovviamente pagando. Solo che il tenutario non ha solo la passione delle carte (da cui il titolo della pellicola) e non é molto incline a lasciar partire i clienti.
Il talento del regista nel costruire un ambiente opprimente é indubbio, nonostante ci avesse più abituato ad un clima goliardico che caratterizza le sue numerose commedie. La fotografia é particolarmente ispirata ed esaltata sia dagli esterni che dagli interni dell’hotel, nonché dai dettagli dei corpi tatuati delle vittime. Pure il cattivo della storia é originale e memorabile!
Senz’altro consigliato!
Qualche foto per assaporare l’atmosfera del film:
Il decadente ed infinito amplesso iniziale.
Ogni momento é buono per giocare a carte.
Non é cosi facile sfuggire al proprio “destino”.
Sui tetti succede di tutto.
Gli “specchi” piacciono molto ai registi dei Pinku Eiga!